Buia la notte per chi la usa come tetto sulla testa, un fuoco è acceso
per riscaldare i sogni di chi non riesce più a farli, la luna brilla in
cielo e chi la guarda riesce per un attimo a perdersi in una dolce
emozione tenera come un petalo di rosa che accarezza il cuore con la
durata con cui un uragano spazza un petalo.
Triste il giorno per chi sa che il prossimo è uguale
al precedente, quello dove il sole che ti risveglia ti sembra l’unica
cosa che puoi condividere con tutti, e dove cerchi ancora di pensare che
all’alba del giorno dopo potresti svegliarti in un comodo letto.
In quest’angolo di mondo sperduto troppe persone hanno
questo giorno e questa notte, un bambino si copre il volto con le mani,
la pioggia si confonde con le lacrime, ha freddo, ha fame, nei suoi
occhi la speranza è svanita adesso si vede solo la stanchezza di vivere
in "un altro mondo", quello in cui regna l’illusione e il silenzio che
viene interrotto solo dagli spari. Questa è l’infanzia di chi non la può
vivere.
E noi al centro del mondo spesso ci rifiutiamo di
guardare gli angoli, ma in fondo non siamo cosi lontani da questo dolore
e da quegli’occhi dolci che dal teleschermo ci chiedono aiuto.
Sta solo a noi riempire di nuovo quegli’occhi di
speranza, di riportare luce nella loro esistenza per far si che la
pioggia lasci spazio ad un arcobaleno di pace!.
(aut.Vincenzo Panza)