Giovanni Biagio Amico

 

Un Ecclesiastico trapanese insigne architetto dell'età barocca

 

Il “barocco,”stile di movimento e passione” affermatosi in tutti i campi artistici con l'intento di creare organismi pervasi da un denso palpito di vita e di grande fantasia , incontrò i più larghi consensi nella nostra incantevole Isola. A Catania, risorta dopo la eruzione del 1669 e il terremoto del 1693, G. B. Vaccarini, illustre architetto palermitano, profuse i tesori di un'arte ereditata dal Vanvitelli; a Messina nulla più rimane nell'arte del Guarini, dopo il terremoto del 1908; Palermo tra le città Siciliane è quella che detiene gli esemplari più integri e più ricchi del barocco creati dall'abilità tecnica, scenografica e pittorica di Paolo e Giacomo Amato; Trapani in Biagio Amico ebbe le espressioni più equilibrate nella ricerca dell'effetto pittorico.

Giovanni Biagio Amico rimane il migliore rappresentante del barocco a Trapani nel periodo che va dagli ultimi decenni del secolo XVII alla prima metà del secolo XVIII.

Il 3 febbraio 1684 nacque Giovanni Biagio in condizioni più povere che modeste.

Sin da adolescente, per guadagnarsi il pane occupò la mansione di sagrista nella chiesa del Purgatorio e, durante i quattordici anni del suo impiego, imparò dapprima a leggere e a scrivere , aiutato da alcuni caritatevoli sacerdoti, e nelle ore, in cui non doveva servire la chiesa, frequentò le biblioteche dei Gesuiti dei Carmelitani e del Convento di S. Rocco; con molto interesse e piacere si dedicò allo studio della matematica, scienza che dall'inizio predilesse. Compiuto il ventunesimo anno di età, Amico sostenne e superò gli esami per il conseguimento degli Ordini sacri; quindi, ordinato sacerdote, poté migliorare la sua condizione, in quanto poté studiare assai bene le discipline sacre e matematiche, l'architettura ed il disegno, per il quale aveva molta disposizione. Intanto la reputazione, che si era acquistato, gli aprì la strada agli onori e agli alti uffici: nella virilità fu parroco, decano e ciantro della Collegiata di S. Lorenzo (1743); fu architetto del Senato (1730), ed ingegnere della Sicilia per il Real Patrimonio; insignito del titolo ecclesiastico di Abate di S. Leonardo, non poté, più tardi essere eletto Vescovo di Cefalù per sopraggiunta morte, avvenuta nel settembre 1754. Autore di una trattazione tecnica in due volumi (“L'Architetto pratico”), fu creatore di diverse opere di architettura, realizzate in tutta la Sicilia . Di Don Giovanni Amico si ammirarono a Trapani i seguenti monumenti : il prospetto , la cupola ed il disegno delle cappelle laterali al cappellone della chiesa Cattedrale; l'interno e gli ornamenti della chiesa dell'Immacolatella; il prospetto della chiesa di S. Ignazio, nella chiesa del collegio; la cappella del Crocifisso, nella chiesa di S. Domenico; l'Oratorio della Compagnia segreta del SS. Crocifisso, chiamato volgarmente la “Ficarella”; la chiesa di S. Nicola; la cappella della Madonna del Soccorso, nella chiesa della Badia Nuova; il disegno del mattonato del cappellone,

nella chiesa dell'Itria; la sistemazione dello scalone del Museo Pepoli; l'attuale sistemazione della chiesa-Basilica dell'Annunziata, i cui lavori poi sono stati eseguiti sotto la direzione dell'architetto Gambina, per sopraggiunta morte dell'Amico.

Tutte le opere dell'Amico, nella loro struttura e decorazione barocca, sono governate da una legge di ordine, armonia ed equilibrio. Si servì spesso di sporti poco aggettanti, ricavando effetto pittorico, dal movimento delle cornici, seguenti la movenza della massa.

Rese elegante il barocco, grazie all'innato senso della misura e all'introduzione di maniere neoclassiche, che inavvertitamente svoltavano una nuova pagina della storia dell'architettura.

I trapanesi, fidenti e laboriosi, vedranno sempre, in questo loro illustre concittadino, un'artista che diede il meglio di sé alla sua città, abbellendola con gusto ed eleganza, e avvaloreranno i ricordi, con una fattiva opera di rinascita.

Le opere più significative, esistenti fuori Trapani sono: il Seminario vescovile di Mazzara; la colonna dell' Immacolata in Palermo; il campanile della chiesa Cattedrale di Palermo; la chiesa di S. Oliva, in Alcamo; la chiesa del Crocifisso, in Calatafimi; la chiesa della Madonna del Carmine, a Licata; la Matrice di Pacco; la chiesa di S. Pietro di Erice; la chiesa della Madonna della Grotta, a Marsala.

 

Biografia

1684 (3 Febbraio) – Nasce a Trapani

1684 (4 Febbraio) - E' battezzato nella chiesa di S .Lorenzo

Fino al 1708 – Sagrista nella chiesa del Purgatorio; apprende le prime nozioni di grammatica dal padrino di battesimo , Sac. Gaspare Viola ; incline agli studi, frequenta le biblioteche dei religiosi e si perfeziona nelle scienze matematiche ed artistiche, a lui tanto congeniali.

•  - Mons. Bartolomeo Castelli, vescovo di Mazara, gli conferisce l'ordine di presbitero

1730 – Viene nominato “Architetto “ del Senato, succedendo all'arch. Sac. Giacomo Di Stefano.

1731 – E' nominato Vicario foraneo di Trapani e Visitatore dei Monasteri ; gli è conferito il titolo di “Abate di S. Leonardo

1732 – Diventa parroco della chiesa di S Lorenzo.

1734 – Istituisce per la sua parrocchia due scuole: una catechistica e l'altra di grammatica.

1735/1736 – Diventa Ingegnere del Real patrimonio per il regno delle Due Sicilie.

1741- E' nominato “Decano” della Collegiata di S. Lorenzo.

1742 – Redige testamento, perché malfermo in salute

1751 – E' nominato “Ciantro” della Collegiata di S. Lorenzo.

1754 – Viene preconizzato “Vescovo di Cefalù” .

1754 (1-2 sett.) – Muore nella sua abitazione di via S. Francesco d'Assisi (vicino la chiesa del Purgatorio ) .

1754 (3 sett.) – Il notaio Giovanni Stabile pubblica il testamento del 1742 ed il successivo.

1754 (3 sett.) – La salma viene sepolta sotto la soglia d'ingresso della chiesa del Purgatorio, accanto alle spoglie mortali della madre.

1754 (5 sett.) – Mons. Giuseppe Stella, vescovo di Mazara, nomina Deputato – reggente della parrocchiale Collegiata di S.Lorenzo il can. Francesco Ballariano

1754 (28 ott.) – Si redige l'atto dei beni mobili, esistenti nell'abitazione del Nostro.

1760 – La tomba viene profanata, a seguito dei restauri eseguiti nella chiesa , gravemente danneggiata nel secondo conflitto mondiale.

1775 – La Confraternita di S.Michele Arc. ne rievoca la memoria, collocando una lapide – ricordo nella chiesa del Purgatorio.

 

Opere

•  Costruisce e decora per il frontespizio di Palazzo Cavarretta la “macchina della Loggia”, in occasione del Ferragosto.

•  – Affreschi e decorazioni del cappellone della Chiesa madre di Alcamo.

•  – Prospetto della chiesa del Purgatorio.

1714 - Chiesa di Maria SS. della Grotta in Marsala.

1730 – Ampliamento e prospetto della Chiesa madre di Paceco.

•  Ampliamento e prospetto del Santuario di Maria SS. della Misericordia in Valderice

•  Oratorio della compagnia del SS. Crocifisso (Ficarella), nel convento di S.Domenico.

•  Portale della chiesa di S.Francesco d'Assisi di Marsala.

•  Chiesa di S.Oliva in Alcamo (a.1723).

•  Pavimentazione chiesa Maria SS. dell'Itria (a.1723)

•  Prospetto del Palazzo del Principe di Bisignano (via Libertà-a.1728).

•  Costruisce e decora per il frontespizio di Palazzo Cavarretta la “macchina della Loggia” , in occasione del Ferragosto(a.1730).

1726 – Pubblicazione del I° volume de” l'Architetto Pratico”

1731 – Lapide sepolcrale del vescovo mons. Bartolomeo Castelli, nella cattedrale di

Mazara.

1732 – Due colonne per il convento di S. Domenico di Agrigento

•  Chiesa di San Caterina in Calatafimi.

•  Chiesa dell'Immacolatella

1735/1736 – Colonna dell'Immacolata, in piazza San Domenico di Palermo.

•  Campanile della Chiesa metropolitana di Palermo (non più esistente)

•  Prospetto della chiesa di Sant' Anna di Palermo.

1737 – Convento dei PP. Agostiniani Scalzi .

1739 – Chiesa di S. Maria della nuova Luce

1740 – Cappella della Madonna del Soccorso nella Chiesa della Badia Nuova

1741 – Chiesa del SS. Crocifisso in Calatafimi

1742 – Ampliamento edificio Ospedale S. Antonio.

•  Pubblicazione : “Catechismo storico del concilio di Trento” (3 volumi)

•  Inizio della ricostruzione del Santuario dell'Annunziata

1745 - Ricostruzione della chiesa di S. Elisabetta

1746 – Opere di consolidamento nel campanile della chiesa madre di Erice

•  Arco maggiore e pilastri del cappellone della chiesa della Badia Nuova

•  Chiesa di S. Pietro in Erice

1747 – Scalone del convento di S. Domenico di Agrigento

•  Ampliamento Conservatorio delle fanciulle Orfane

•  Rivestimento delle cappelle laterali della chiesa della Badia Nuova

1748 – Vestibolo, facciata, cupola cappellone e cappelle laterali, cantoria della chiesa di S. Lorenzo

•  Monumento in onore di Carlo III di Borbone ; in precedenza era stato eretto quello di Filippo V

•  Chiesa della Madonna del Carmine, in Licata

•  Lavori di riattamento nella chiesa del Carmine

•  Rivestimento di marmi policromi nella cappella di S. Ignazio, nella chiesa del Collegio.

•  Trasformazione della chiesa di S. Michele e costruzione del secondo oratorio

1749 – Ampliamento della chiesa di S. Nicola

1750 – Facciata chiesa di S. Francesco d'Assisi di Licata

•  Ampliamento e prospetto del Seminario vescovile di Mazara

•  Costruzione della cappella del crocifisso della chiesa di S. Domenico

•  Trasformazione del convento dei PP. Carmelitani e scalone

•  Pubblicazione del 2° volume de ”l'Architetto Pratico”

1754 – Pilastri del cappellone della chiesa del Purgatorio