Era dai tempi della "Chanson de Roland" che non leggevo qualcosa di cosi' epico!!!
Il libro in questione si suddivide praticamente in due parti.
La prima parte e' una di ambientazione, ci fa conoscere i personaggi
e la vicenda; la seconda parte (quella dell'assedio del dros) e' invece prettamente epica.
Gemmel dimostra di nuovo di sapersi districare benissimo su un campo di battaglia, ma mi ha anche sorpreso con una analisi dei sentimenti umani e con qualche momento "rosa" che piacevolmentespostano l'attenzione dagli orrori della guerra...
Una domanda: i termini "Dros","Gan","Cul" ecc.,sono una invenzione di Gemmel o esistono veramente in qualche lingua?
Sarebbe degno di stare al secondo posto della mia classifica personale se...
SPOILER
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
...se non ci fosse l'ultimo capitolo!!!
Gemmel aveva tessuto una trama cosi' bella,ma la distrugge con le trovate orride dell'ultimo capitolo: i fantasmi di Druss e dei Trenta, la ritirata ad un passo dalla vittoria di Ulric,ma sopratutto la resurrezione di Virae!!!
Mi sono caduti i miei dragheschi rognoni...
Un ultimo appunto: veramente bello il passo in cui,durante il funerale di Druss, assediati e assedianti si ritrovano in amicizia davanti al fuoco, e Ulric dice: "non sarebbe bello se alla fine di ogni guerra, i vinti si rialzassero e prendessero posto insieme ai vincitori?"