-
"LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
Quale è stato il significato più
rilevante della Marcia per la pace Perugia-Assisi in questi
cinquanta anni?
-
PATRICK
BOYLAN:
Per me è stato, almeno fino a tempi recenti, la sua chiara
visione politica della violenza, quale strumento di
prevaricazione e di assoggettamento dei più deboli, dallo
sfruttamento coercitivo in fabbrica all'occupazione
(neo)coloniale di altri paesi. Questa visione ha, di
contraccolpo, messo in luce come la nonviolenza non è solo
"buonismo"; è lotta attiva contro ogni
prepotenza. Ciò ha consentito alla Marcia Perugia-Assisi
di riunire cattolici e comunisti, laici e credenti, giovani
dell'Agesci e giovani dei centri sociali, sacerdoti e
sindacalisti.
*
- "LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
E cosa caratterizzerà maggiormente la Marcia che
si terrà il 25 settembre di quest'anno?
-
PATRICK
BOYLAN:
Ahimè, temo che, come l'anno scorso, sarà
l'astrattezza della maggior parte degli slogan. Astratte
invocazioni dell'art. 11 della Costituzione invece della concreta
richiesta del ritiro immediato delle truppe italiane dalla Libia
e dall'Afghanistan. Astratte condanne dello sfruttamento di chi
lavora invece di concrete condanne della Fiat per la
militarizzazione di Pomigliano e Mirafiori (un suicidio e un
tentativo di suicidio finora). Astratti elogi dei metodi
nonviolenti nella lotta politica e sociale, ma nessun elogio
concreto della Fiom, che continua a praticare questi metodi
nonostante le emarginazioni subite, o dei valsusani - la
stragrande maggioranza dei quali continua a lottare pacificamente
e creativamente contro la Tav, nel silenzio stampa più
totale.
|
Nota biobibliografica
Patrick
Boylan, già docente di Inglese per la Comunicazione
Interculturale all'Università Roma Tre, è uno
statunitense d'origine irlandese che vive a Roma da 40 anni.
È stato
tra i promotori del Tribunale Mondiale (Russell) 2003-2005 per
documentare l'illegittimità dell'invasione Usa-alleati
dell'Iraq. È
cofondatore
dell'associazione "U.S. Citizens for Peace & Justice -
Rome" per la quale anima un cineforum bisettimanale sui
temi, appunto, della pace e della giustizia
(www.peaceandjustice.it).
Partecipa attualmente con la rete italiana No War a iniziative
per il ritiro della Nato dalla Libia. È
anche
referente di Roma per l'Associazione Antimafie Rita Atria
(www.bit.ly/RitaAtria).
Sul fronte accademico, lotta con la Rete Lettere contro la
privatizzazione dell'Università pubblica e contro la sua
gestione privatistica da parte dei "baroni"; fa parte
del direttivo della Società per gli studi interculturali
Sietar-Italia ed è membro del comitato di redazione della
rivista scientifica "Cultus". Per alcuni suoi
scritti politici (firmati PB) vedi
www.retedeimovimenti.it/articoli/;
per gli scritti accademici vedi
http://uniroma3.academia.edu/PatrickBoylan
|
No,
temo che le prese di posizioni concrete saranno piuttosto rare. E
siccome la nonviolenza è, intrinsecamente, il proclamare
la verità come arma contro i soprusi, i contenuti
nonviolenti della Marcia rischiano di essere parecchio
annacquati.
*
- "LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
Quale
è lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in
Italia?
-
PATRICK
BOYLAN:
Tre esempi lo illustrano benissimo e cioè, come appena
detto, la nonviolenza praticata con fantasia e tenacia dai
delegati Fiom, nonostante le violenze da loro subite in
continuazione; quella praticata con uguale fantasia e tenacia
dalla maggioranza dei valsusini e, infine, quella degli indomiti
vicentini, da anni in lotta contro la costruzione della base
militare Usa a Dal
Molin. La nonviolenza in Italia mantiene altissimi
livelli.
*
- "LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
Quale
ruolo può svolgere il Movimento Nonviolento fondato da
Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi
nonviolenti presenti in Italia?
-
PATRICK
BOYLAN:
Insegnare a tutti a chiamare le cose con i loro nomi e cognomi,
come appena detto. Basta con i tatticismi e i diplomatismi.
Infatti, la vera forza della nonviolenza non sta nell'ostinazione
di qualche manifestante, malgrado le manganellate ricevute, ad
alzare un cartello davanti al Palazzo, bensì nella verità
di ciò che quel cartello proclama senza mezzi termini.
Essa mette a nudo il re? Allora quell'azione nonviolenta, ed
altre simili, alla lunga spodesteranno chi ordina le
manganellate. Perché, come insegna Gramsci, per durare il
potere deve reggersi sul consenso ideologico, non solo sulla
coercizione. Vedremo dunque, nella Marcia del 25 settembre,
quanti cartelli alzati rimarranno generici e senza effetto, e
quanti invece, come dicevo, metteranno a nudo il re e le sue
bugie. Le bugie sul carattere "necessario e umanitario"
dei bombardamenti dei libici e degli afghani. Le bugie sulla
"necessità", per tenere le fabbriche Fiat in
Italia, di privare i lavoratori dei loro diritti. Le bugie
sull'"ampia consultazione con la popolazione" che
sarebbe stata condotta, prima di decidere la costruzione della
Tav o della base militare Usa a Dal Molin.
*
- "LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
Quali
i fatti più significativi degli ultimi mesi in Italia e
nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
-
PATRICK
BOYLAN:
Per l'Italia, oltre ai tre esempi già dati, aggiungerei il
lavoro fantasioso, tenace e pacifico dei referendari contro le
prepotenze del governo. Per l'estero indicherei la sollevazione
tunisina e forse quelle nello Yemen e nel Bahrain (ma non quelle
egiziana, libica o siriana, tutte manipolate in parte o in parte
violente) e la "Freedom
Flottilla", che continua a mettere a nudo l'illegalità
e la crudeltà dell'embargo israeliano contro Gaza e la
Palestina.
*
- "LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
Su
quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi
mesi?
-
PATRICK
BOYLAN:
Come già detto all'inizio, sulla riscoperta (e quindi
sulla denuncia ad alta voce) delle radici economiche e politiche
di ogni sopruso violento, con l'individuazione precisa di chi ci
guadagna e in che modo. Ciò vale per le violenze private
tanto quanto per quelle sociali. Ovviamente non bisogna
trascurare di indagare, nel contempo, anche le radici soggettive
del fenomeno: la propensione distruttiva nella natura umana,
fonte carsica della violenza e che è qualcosa di più
del Thanatos freudiano.
*
- "LA
NONVIOLENZA È IN CAMMINO":
Se
una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa è la
nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa
risponderebbe?
-
PATRICK
BOYLAN:
Penso di aver già risposto. È
l'uso
esclusivo, come arma per combattere i soprusi, della forza della
nuda verità. Insieme all'intima comprensione (e quindi
alla condivisione empatica) delle ragioni, per quanto perverse e
ributtanti, di chi pratica la violenza. Come ci si accosta?
Ritrovando, per prima cosa, la verità dentro di sé,
facendo cioè pulizia delle menzogne accumulate e delle
proprie tendenze a prevaricare, poi rivolgendo lo sguardo sul
mondo intorno a se - e lasciandosi innamorare. Poiché ogni
militanza, se retta, parte da un atto d'amore per qualcuno, per
qualche gruppo, per qualche ceto sociale. E se è retta, è
nonviolenta.
◄●►
|