IRLANDA DEL NORD

Belfast, scontri tra guerriglieri IRA e Protestanti

Con l’entrata in vigore della legge sull’Irlanda del 1921 le sei contee dell’Ulster scelgono di rimanere politicamente legate alla corona inglese dividendosi dalla neonata Repubblica d’Irlanda.

Dal 1966 la tensione tra le due comunità presenti nell’Irlanda del Nord si inasprisce fino a divenire nel 1968 esplosiva. Dal 1969 si verificano violenti scontri, questi raggiungono l'apice nel 1972 con la "domenica di sangue"  di Londonderry. Gli anni settanta e ottanta sono interamente segnati da attentati terroristici dell’IRA, scontri di piazza e da tentativi politici per la pace, che peṛ risultano sempre inutili. Come per esempio nel 1973 l’accordo di Sunningale, firmato dai rappresentanti di Londra, Dublino e Belfast.

Londonderry, 1972: "domenica di sangue"
Derry, commemorazione "domenica di sangue"

 

 

Gli anni Novanta invece segnano una svolta decisiva nella questione Nord irlandese, dovuta al cambiamento di vertice del governo britannico. Nel 1993 J. Magior propone delle trattative di pacificazione tra il governo inglese e quello irlandese, che vengono dapprima rifiutate dai nazionalisti del Sinn Fein, ma dopo una lunga fase di stallo accettate.     Gli storici incontri a Dowing Street, nel 1997, tra Tony Blair e Gerry Adams, leader del Sinn Fein, portano al referendum del Maggio 1998, con cui oltre il 70% dei cittadini delle contee nordirlandesi scelgono una politica senza armi.

Gerry Adams


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