|
....................dopo
aver scaricato e fatto zavorra, lasciò il porto di S. Benedetto in
fretta e furia a causa di una perturbazione in arrivo che l’avrebbe
costretta in porto per alcuni giorni. Risultato….....
disormeggiò, manovrò per l’uscita e mise la prora per Taranto, purtroppo
in tanta fretta dimenticarono il cane a terra. Non ricordo più come si
chiamasse la bestiola, ma si accorse del fatto la mattina seguente il
nostro pilota, il grande Luigi Marzullo, (che nulla ha a che vedere con
il Marzullo della RAI ), quando mi telefonò facendomi presente
l’accaduto mi precipitai in banchina e constatai il fatto di persona
. Sapevo benissimo che fine avrebbe fatto quella povera bestia e
dopo aver riflettuto sul da farsi, tornai in ufficio per fare
qualche telefonata; contattai i direttori dei depositi costieri, persone con cui avevo ottimi
rapporti, avvisai il nostromo del porto, il sempre disponibile Capo Vinicio Antoccia e
spiegando quello che era accaduto, feci qualche raccomandazione qua e là
in banchina agli scaricatori affinché il cane non venisse né maltrattato
né disturbato. La bestiola, di taglia media, aveva un manto
tigrato, rimase in banchina per diciassette giorni in attesa della
nave. Durante questo periodo di sosta forzata, mi alternavo con il
pilota e l’ormeggiatore, il bravo Pino Lo Guasto, per portare da
mangiare al povero cane. Per qualche giorno l’animale non toccò
cibo, remissivo e impaurito, nei suoi occhi traspariva
tristezza e dolore, restava immobile come in attesa del colpo
finale. Il povero cane non sapeva cosa fare, appariva
disorientato e non sapeva quale destino l’aspettasse dopo aver perso
la sua nave; accucciato in banchina non voleva sapere né di
muoversi né di mangiare. Per qualche giorno tememmo il peggio, poi
per fortuna iniziò a toccare cibo, ma non si mosse dalla banchina.
E’ facile immaginare la reazione del Comandante quando lo avvertii
via radio dell’accaduto, per fortuna però tutto si concluse
nel migliore dei modi. Il comandante, il caro Vittorio Bertolino
capì con che razza di “bestia” aveva a che fare, il cane lo aveva
atteso sul ciglio della banchina, senza muoversi, per tutti quei
giorni….”credo sia una grande prova di fedeltà….” mi confesso’. Il
Comandante Bertolino mi promise che da quel giorno, prima del
disormeggio, si sarebbe assicurato della presenza del cane a bordo............ |
|