Progetto di ricerca anno
2003
Le più recenti fasi
di sviluppo di Internet hanno evidenziato una sua sempre più ampia connessione
con la fitta rete di relazioni che caratterizzano il contesto urbano e le forme
della partecipazione alla vita civile dei suoi cittadini.
In particolare,
l’evoluzione fenomenologica della rete, così come diversi filoni di
riflessione, hanno messo in luce la relazione che si istituisce tra la
comunicazione mediata dal computer e la sfera pubblica, intesa come luogo
privilegiato della vita civile, evidenziandone spesso anche la dimensione
problematica (Thompson The Media and
modernity, Polity Press, Cambridge 1995; Maldonado Critica della ragione informatica, Feltrinelli, Milano 1997,
Bentivegna Politica e nuove tecnologie
della comunicazione, Laterza, Roma-Bari 2002).
In questa
prospettiva, la rete si configura come mezzo in grado di ridefinire alcuni
orizzonti spazio-temporali delle relazioni che caratterizzano il tessuto
cittadino e di offrire nuovi luoghi virtuali d’incontro e di elaborazione
dell’opinione pubblica.
L’ampia fenomenologia
delle reti civiche – prima e rilevante
manifestazione della relazione tra tessuto urbano e Internet – attesta il
rilievo di questa area problematica (Paccagnella La comunicazione al computer, Il Mulino, Bologna, 2000; Dell’Aquila
Tribù telematiche, Guaraldi 1999 per citare solo alcuni contributi
italiani).
Il contesto attuale
dell’evoluzione delle offerte e degli usi della rete, tuttavia, sembra far
emergere all’interno del rapporto rete-cittadino nuove declinazioni e
soprattutto la necessità di una rilettura del concetto di cittadinanza e di
sfera pubblica che comprenda sia la comunicazione tra cittadini e istituzioni e
l’accesso alle informazioni e ai servizi; sia la partecipazione
all’elaborazione condivisa di interpretazioni degli eventi della vita civile.
La domanda cui
intende rispondere questa ricerca è legata all'individuazione dello stato
attuale dell'evoluzione della partecipazione online in Italia. Risulta pertanto
necessario compiere un percorso di analisi che definisca le coordinate del
panorama italiano con particolare riferimento alle reti civiche; compia
percorsi di analisi approfonditi delle dinamiche di partecipazione da parte dei
cittadini e delinei il profilo del consumo di queste aree; dedichi
un'attenzione specifica alle forme linguistiche utilizzate dai diversi
interlocutori (istituzioni e cittadini).
Tale analisi è da
integrare con l'individuazione di eventuali altre aree della rete entro cui si
ricolloca la partecipazione dei
cittadini (aree di dibattito aperte dai quotidiani ecc.).
Più in dettaglio le
direzioni di ricerca possono essere così individuate:
analisi
dell’evoluzione dell’offerta di partecipazione alla vita pubblica online nelle
principali reti civiche italiane (Milano, Bologna…) con particolare riferimento
alle forme più recenti di innovazione che hanno caratterizzato l’area in oggetto,
comprese le forme di partecipazione legate all’espressione delle issues o delle
proprie opinioni attraverso meccanismi di voto;
analisi
delle dinamiche di utilizzo delle aree di partecipazione interattiva e corale
(forum, linee dirette) da parte dei cittadini attraverso diverse chiavi, anche
in una prospettiva comparativa:
analisi
dell’interazione all’interno delle aree che si propone come obiettivo
l’individuazione delle dinamiche interattive, dei temi attorno a cui si
concentra il dibattito, della definizione della partecipazione che emerge dai
dialoghi online (un oggetto di analisi potrebbe essere lo stesso sito www.provincia.milano.it);
analisi
del pubblico di queste aree condotta attraverso metodologie quantitative come
survey online (da realizzare con il supporto di Provincia) e individuazione
delle dinamiche e caratteristiche di uso di questi spazi della rete condotta
attraverso metodologie qualitative a carattere anche etnografico;
analisi
dell’uso del linguaggio (ad esempio anche in riferimento al rispetto delle
regole della comunicazione online) da parte dei soggetti coinvolti
nell’interazione operatori dell’istituzione e cittadini.
analisi
dello statuto assunto dalla partecipazione dei cittadini anche all’interno di
aree non istituzionali finalizzata ad individuare eventuali
"migrazioni" della partecipazione verso altre aree della rete (questo
percorso può comprendere anche una rilevazione delle "diete digitali"
degli utenti, ovvero degli ulteriori luoghi frequentati i partecipanti ai forum
istituzionali considerati) .
eventuale
analisi delle dinamiche di dialogo tra cittadini "nuovi" (immigrati)
o "di ritorno" (italiani emigrati) e le istituzioni pubbliche (ad
esempio attraverso lo scambio di mail che interviene tra immigrati e alcuni
settori deputati della comunicazione istituzionale come il settore Politiche
Sociali della Provincia di Milano).
Il risultato
della ricerca sarà, dunque, la costruzione di una mappa dell’interazione
rete-cittadinanza all’interno dei siti considerati da cui si possano desumere
lo stato attuale della partecipazione e l’individuazione problematica delle
linee evolutive del fenomeno della “digital democracy” in Italia.
1.
Le relazioni sociali
in rete
Aree di interesse
Nell’ambito dei nuclei di attenzione centrali del progetto di
ricerca, il primo gruppo di lavoro intende articolarsi attorno ai seguenti
temi:
- La definizione delle forme
di relazione tra cittadino e istituzione attivate online nei casi analizzati. In particolare, si intende porre
attenzione alle possibilità di classificazione individuabili attraverso:
- L’individuazione di come
la partecipazione ai forum e newsgroup di un’istituzione pubblica si definisca
in relazione ad altre pratiche sociali quali:
Metodologia
La metodologia di indagine
si compone di una parte di analisi desk che assume come proprio oggetto
quattro/sei mesi di dialoghi online
sviluppatisi all'interno delle linee dirette dell’istituzione prescelta
(Provincia di Milano) e di una parte field che prevede una serie di interviste
semi strutturate a un campione di partecipanti a tali newsgroup (previste nel
numero di 10, ma da valutare in relazione al numero dei soggetti attivi in
rete).
Il corpus dei dialoghi verrà sottoposto alle seguenti fasi di analisi:
-
definizione
dello statuto dello spazio online
attraverso l’analisi degli indicatori testuali (contenuti o forme espressive)
rintracciabili nelle interfacce e nelle regole di interazione così come nelle
definizioni del contesto e della situazione che emergono negli interventi degli
utenti.
-
individuazione
e rilevazione – attraverso indicatori testuali - della presenza dei diversi
modelli di interazione con l'istituzione. I modelli verranno definiti nei
seguenti livelli: autopresentazione e definizione reciproca dell'identità degli
interlocutori; definizione delle finalità dell'interazione e sua interazione
con specifici contenuti (ad esempio l'espressione di una posizione individuale
legata alla segnalazione di un disfunzione ecc.).
-
Individuazione
e rilevazione delle dimensioni di variabilità e permanenza del gruppo di utenti
ed eventuale interrelazione di questo dato con i modelli e i contenuti
evidenziati attraverso la fase precedente.
Le interviste verranno realizzate con l'obiettivo di definire due coordinate
del fenomeno:
-
gli
spazi di dialogo online frequentati
dagli utenti (definibili come “diete digitali”);
-
le
altre forme offline di relazione con
l’Istituzione.
Inoltre, attraverso le
interviste si intende mettere a fuoco anche l’autodefinizione di questo tipo di
esperienza da parte degli utenti
Tale lavoro si colloca
nell’ambito di uno specifico interesse di ricerca rispetto alle forme di
comunicazione mediata dal computer e alle loro interrelazioni con il contesto offline espresso - oltre che attraverso
le ricerche già citate – anche in recenti pubblicazioni quali: I nuovi strumenti del comunicare (Bompiani
2001) o Dialoghi in rete (Vita e
Pensiero 2002).
(coordinatore
scientifico: Gianfranco Bettetini)
2
Usabilità e comprensione
Il contributo
proposto parte dall’assunto che lo sviluppo di interfacce Web efficienti,
capaci di stimolare forme di relazione online tra cittadini e istituzione,
richieda una profonda comprensione delle caratteristiche dell’utente,
dell’interazione, delle modalità di presentazione del materiale, del contesto
in cui l’interazione ha luogo.
L'interesse si concentrerà sul sito della provincia di Milano (www.provincia.milano.it ) al fine di identificare le caratteristiche del sito capaci di
soddisfare le esigenze dei cittadini/partecipanti attivi. Particolare
attenzione sara’ dedicata alle pagine che
si propongono lo scopo di incrementare la partecipazione dei cittadini alle discussioni
online
Gli obiettivi del contributo possono essere riassunti nei seguenti punti:
- studiare le problematiche connesse all'uso di siti Web diretti al cittadino-utente, intesi come
luoghi virtuali di incontro e di elaborazione dell'opinione pubblica, analizzando l’usabilità
di alcuni siti istituzionali italiani e la loro effettiva capacità di guidare
l’utente nella ricerca attiva di informazione e nella gestione e fruizione di
servizi integrati per la consultazione interattiva e la comunicazione tra cittadini e
istituzione pubblica. Attraverso l'uso di una metodologia
euristica di analisi dell'usabilità si procederà all'identificazione delle
possibili difficoltà di interazione utente/interfacce Web e all'acquisizione di
conoscenze che permettano il miglioramento degli spazi Web dedicati alla
partecipazione online alla vita pubblica.
- analizzare
la comprensibilità delle pagine
specificatamente progettate per sollecitare la partecipazione degli utenti,
tenendo conto degli elementi che riguardano il modo in cui il materiale è
connesso ed organizzato, delle integrazioni cognitive che devono essere
compiute durante la lettura. Analizzando la superficie del testo verranno
cercati gli indizi che aiutano a ricostruire
la coerenza testuale. La mancanza o inadeguatezza di questi indizi (relazioni
anaforiche, connettivi, ecc.)
costituirà un’ indice della
difficoltà del testo (Lumbelli, 1989; Miller & Kintsch, 1980; McKeown,
Beck, Sinatra, Loxterman, 1992) e della possibilita’ che l’utente produca una
rappresentazione del testo che si discosta da quella attesa.
- verificare l'usabilità e la comprensibilità del sito www.provincia.milano.it utilizzando
test di usabilità con utenti finali, nonche’ raccogliendo protocolli di
pensiero a voce alta per la valutazione della comprensibilità delle pagine
progettate per l’interazione con l’istituzione. Il rispetto di standard
operativi e di linee guida non possono infatti sostituire l’acquisizione
diretta del feedback da parte degli
utenti. Tale fase prevede quindi la sperimentazione del sito mediante la sua
fruizione da parte dell'utente-cittadino.
I test si concentreranno, in particolare,
sull'area di servizi online offerti dal sito www.provincia.milano.it che consentono all'utente cittadino di
intervenire e di dialogare con l'istituzione in modo personale o collettivo.
La metodologia
di indagine si compone di due tipi di analisi: un'analisi euristica (verifica
del rispetto dei principi di usabilità e comprensibilità nel sito oggetto
d'analisi) e un'analisi empirica (osservazione e analisi del comportamento di
interazione utente/sito)
Verranno
condotte le seguenti analisi di usabilità:
Questo metodo
di valutazione (Nielsen, 1989; Nielsen e Molich, 1990;Nielsen, 1994) fara’ uso
di una lista di procedure euristiche (Flaming, 1998; Burman,1999; Nielsen,
1999; Lynch e Horton 1999; Pearrow ,2000; Nielsen, 2001;Badre, 2001;) che permettono
di determinare il grado di conformità di un sito Web con le regole
dell'usabilità.
Il gruppo di
ricercatori coinvolto nel progetto analizzera’ sia gli aspetti statici
dell’interfaccia (layout delle finestre, etichette, pulsanti, etc.) e sia gli
aspetti relativi al comportamento (logica d’interazione, raggiungimento
dell'obbiettivo ecc...) in base alle linee guida di riferimento.
L’obiettivo
sara’ analizzare la qualità dell'esperienza di navigazione all'interno del sito
www.provincia.milano.it (ed in
particolare le problematiche connesse agli ausili e strumenti di navigazione
forniti dal sito, alla qualità della grafica, alla leggibilità dei caratteri,
al contrasto visivo, alla capacità dell’interfaccia di fornire il supporto
necessario a compiere azioni corrette, a rendere reversibili gli errori e a
facilitare la comprensione delle funzionalità degli strumenti e servizi
offerti).
Le ipotesi
formulate durante l’analisi euristica verranno poi sottoposte a verifica
mediante una rilevazione empirica. Interagendo con un gruppo di utenti lo
sperimentatore osservera’ la sessione di navigazione. Ai partecipanti verra’
chiesto di pensare ad alta voce durante l’interazione con il sito.
L'analisi di usabilità con gli utenti si
articolerà in due parti fondamentali, la prima dedicata alla navigazione libera
e la seconda alla navigazione finalizzata all'esecuzione di compiti specifici.
La fase di navigazione libera, permetterà all'utente/partecipante di
acquistare familiarità con il sito ed è volta ad esplorare le caratteristiche
del sito vissute spontaneamente come più interessanti.
La fase di navigazione finalizzata verrà strutturata mediante la
predisposizione di compiti che l’utente dovrà portare a termine.
La navigazione finalizzata comprenderà sia
l'esecuzione di compiti di ricerca di informazioni specifiche erogate
dall'istituzione prescelta (provincia di Milano) sia di altri compiti
riguardanti invece i servizi offerti nell'area predisposta per la
partecipazione personalizzata o collettiva del cittadino alla vita pubblica
(forum, newsgroup e richiesta informazioni)
Le due fasi
del test permetteranno di evidenziare particolari funzionalità del sito ed
eventuali barriere d'uso (relative alla strategia comunicativa del sito, alla
forma della presentazione, alla qualità dei contenuti, al linguaggio
utilizzato, alla compatibilità del messaggio con gli scopi del visitatore, alla
piacevolezza del sito).
Nella navigazione
finalizzata si innesteranno le procedure di analisi della comprensibilita’ che
riguarderanno le pagine progettate per stimolare la partecipazione dell’utente.
Le pagine, o
meglio i testi in esse contenuti, che
erano stati analizzati confrontandoli con una serie di categorie di analisi che
in generale possono essere riferite alla richiesta, da parte del testo, di
generare complesse integrazioni cognitive, verranno poi sottoposti ad una
ulteriore analisi, di tipo empirico.
L’analisi
teorica condotta sara’ cioe’ verificata mediante una rilevazione empirica
durante la quale un gruppo di soggetti ricevera’ la consegna di pensare a voce
alta. Verranno cosi’ raccolte
informazioni sul processo di comprensione dei soggetti, ed in particolare sugli
eventuali ostacoli alla comprensibilita’ del testo. Qualori se ne presenti la
necessita’ verranno proposte delle procedure per ridurre tali ostacoli
(Beltrame, 1990).
(coordinatore scientifico:
Lucia Lumbelli)
3
I cittadini anziani
1.
Premessa
Il progresso tecnologico verificatosi
negli ultimi anni sulla spinta delle innovazioni informatiche e nelle reti di
comunicazione ha portato a una rapida crescita di servizi telematici offerti al
cittadino e alle imprese da parte degli enti pubblici. Dopo una prima fase in
cui sono stati realizzati sistemi informativi "generali" rivolti alla
cittadinanza, si sta assistendo, oggi, alla realizzazione di nuovi servizi di
forte impatto nella vita sociale, economica e culturale e con un notevole
valore aggiunto.
In particolare, la
creazione di reti civiche costituisce in Italia un fenomeno piuttosto nuovo e
in forte sviluppo. Si tratta di un servizio generalmente offerto dalle
amministrazioni comunali, che si pone l’obiettivo di mettere in contatto la pubblica
amministrazione e la cittadinanza, favorendo uno scambio attivo di
informazioni. Questo tipo di servizio telematico, nelle sue diverse
applicazioni locali, è caratterizzato, secondo Beamisch (1995) dalla
compresenza tre elementi principali:
1) l'informazione
comunitaria;
2) l’utilizzo di un mezzo di comunicazione
mediato elettronicamente fornito alla comunità;
3) la
condivisione, da parte dei partecipanti, di una stessa località geografica
(provincia, città o quartiere).
Quest’ultimo
aspetto sottolinea il rilievo che le reti civiche danno alla cultura locale e
al senso di appartenenza a una particolare comunità, differenziando questo tipo
di network da altri servizi
telematici online, il cui fine è
l’instaurarsi di relazioni tra persone appartenenti a aree territoriali anche
molto distanti tra loro.
è
possibile affermare che tra gli scopi principali che stimolano lo sviluppo di
questi servizi vi sia il desiderio di costituire una “democrazia telematica”,
che da un lato offra la possibilità ai cittadini e alle istituzioni di
comunicare in modo più immediato e trasparente e, dall’altro, permetta di
rafforzare i legami sociali tra gli utenti, aprendo la possibilità di
avvicinare alle istituzioni fasce più ampie di cittadini (Maioli, 1995).
In questo senso, le
reti civiche possono costituire un’occasione di socializzazione soprattutto per
quei cittadini che tradizionalmente sono più facilmente esclusi dalla
partecipazione alla vita pubblica e dalla possibilità di usufruire dei servizi
offerti dalle istituzioni. Secondo alcuni studiosi, fra cui Maioli (1995, pag.
23), le reti civiche possono contribuire a sviluppare quella che è stata
definita una "coscienza della interattività democratica", che può
concorrere a dare risoluzione al problema della distanza tra i cittadini e le
istituzioni, nonché al crescente sovraccarico informativo che coinvolge
istituzioni, amministrazioni, cittadini.
Una fascia che può
essere considerata “debole”, in questa accezione, è certamente quella della
terza età, che, nel sempre più complesso processo comunicativo istituzioni –
cittadinanza, risulta essere maggiormente soggetta al rischio di isolamento
sociale e di esclusione dalla vita pubblica.
2.
Obiettivi della ricerca
A partire da queste brevi
considerazioni, risulta interessante approfondire lo studio delle potenzialità
e degli eventuali aspetti problematici che le reti civiche possono presentare
per gli utenti appartenenti alla fascia della terza età.
In primo
luogo, ci si propone di rilevare quali siano le effettive possibilità di
utilizzo di questo servizio da parte dei cittadini anziani: dato che si tratta
di una fascia sociale di utenza comunemente esclusa dei processi di
alfabetizzazione informatica, può essere utile indagare in che modo le reti
civiche possono “avvicinare” la terza età alla conoscenza della comunicazione
telematica. Questo servizio, per la sua facilità di utilizzo, potrebbe infatti
rappresentare un’occasione per sviluppare le capacità di gestione del mezzo
informatico da parte di questa parte della popolazione (Wetle, 2001); nello
stesso tempo, si vuole indagare in quale misura le informazioni trasmesse dalle
reti civiche vengono efficacemente comunicate al target specifico della terza età (Morrell, 2001).
In secondo
luogo, si intende analizzare l’impatto che le reti civiche producono sui
meccanismi di socializzazione sul target
in questione: in particolare, si vuole indagare se l’utilizzo delle reti
civiche porti a un accrescimento e a un rinforzo dei legami sociali, conducendo
a un maggiore coinvolgimento degli anziani nella vita pubblica o se, al
contrario, ciò non possa costituire un’ulteriore fonte di isolamento sociale e
di allontanamento dalle istituzioni. La letteratura scientifica a questo
riguardo, infatti, evidenzia un’influenza complessa e non univoca dell’utilizzo
di Internet sulle interazioni interpersonali (Laux, 2000; Nie, 2001; Opalinski,
2001).
3.
Fasi della ricerca
Il progetto di ricerca sarà articolato in due fasi
principali:
a) Ricerca bibliografica e analisi esplorativa del fenomeno
Durante questa fase si
procederà alla ricerca e all’analisi della letteratura di riferimento: in
particolare, si approfondirà lo studio dell’influenza della comunicazione
telematica sui meccanismi di socializzazione degli anziani. Successivamente, si
passerà ad analizzare il fenomeno delle reti civiche e del loro utilizzo da
parte degli anziani in Italia, con particolare riferimento alla realtà
cittadina dei piccoli centri in Lombardia..
b) Ricerca empirica
Nel
corso di questa fase si procederà alla strutturazione di una griglia di
intervista da somministrare a un campione di persone (oltre i 65 anni): metà
del campione sarà costituito da utenti di reti civiche mentre l’altra metà sarà
costituito da persone che non utilizzano tale servizio. Una volta condotte le interviste,
si procederà alla loro analisi e alla successiva sintesi dei risultati emersi.
(Coordinatori
scientifici: Proff. Quadrio e Cesa-Bianchi)
4.
Un progetto di analisi e di intervento: l’immissione in rete di una
“Carta dei servizi” per la prima infanzia
In questa
sezione della ricerca, non si tratta di analizzare testi già dati e dinamiche interattive tra utente e web che
questi suscitano, ma di costruire
,insieme da esperti locali e da ricercatori che lavorano nell' ambito della
presente indagine promossa dal Gemelli-Musatti, un testo che venga messo a punto e , successivamente , inserito
in rete e monitorato relativamente agli
utenti che con esso dialogano e ricevono risposta da parte dei
responsabili dell' ente locale .
La
costruzione, sorvegliata per quanto riguarda i temi proposti e la forma
linguistica, realizzata collaborativamente da ricercatori e competenti dei
servizi potrebbe costituire un esempio di documento efficace
e non solo di testo burocratico, e , allo stesso tempo, sarebbe in grado di
offrire occasione di riflessione sull' operatività dei servizi in questione,
fornirebbe possibilità di formazione on the
job per educatori, insegnanti, personale amministrativo, genitori.
Anche se la
bibliografia, soprattutto di natura giuridica, sulla Carta dei servizi, non è
irrilevante,sul tipo di
operatività da noi prospettato , esiste una letteratura assai esigua [1]
e ritengo che una rilfessione circa
i modi e risultati del lavoro
che proponiamo- e relativamente alla quale
Anna Bondioli, Monica Ferrari ed io abbiamo già una recente esperienza,
in quanto nel 2001-2002 abbiamo messo a
punto la Carta dei servizi degli asili nido del Consorzio tra i Comuni di
Sassuolo, Formigine, Maranello, Fiorano in provincia di Modena- non sia
insignificante.
2. Nel quadro di una possibile
collaborazione con il Comune di Pistoia, si
delineano le
seguenti azioni:
·
stesura
di una prima bozza della Carta da parte dell'équipe del Gemelli-Musatti
·
costituzione
di un gruppo pistoiese di discussione,
formato da educatori, insegnanti, genitori, un responsabile dell'
ufficio competente
·
invio
della bozza al gruppo pistoiese
·
discussione
della bozza con registrazione della discussione
·
analisi
delle proposte emerse dalla discussione e prima messa a punto del testo
·
stesura
di una redazione più perfezionata del
documento e suo invio al gruppo pistoiese
·
discussione registrata di questa redazione, messa a
punto definitiva dal punto di vista del contenuto e della forma.
·
Il
Comune di Pistoia si impegnerà a erogare all'Istituto Gemelli-Musatti il
contributo di € 5.165,00 lordi e a mettere in rete nel suo sito la Carta così
costruita organizzandola in forma interattiva, e monitorabile per un
periodo da definirsi.
Inoltre
si propone
o
di
censire e tipizzare su scala nazionale
le Carte dei servizi relativi ai servizi educativi della prescuola , indicando
anche documenti analoghi. Questo lavoro sarebbe affidato al dottor Davide
Scodeggio, laureato in pedagogia presso l' Università di Pavia;
o
di
analizzare le interazioni via internet che si effettuerenno nel periodo in cui
la Carta sarà presente nel sito del
Comune di Pistoia.
Alla fine del
lavoro- prima o dopo il periodo di monitoraggio- il gruppo del Gemelli si
impegna a fare una relazione interna
del lavoro svolto, relazione che
dovrebbe trasformarsi in uno o
più articoli dove i dati sono espressi in forma anonima.
(coordinatore
scientifico: Prof. Egle Becchi)
5.
La ridefinizione di cittadinanza
L’idea
e la pratica di cittadinanza vengono ridefinite in maniera significativa
dalle nuove tecnologie della comunicazione.
Sono tre le principali linee di analisi che sono
state sviluppate in questi anni.
La prima riguarda l’utilizzo
delle tecnologie per sviluppare forum di discussione che consentono ai
cittadini di diventare più consapevoli delle questioni che li riguardano. In
questo modo si ipotizza uno sviluppo del tradizionale concetto di opinione
pubblica elaborato da J. Habermas, lungo la direttrice tracciata dall’idea di
democrazia deliberativa.
La seconda linea di
approfondimento concerne invece la strategia comunicativa e connessionista che
le istituzioni pubbliche possono perseguire al fine di potenziare sia la
comunicazione sia i legami con i propri cittadini. Tali strategie possono
contribuire ad attenuare la separatezza che negli ultimi anni ha costituito uno
degli elementi più negativi della crisi delle democrazie avanzate. Mediante la
creazione di reti civiche, le istituzioni pubbliche – specialmente a livello
locale - cercano di ridurre il deficit di fiducia che è stato registrato un po’
in tutti i paesi avanzati.
Infine, la terza pista ha a che fare con il potenziamento delle
forme di azione collettiva decentrate rese possibile dalla rete. Secondo quanto
suggerito dai primi studi sul campo delle forme più recenti dei movimenti
sociali, la forme di azione, coordinamento e partecipazione di azione
collettiva vengono ridefinite rendendo possibile la partecipazione di un numero
molto maggiore di individui che mantengono tuttavia un livello di autonomia
molto più alta rispetto a quanto non accadesse nel passato.
In tutti i casi, le nuove
tecnologie si configurano come risorse che sono in grado di contribuire a
ridisegnare i confini stessi della cittadinanza e della partecipazione nell’età
contemporanea
(coordinatore scientifico:
Prof. Francesco Casetti)
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aging population, in R.W. Morrell (2001).
[1] Cito quale unico esempio di ricerca sul " costruire una Carta dei servizi " - e per servizi sanitari- il saggio di C.Carposanto e A.Passerini, "La costruzione partecipata della Carta dei servizi ", in L.Altieri( a cura di ) Salute e società- Ascolto e partecipazione dei cittadini in sanità, Milano, Franco Angeli, anno 1, 2/2002, pp. 23-45