INFLAZIONE E CONTROLLO DEI PREZZI : IMPARIAMO ANCHE DAL PASSATO

 

Si parla tanto in questi ultimi tempi di inflazione, di aumenti indiscriminati ed incontrollati dei prezzi e di come sia difficile porvi rimedio; come pure dei salari che non tengono passo al costo della vita. Io ritengo che un grave errore sia stato l’eliminazione della contingenza nel 1993( checchè ne dicano grandi economisti, politici e sindacalisti!) ;per me la contingenza - scala mobile- era effetto (conseguenza) e non causa di inflazione.

La contingenza negli anni era già stata toccata ma comunque garantiva –almeno in parte- l’adeguamento di stipendi e pensioni all’aumento del costo della vita. 

Ma il ” Protocollo sulla politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo ” del 23 Luglio 1993 ,che sanciva anche l’abolizione di tale istituto, fu sottoposto a referendum (non istituzionale, ma tramite CGIL,CISL E UIL) e la grande maggioranza dei lavoratori l’approvò!. In estrema sintesi quel patto prevedeva una moderazione salariale in fase contrattuale (in linea con l’inflazione programmata..) in cambio di un controllo dei prezzi .Ciò doveva portare ad una diminuzione dell’ inflazione; se ciò non fosse avvenuto era previsto un “riallineamento” dei salari dopo 2 anni .Questo “riallineamento” non è mai stato facile ed ha portato ,per il contratto metalmeccanici ,a diverse ore di sciopero nel 1997 e addirittura ad una spaccatura fra CISL,UIL e CGIL  nel 2001.

Riguardo ai prezzi e tariffe il governo Berlusconi si è preso l’impegno controllarli ….ma sarà molto difficile. Anche i governi precedenti ci hanno sempre provato…. ma con scarsi risultati.

Ho letto di un caso in cui è intervenuta la magistratura, ma per un arrotondamento in eccesso del prezzo del caffè  al bar nel passaggio da lire ad Euro . Comunque per me non è questa la strada giusta. Eppure 200 anni fa esisteva in alcuni comuni un ente che controllava i prezzi e raccoglieva le denunce dei cittadini nel caso di ingiustificati aumenti. Ho infatti recentemente letto su URBS ( prestigioso periodico dell’Accademia Urbense di Ovada, in provincia di Alessandria ) un interessante articolo di Sabrina Pignone relativo ad un’antica magistratura cittadina che si occupava anche di questi temi. La Dott.ssa Pignone nella sua ricerca (che è stata oggetto della sua tesi per la brillante laurea in Giurisprudenza ) ricorda che tale ente -e si parla del periodo che va dal 1793 al 1817 - vigilava sui prezzi “per evitare il malcontento popolare e scongiurare rivolte verso l’autorità costituita”.

Invito quindi il governo ed il presidente Berlusconi ad operare affinché non vi sia non vi siano eccessivi aumenti dei prezzi e che anche gli stipendi e le pensioni siano equi in modo da evitare “malcontento popolare” ovvero anche scioperi e manifestazioni che comunque creano problemi non solo ai i cittadini ed all’ “autorità costituita”.

Infatti gli stessi manifestanti non si divertono certo a scendere in piazza ed ad avere lo stipendio decurtato dalla trattenuta per le ore di sciopero.

 

 

Giovanni Sanguineti    Via Nuova Costa 31  15076 OVADA (AL)