Nato
a Roma
nel 1954,
precisa subito al
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proprio
interlocutore che e'
nato nella
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"Borgata"
di Montespaccato.
A soli
16
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anni
comincia ad esprimersi
attraverso la
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plasticita'
delle terrecotte, delle
fusioni e
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della
geometricita' meccanica, esasperata
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nel
lavoro di pannelli di legno.
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Piu'
tardi alternera' il lavoro artistico con
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quello
di "fotografo di scena" altra sua
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grande
passione.
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E'
attore di una generazione che percepisce
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e
soffre i sottili condizionamenti che
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la
cultura consumistica, ormai dilagante,
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riesce
ad imporre.
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E
paradossalmente e' proprio nella borgata,
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sradicata
dalla sua sua naturale controcultura,
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che
la frustrazione di bisogni sempre piu'
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impellenti
e repressi genera gli anticorpi ,
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quei
culturemi che entrano in circolo,
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danno
possibilita' di diverse identificazioni,
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fanno
aprire gli occhi, indicano la via per
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sfuggire
al "Moloch", al meccanismo che
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si
impossessa di tutto. Le opere di Enzo
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sono
immagini del male che attanaglia tutto,
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uomini,
oggetti, simboli, idee. La sua
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sensibilita'
di fotografo lo porta a fissare
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l'immagine,
cogliere l'essenza con un
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sapiente
lavoro di "Blow up".
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E
proprio questa lucida consapevolezza,
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il
coraggio di percepire la realta' nella sua
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crudezza,
gli danno la risposta che si
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riassume
nella sua stessa esistenza,
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volutamente
appartata ma non ai margini.
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La
chiave e' identificare il meccanismo,
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smontarlo
per disattivarne gli
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ingranaggi,
le false credenze che
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dettano
le idee alla mente nell'illusione
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di
una presunta liberta'.
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Liberare
la mente per percepire i veri sogni,
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i
veri bisogni, quelli eterni che tanto spesso
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tentano
di riemergere ma vengono
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ricacciati,
in nome di una ragione ormai
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ottenebrata.
Ed e' qui a Montespaccato
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che
Enzo, nella sua borgata, ha stabilito
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il
suo laboratorio, la sua finestra sul
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mondo
e sulla realta'.
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