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Ogni volta che mi capita di
guardare queste foto son preso
dalla malinconia piu' profonda....... Quante miglia divorate tra l'Adriatico, il
Mediterraneo e l'Atlantico, quante tempeste superate, quante vite
sostenute, quante famiglie sistemate........ Ero un ragazzetto quando mio padre imbarco' per
qualche viaggio su questo peschereccio allora considerato
innovativo. Ricordo ancora oggi la sua bellissima livrea
color celeste con le finiture rosse, non certo casuali, ma
ispirate chiaramente ai colori della nostra citta'. Mandato in
pensione forzata con l'avvento delle piu' grandi navi da pesca oceaniche
in acciaio, piu' sicure e meglio equipaggiate, resto' qualche anno attraccato in banchina
di riva dimenticato da tutti. Mese dopo mese invecchiava sempre piu',
sotto le intemperie la sua veste scoloriva ed il cocente sole
estivo fini di staccare, aiutato dalla brezza mattutina, l'ultimo
lembo di vernice che lo contraddistingueva portando a nudo tutto
il suo fasciame di quercia..... Fu tirato a secco e parcheggiato nei
pressi di un cantiere, quasi sotto il faro di San Benedetto del Tr., che
dava la netta senzazione di vegliare sul povero vecchio peschereccio
ormai sfinito dagli anni in
attesa del colpo di grazia che non tardo' ad arrivare..... Fu demolito una triste mattina d'inverno piovigginosa, c' era una fitta nebbia che
lasciava filtrare appena le luci del caterpillar che si avvicinava pian piano
per abbatterlo definitivamente. Fu salutato per l'ultima volta dal suono
ovattato del nautofono del molo sud e dalle grida rauche di alcuni
gabbiani che lo sorvolarono a bassa quota e svanirono come d'incanto nella
foschia................... Nella tarda mattinata, a lavoro ultimato, la
nebbia dirado' lasciando trasparire i resti di quello che un tempo era
considerato il vanto della nostra flottiglia: un cumolo di legna da
ardere, nient'altro. Un vecchio
marinaio si avvicino' osservando quel che era rimasto del
peschereccio. Rimase a lungo a fissare i resti, non ebbi modo di vederlo
in faccia, forse da giovane vi era stato imbarcato....... Raccolse qualche pezzo di fasciame sparso qua' e la',
lego' tutto con molta cura e si allontano' con passo lento attraversando il
piazzale del cantiere................ |
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Fu il secondo motopesca della flottiglia Sambenedettese ad oltrepassare
lo stretto di Gibilterra alla fine degli anni cinquanta.
Motopeschereccio in legno da 330 HP, costruito su ordine degli armatori
Tommaso Marinangeli & Federico Meo meglio conosciuto come " Bello' " dal Cantiere Navale CASTRACANI di Ancona considerato in
quegli anni un cantiere di tutto
rispetto, all'avanguardia nella progettazione di natanti da pesca
oceanici. Fu varato il 10 Agosto
1957 ed al comando del Sambenedettese Enrico Consorti detto "Naso'
" , qualche giorno dopo mise la prora per Gibilterra, sulla rotta delle
Isole Canarie, Las Palmas, per molti
anni porto base indiscusso per tutte le navi oceaniche Sambenedettesi. |
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