Essendo appassionato oltre che di fantasy anche di romanzi di storia
alternativa (che del resto ne sono un sottogruppo) ho colto
l'occasione di acquistare questo grande classico.
Il romanzo e' ambientato nella seconda meta' del 900 e narra le gesta del grande condottiero Brian Boru che seppe unificarla grazie alle sue straordinarie qualita'.
Il romanzo si basa su alcuni fatti storici che sono pero' profondamente radicati nelle leggende e nell'immaginario irlandese che l'autrice cerca, con buon successo, di far convivere in quest'opera.
Lo scrivere, pur essendo moderno, richiama infatti a tratti quello dei grandi bardi celtici e le vicende anche piu' ordinarie sono circondate da un grande fascino.
La storia di un condottiero che riesce ad unificare la nazione puo'
sembrare banale e potrebbe dare origine ad un intreccio assai poco
interessante. Invece la storia si sofferma sui personaggi e sul
protagonista che sono personalita' complesse, cariche di tensioni
inespresse. Lo stesso protagonista si trova a riunire l'Irlanda pur
non volendo in origine farlo, in sostanza uno dei piu' grandi eroi
irlandesi viene dipinto come anti-eroe.
La vicenda si snoda attraverso legami di clan, legami amorosi, ricordi degli antichi druidi che un tempo popolavano l'isola ora scacciati dal cristianesimo degli irlandesi che si contrappone alla pagana ma non immotivata ferocia dei vichinghi.
Un libro che consiglio assolutamente a tutti, con un'avvertenza: "e'
una storia irlandese"