1.4 Scelte didattiche e metodologiche

 

•  Riconoscere la funzione formativa del Progetto curricolare in cui le discipline sono intese come strumenti di alfabetizzazione culturale.

•  Favorire iniziative di accoglienza dei genitori e degli alunni nei tre ordini di scuola attraverso colloqui periodici, distribuzione di materiale illustrativo, visite e scambi d'esperienza con attività in comune tra insegnanti ed alunni delle “classi ponte”.

•  Scegliere ed osservare criteri educativi e didattici trasversali.

•  Evitare, per quanto possibile, che le diversità si trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento mediante la realizzazione di percorsi individualizzati che, considerando i livelli di partenza, pongano una progressione di traguardi da verificare in itinere, organizzando forme di aiuto reciproco e di lavoro di gruppo anche a classi aperte.

•  Privilegiare la padronanza dei procedimenti rispetto all'acquisizione dei contenuti attraverso la sollecitazione della motivazione all'apprendimento.

•  Collegare le attività proposte con la realtà ambientale e socio-culturale coinvolgendo direttamente a livello di vissuto per mezzo dell'intervista, del monitoraggio dei risultati, ecc. (incontri con bibliotecari, guardaparco, vigili, sacerdoti, …).

•  Favorire l'integrazione degli alunni stranieri creando un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino straniero, la percezione di sé come minoranza, facilitando l'apprendimento linguistico, inserendo nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i paesi di provenienza al fine di evidenziarne i valori peculiari e attingendo dal patrimonio letterario ed artistico del paese o dall'area di riferimento, per valorizzare le radici culturali.

La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta un'occasione importante per la

conoscenza reciproca e per educare bambini e adulti alla pace fra i popoli.

•  Favorire l'integrazione degli alunni portatori di handicap offrendo loro ogni possibile opportunità formativa con l'obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. La scuola predispone per ogni alunno in situazione di handicap, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria infantile, un apposito “Piano Educativo Individualizzato”. Nell'Istituto Comprensivo il Gruppo di Lavoro e di Studio si occupa di migliorare l'efficacia dell'intervento

Le scelte metodologiche specifiche sono ben delineate in ogni singola programmazione disciplinare.