IPOTESI DI SPERIMENTAZIONE
DA ATTUARE NEI PRIMI DUE ANNI DI SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE

Direzione Generale dell'Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale

Il progetto si propone di sperimentare le possibilità operative dell'autonomia, di cui all'art. 21 della legge n. 59/97, in attesa dei relativi regolamenti applicativi, attraverso il regime autorizzativo di cui all'art. 278 del T.U. M.P.I., anche al fine di verificare la fattibilità dei processi di orientamento e ri-orientamento nell'ambito di un biennio di indirizzo.

I criteri di riferimento della seguente proposta, tenuto conto anche dei paletti progettuali indicati dalle DD.GG., sono i seguenti:

  • programmi di studio che prevedano una scelta e una riduzione dei contenuti disciplinari in favore dell'approfondimento metodologico e culturale;
  • accettazione di una logica degli standard disciplinari;
  • identificazione degli standard generali per le discipline inserite nei quadri orario;
  • computo degli spazi orari disciplinari su base annua;
  • presenza di una quota di variabilità reciproca fra le discipline;
  • apertura verso possibili accorpamenti disciplinari nella prospettiva della modularità;
  • apertura verso il sistema dei debiti e crediti formativi;
  • attenzione, nell'ambito della didattica, alla utilizzazione di una pluralità di strumenti educativi
  • Su questa base si propongono quattro indirizzi:
  • classico
  • scientifico
  • scientifico-tecnologico
  • linguistico
  • Il percorso progettuale è strutturato con un'area di equivalenza, un'area di indirizzo e un'area dell'integrazione.

    L'area di equivalenza deve assicurare, attraverso la presenza delle stesse discipline, anche se con spessori orari differenziati e curvature coerenti con i settori e gli indirizzi, l'omogeneità sostanziale della preparazione di base sulla quale si innesta l'indirizzo.

    L'area di indirizzo assicura la necessaria caratterizzazione in funzione della prosecuzione nell'ambito del triennio superiore, ma si sostanzia di un numero ridotto di discipline comunque specifiche, allo scopo di rendere effettiva la possibilità del ri-orientamento.

    L'area di integrazione, che può sostanzialmente considerarsi area della committenza locale, assicura l'autonomia in riferimento alle caratteristiche della progettazione specifica di istituto.

    All'area dell'integrazione, intesa come area della committenza locale, sono riservate in ciascun indirizzo due ore che possono essere gestite come segue:

  • introducendo altre discipline, che entrano così nel curricolo;
  • introducendo discipline caratterizzanti di altri indirizzi, in modo tale da rendere ancora più facili eventuali operazioni di passaggio da un indirizzo all'altro; ovviamente anche in questo caso le discipline deliberate entrano nel curricolo;
  • rafforzando discipline esistenti nel curricolo.
  • Allo stato attuale, non essendo ancora definite le procedure per l'applicazione dell'autonomia di cui all'art. 21 della L.59/97, allo scopo di sperimentare la gestione di tale area, occorrerà definire la gestione di spazi della committenza locale in sede di progettazione del curricolo specifico di istituto, in modo tale che conservi validità per il ciclo autorizzato.

    Presso ciascuna istituzione scolastica dovranno essere attivati almeno due degli indirizzi ipotizzati, allo scopo di rendere effettivamente verificabile la fattibilità dei passaggi orizzontali in itinere da un indirizzo all'altro.

    A tal fine risulta anche opportuna la previsione nel progetto di una divisione dell'anno scolastico in quattro bimestri.

    E' prevista una quota di variabilità reciproca disciplinare, entro i limiti del tetto massimo del 15% delle ore assegnate a ciascuna delle discipline presenti nel quadro orario annuale dell'area dell'equivalenza e delle aree di indirizzo. Si intende che può essere prevista una riduzione del carico di una o più discipline a vantaggio di altra/e presenti nel quadro disciplinare nei limiti della percentuale indicata, senza recuperi successivi. Per le motivazioni precedentemente indicate, occorre definire le eventuali ipotesi di variabilità in sede di progettazione del curricolo specifico di istituto. Resta inteso che altre variabilità di tipo periodico, nel senso che le ore aggiunte ad una disciplina a danno di un'altra vengono poi recuperate, con un'inversione di orario in epoca successiva, rientrano nella flessibilità e variabilità dell'orario settimanale, e non hanno bisogno di essere definite in sede di progettazione preventiva.

    A titolo di esemplificazione operativa degli strumenti di flessibilità si propone quanto segue.

    Se nell'ambito della progettazione di un curricolo specifico si ritiene che la presenza annuale della matematica, quale appare nel curricolo di base del progetto, non corrisponda alle esigenze dell'utenza, potrà essere recuperato spazio a vantaggio di tale disciplina in uno dei modi seguenti:

  • progettando che una o anche entrambe le ore dell'area degli interventi autonomi, intesa come area della committenza locale, sia destinata a tale disciplina;
  • progettando che nell'ambito della quota di variabilità disciplinare, il 15% delle ore di una disciplina da 132 ore annuali sia trasferito alla matematica, che in tal modo verrebbe a disporre di un pacchetto aggiuntivo di circa 20 ore;
  • ipotizzando l'applicazione della quota di variabilità a due discipline, in entrambi i casi a vantaggio della matematica. In tal modo si ridurrebbe il peso della "sottrazione" su ciascuna disciplina e si otterrebbe ugualmente la quota di ore che si ritengono necessarie per incrementare il monte ore annuale della disciplina da arricchire, nell'esempio specifico la matematica.
  • Per quanto si riferisce all'insegnamento delle scienze, i consigli di classe delibereranno la collocazione delle due discipline, scienze della terra e biologia, nell'arco del biennio.

    Per quanto attiene alle finalità specifiche delle singole discipline, agli obiettivi di apprendimento e ai contenuti, sembra opportuno in questo momento fare riferimento ai programmi annessi ai "Piani di studio elaborati dalla commissione Brocca", come in linea di tendenza culturale, lasciando, nell'ambito dell'autonomia didattica, agli istituti l'organizzazione del progetto didattico complessivo.

    Resta inteso che in sede di programmazione gli organi competenti tareranno gli obiettivi sullo specifico del quadro orario.

    Per quel che si riferisce ai "linguaggi non verbali e multimediali", disciplina non prevista dal "Progetto Brocca", una volta dato il via all'operazione sperimentale, le scuole partecipanti al progetto elaboreranno una proposta di programma, con riferimento agli elementi di riflessione presenti nelle conclusioni dei "saggi", agli obiettivi del Programma di sviluppo delle nuove tecnologie e alle tematiche di informatica presenti nel programma di matematica del "Progetto Brocca". Sulla base di tale proposta il gruppo ispettivo elaborerà un'ipotesi di programma che verrà monitorato in itinere.

    Per quanto attiene alle 99 ore di "Storia" e alle 66 ore di "Diritto ed economia", previste nel quadro orario, va chiarito che di esse, 66 sono gestite autonomamente dal docente di storia, 33 sono gestite autonomamente dal docente di diritto e 33 sono gestite in compresenza dai docenti di storia e di diritto. Pertanto ai fini del calcolo dell'orario medio settimanale al quale gli alunni sono tenuti vanno computate per questi due ambiti disciplinari complessivamente soltanto 132 ore. Va anche osservato che le 33 ore di "diritto e economia" da gestirsi autonomamente dal docente di tale disciplina, debbono essere ricondotte alla logica modulare, attraverso accorpamenti di almeno due ore nell'orario medio settimanale, non essendo didatticamente opportuna la presenza di una sola ora settimanale di lezione per nessuna disciplina.

    Per quanto attiene alle ore di "Linguaggi non verbali e multimediali", va chiarito che delle 66 ore previste nell'orario annuale, 33 sono gestite dal docente autonomamente, 33 vengono gestite in compresenza con tutte le altre discipline, secondo la programmazione d'istituto. Pertanto, ai fini del computo dell'orario medio settimanale al quale gli alunni sono tenuti, vanno computate 33 ore. E' chiaro poi che anche queste 33 ore autonome andranno gestite secondo la logica modulare, per gli stessi motivi indicati a proposito della storia e del diritto.

    Fino alla definizione dei regolamenti applicativi dell'art. 21 della L.59/97, le deliberazioni relative a quanto previsto dal presente documento vengono assunte dagli organismi collegiali e secondo le procedure previste dalla normativa vigente.
     


    Quadri orario degli indirizzi

    per i bienni sperimentali della Dirclassica


    disciplina
    Scient.

    I anno

    Scient.

    II anno

    Sc.Tec.

    I anno

    Sc.Tec.

    II anno

    Classico

    I anno

    Classico

    II anno

    Ling.

    I anno

    Ling.

    II anno

    ore ann.
    ore ann.
    ore ann.
    ore ann.
    ore ann.
    ore ann.
    ore ann.
    ore ann.
    Latino
    99
    99
    -
    -
    132
    132
    132
    99
    Greco
    -
    -
    -
    -
    132
    132
    -
    -
    Lingua Straniera 2
    -
    -
    -
    -
    -
    -
    132
    99
    Lingua straniera 3
    -
    -
    -
    -
    -
    -
    -
    66
    Matematica
    66
    66
    99
    99
    -
    -
    -
    -
    Lab. Chinica/Fisica
    99
    99
    165
    165
    -
    -
    -
    -
    TOTALE ORARIO DI INDIRIZZO
    264
    264
    264
    264
    264
    264
    264
    264
    AREA DELL'INTEGRAZIONE*
    66
    66
    66
    66
    66
    66
    66
    66
    TOTALE BIENNIO
    990
    990
    990
    990
    990
    990
    990
    990
     

    * Area dell'integrazione, intesa come area della committenza locale.


    Fonte: http://www.edscuola.com/archivio/ipotesic.html