Progetto per l’individuazione di una struttura da riattare o da costruire e

da adibire a centro residenziale e semiresidenziale per soggetti autistici.

 

Premessa

 

L’autismo è uno degli handicap più diffusi e meno noti.

Le statistiche internazionali stimano disturbi dello spettro autistico in un caso ogni mille persone. In una provincia come la nostra, dove la popolazione con meno di trenta anni è di circa 120 mila persone, stimiamo che vi possano essere circa 120 soggetti autistici interessati al presente progetto.

Alla nostra associazione, costituita da meno di un anno fanno capo i familiari di 25 soggetti autistici o con DGS già diagnosticato.

Il Consiglio Regionale della Campania ha approvato, unanimemente, nel Luglio 2001 una proposta di istituzione di un Osservatorio Regionale sull’autismo per fare emergere il fenomeno ed orientare gli interventi ad ogni livello. Il provvedimento è stato adottato dalla Giunta Regionale il 14/09/01 insieme ad una direttiva regionale sull’autismo.

A tale direttiva si fa qui ampio riferimento in quanto le proposte avanzate risultano del tutto coerenti con i documenti approvati dal Consiglio Regionale e dalla Giunta Regionale Campani.

 

 

In particolare si riprendono dai documenti citati i seguenti punti qualificanti per il trattamento dei soggetti autistici :

 

la globalità della presa in carico;

il coinvolgimento e il sostegno della famiglia;

le modifiche strutturali ambientali;

l'individuazione dei programma educativo per il raggiungimento della massima autonomia

la formazione degli operatori coinvolti nel progetto;

l'integrazione di metodi e strumenti scientificamente validati per il trattamento, che deve essere individualizzato e costantemente valutabile nella sua efficacia.

 

Ricordiamo inoltre che l’autismo pone problemi riabilitativi particolari e specifici,strategie individualizzate e riferite ad ogni soggetto, dato che il nucleo centrale della sindrome autistica consiste proprio nell’estrema difficoltà della interazione sociale, della comunicazione, della comprensione delle regole della socialità.

 

E’ per questo che uno dei pensieri più angoscianti per noi genitori di bambini e ragazzi autistici è il "dopo di noi".

Per un ragazzo o una ragazza autistica diventare adulto è un processo impossibile.

Gli autistici sono completamente disarmati nei confronti delle difficoltà della vita ed hanno continuo bisogno delle cure dei genitori e delle cure dei terapeuti ai quali sono affidati. Tali cure durano tutta la vita.

Nella nostra realtà, al termine delle scuole elementari e medie, e spesso anche prima, i ragazzi e le ragazze autistiche non sono più assistiti, né dal punto di vista scolastico, né dal punto di vista socio-riabilitativo a causa di una grave mancanza di strutture educative, riabilitative e socio assistenziali adeguate.

L’angoscia e lo stress dei genitori, alla fine della scuola dell’obbligo, si acuisce, se possibile, e sfocia, spesso, in una solitudine rassegnata e disperante a cui la nostra Associazione cerca di porre qualche argine.

Noi genitori associati abbiamo aperto una finestra sulla realtà nazionale ed internazionale sull’autismo, dove abbondano gli esempi e le esperienze positive sia sul versante educativo e riabilitativo, sia nel campo socio-assistenziale.

In particolare stanno prendendo corpo in Europa ed ora anche in Italia le cosiddette "farm-communites",nate circa 30 anni fa negli Stati Uniti e in Inghilterra e diffusesi in tutti i paesi occidentali.

In Italia sono stati finanziati ed attuati alcuni di tali progetti fra i quali quello della cascina Rossago in provincia di Pavia.

Un progetto di farm-communities dovrebbe comprendere un ampio spazio verde per attività all’aperto (giardinaggio, ginnastica, passeggiate, ippoterapia), sale adibite a laboratorio (musica, ceramica, danza), una zona residenziale suddivisa in mini-appartamenti. Per far funzionare tale centro sarebbe necessario poi un contributo annuale da parte del Comune, della Provincia e della Regione oltre che dei genitori dei soggetti artistici.

In un posto simile alcuni ragazzi e soggetti autistici potrebbero cominciare a vivere parte della loro giornata in modo da cominciare a rendersi più autonomi dai genitori.

Un primo nucleo di farm-communities può essere costituito dalla struttura del presente progetto.

 

 

OBBIETTIVI DEL PROGETTO

 

Ø Realizzare una struttura residenziale e semi-residenziale protetta, possibilmente con un ampio spazio verde, in grado di ospitare fino a 10 ragazzi e soggetti autistici

Ø Attuare, nell’ambito della struttura, un programma riabilitativo specifico e teso ad accrescere l’autonomia personale e dalla famiglia di ogni soggetto autistico

Ø Attuare un forte progetto di formazione, studio, aggiornamento e sperimentazione sull’autismo

Ø Migliorare la qualità di vita dei familiari dei soggetti autistici avviando un programma di presa in carico globale da parte della struttura socio-sanitario-assistenziale

Ø Avviare le persone autistiche a quelle attività "lavorative" che possono accrescerne l’autostima

Ø Sviluppare un contesto di vita dove ciascun soggetto è aiutato ad esprimere al massimo grado le proprie potenzialità

Ø Formare terapeuti ed educatori professionali sull’autismo

 

Enti coinvolti:

 

Comune di Avellino e comuni del piano di zona sociale, provincia, ASL 2.

Associazioni coinvolte:

Associazione Irpina Pianeta Autismo

 

Competenze e gestione

 

Comune e Provincia:

Ø Reperimento di area o di struttura già esistente da destinare all’insediamento;

Ø Supporto tecnico alla progettazione e alla realizzazione delle strutture;

Ø Gestione amministrativa e contabile;

Ø Nomina, a struttura realizzata,di un comitato di gestione

 

La ASL 2

Ø Nomina un comitato scientifico

Ø Con il concorso dell’AIPA ed il sostegno di esperti esterni stabilisce le caratteristiche generali cui deve soddisfare la struttura

Ø Presiede alla formazione e al reperimento degli operatori

 

L’associazione AIPA

Nomina un proprio rappresentante in ognuna delle commissioni e del comitato di gestione e supporta gli enti coinvolti in tutte le fasi di attuazione del progetto.

 

 

Personale

 

A struttura realizzata si può prevedere l’impiego con competenze e specializzazioni di:

 

4 educatori professionali sull’autismo;

2 maestri d’opera e arteterapeuti

1 infermiere

2 ausiliari socio-assistenziali

1 psicologo (consulente)

1 neuropschiatra (consulente)

 

 

Programma terapeutico, sperimentazione e valutazione

 

Il programma terapeutico, riabilitativo e socio-assistenziale avrà una forte caratterizzazione specifica (aderente al tipo di handicap) e sperimentale(nel senso di avviare un percorso del tutto nuovo che ha riferimento nelle analoghe esperienze a livello nazionale ed internazionale).

La verifica ed il monitoraggio del grado di integrazione sarà continuativo ed affidato ad una supervisione di specialisti esterni.

 

 

Tempi e fasi di realizzazione del progetto

 

Prima fase (può anche essere contestuale o precedente la presentazione del progetto): reperimento dell’area da edificare o di struttura da riattare.

 

Seconda fase: progettazione con il concorso della ASL e dell’AIPA

 

Terza fase: realizzazione della struttura e formazione del personale

 

Quarta fase : piena operatività della struttura entro due anni

 

 

 

 

COSTI di massima PREVISTI (sulla base di esperienze simili)

 

Nel caso di struttura da costruire:

Acquisto terreni(se non disponibili nel demanio del

Comune di Avellino o della provincia) 250.000.000

 

Costruzione della struttura 2.000.000.000

Spese per progettazioni, consulenze ecc. 300.000.000

 

Tot. 2.550.000.000

 

Spese annuali di gestione

 

Costo del personale 500.000.000

Costi di gestione(energia, telefono,acqua ecc) 20.000.000

Acquisto di materiali di consumo corrente 100.000.000

Consulenze e corsi 20.000.000

Varie 50.000.000

 

Tot . 690.000.000

 

Nel caso di utilizzo di una struttura già esistente i costi potrebbero essere abbattuti.

Fonti di finanziamento possono essere anche le casse di risparmio e le donazioni che potrebbero affluire ad una fondazione all’uopo costituita.

Un tale centro potrebbe sempre contare sull’apporto economico e sull’impegno volontario dell’ AIPA e degli interessati.