CASSA INTEGRAZIONE:CONSIDERAZIONI E PROPOSTE

Riprendendo una frase di Don Lorenzo Milani "NON C'E' NULLA DI PIU' INGIUSTO QUANTO FAR LE PARTI UGUALI FRA DISUGUALI" (citazione tratta dal libro "La giungla dei bilanci familiari" di Ermanno Gorrieri),a me pare che la cassa integrazione cosi' come e' concepita,evidenzia-purtroppo-la validita' di tale concetto.

-Voglio fare due esempi concreti:

A) FAMIGLIA MONOREDDITO CON CONIUGE E 2 FIGLI A CARICO

     -STIPENDIO(UNICO):LIRE 1.500.000 al mese

     -REDDITO PROCAPITE: 1.500.000:4=lire 375.000 al mese

     -LAVORATORE POSTO IN CIGS A LIRE 900.000 al mese

     -IL REDDITO PRO CAPITE SCENDE A LIRE 225.000 (900.000 :4) al mese CIOE' CON

     UNA RIDUZIONE DEL 40% RISPETTO ALLA SITUAZIONE PRECEDENTE

B) FAMIGLIA CON DUE CESPITI DI REDDITO (MARITO,MOGLIE E DUE FIGLI)

     -1STIPENDIO: LIRE 1.500.000 al mese

     -2STIPENDIO: LIRE 1.000.000 al mese

     -REDDITO PROCAPITE: 2.500.000:4= 625.000 al mese

     -POSTO IN CIGS IL LAVORATORE(LAVORATRICE) CON STIPENDIO DA 1.000.000

     AL MESE (SEMPRE A LIRE 900.000 AL MESE),

    - IL REDDITO PRO CAPITE SCENDE A LIRE 600.000

     ( 1.500.000+900.000=2.400.000:4) al mese CIOE' CON UNA RIDUZIONE DEL                            

     4% ;SUPPONENDO INVECE CHE VENGA POSTO IN CIGS IL LAVORATORE CON

      STIPENDIO DI LIRE 1.500.000 AL MESE,IL REDDITO PRO CAPITE SCENDE A LIRE 475.000 AL

        MESE CON UNA DIMINUZIONE DEL 24%

       Da questi esempi concreti si deduce che viene ancora di piu' ampliato il divario fra ricchi e poveri,quindi anche per questo la CIGScosi' come e' concepita e' da rifiutare.

-Nel caso in cui la CIGS si protraesse per lungo tempo e' da considerare l'applicazione dei CONTRATTI DI SOLIDARIETA'che prevedono di distribuire su tutti i lavoratori l'onere della CIGS senza espellere nessuno.Per esempio in ANSALDO SPA(arrotondando i numeri) supponendo la richiesta di CIGS per 200 lavoratori su 2000 in forza redistribuendo le ore di lavoro,si potrebbero riassorbire i 200 lavoratori con 36 ore di lavoro settimanale (per tutti) anziche' 40; infatti sviluppando il calcolo si ottiene:

 2.000 lavoratori  x 40 ore settimanali=80.000 ore lavorative per settimana

 200 lavoratori x 40 ore settimanali=8.000 ore (riduzione richiesta per CIGS)

 80.000 - 8.000=72.000 ore :2.000=36 ore settimanali pro capite

-In questa ipotesi si avrebbe una riduzione di stipendio del 10%(4 ore:40 ore),tuttavia con integrazioni INPS,con l'utilizzo delle ore ROL (Riduzione Orario di Lavoro),con l'utilizzo delle ore delle feste che cadono sabato e domenica,il contributo dei lavoratori in termini di riduzione di stipendio risulta quasi irrilevante.

-Sarebbe anche possibile fare delle "riduzioni di orario compensate",cioe'alcuni lavoratori con reali problemi economici potrebbero continuare a fare 40 ore settimanali ed altri lavorare 34 o 32 ore settimanali in modo che globalmente si rientri nelle 72.000 ore settimanali per 2.000 lavoratori.

-Nel caso in cui non sia possibile applicare i contratti di solidarieta',propongo di diversificare l'indennita' di CIGS aumentandola per i casi di famiglie monoreddito,integrandola per esempio con fondi di solidarieta' o con il fondo sociale Ansaldo;come ultimissima soluzione propongo di diversificare l'indennita' di CIGS in base al reddito procapite (per es. dando ad alcuni lavoratori 600.000 lire al mese e ad altri 1.200.000 lire supponendo uno standard di 900.000 lire al mese).

-Per il calcolo del reddito familiare,comprendente tutti i redditi (e deve essere comunque considerato e modulato per il numero dei componenti) , si possono prevedere dei correttivi e delle detrazioni in caso di presenza di mutui per l'acquisto della prima casa  e di spese mediche rimaste effettivamente a carico.

4 Marzo 1988            Giovanni Sanguineti

 

Pubblicato su  "Metallo pensante" mensile FIM-CISL Liguria Settembre 1990 con il titolo "Cassa integrazione così non mi piace" con l'aggiunta finale "......Credo che il sindacato abbia il dovere di sostenere concrete proposte su questo tema(ed in particolare la FIM che dei contratti di solidarietà era stata l'ispiratrice negli anni passati).In caso contrario la cassa sarà davvero un tarlo capace di rodere la fiducia dei lavorartori verso un sindacato sempre più confinato a gestire sconfitte.Il dibattito è aperto".