Si sa che i patti col diavolo hanno spesso tragiche conseguenze per gli imprudenti che li hanno conclusi; ed e’ noto che il prezzo piu’ di frequente richiesto dal principe delle tenebre in pagamento dei propri servigi e’ l’anima dello sventurato speculatore. Talvolta, pero’, quando il diavolo stesso si presenta sotto spoglie insospettabili e dimesse, puo’ accadere che il contratto abbia ad oggetto un bene di incerta e ambigua importanza per chi lo possiede: la propria ombra. E se in cambio di essa viene offerta una borsa traboccante di monete d’oro che non si esauriscono mai (nella piu’ classica tradizione fiabesca), e’ facile che un ingenuo mortale accetti la proposta. Salvo poi rendersi conto che l’ombra e’ molto piu’ necessaria e importante di quanto si creda, e che la sua assenza e’ subito notata e stigmatizzata da ogni rispettabile membro della societa’.
Questa e’ la storia (a ragione detta "prodigiosa") di Peter Schlemihl, l’ingenuo giovane che accetta l’offerta del diavolo e si ritrova a vagare di paese in paese perseguitato dalla mancanza della propria ombra e dalle piu’ infamanti accuse che gli vengono scagliate contro quando la sua condizione diviene manifesta (non a caso "schlemihl" in Yiddish indica un uomo impacciato e goffo, fuori posto in qualunque ambiente).

Si tratta di un'opera davvero minuscola, vivace e imprevedibile: brani di pura fiaba si alternano infatti ad altri che gettano una luce rivelatrice sulla societa' e le sue buffe manie.
Il finale, poi, e' un piccolo capolavoro di malinconica paradossalita'.
Non posso che consigliarlo.