Due
anni fa l'Associazione Studentesca ha chiesto al Preside e al Corso
di Laurea di migliorare l'insegnamento delle lingue a Roma Tre.
Infatti, gli abbandoni sono trop-pi e gli sbocci lavorativi troppo
pochi. Bisogna cambiare.
Cambiare in che modo?
Ad esempio, mettendo più ore di lingue e meno insegnamenti
obbligatori di linguistica...
Come risposta:
promesse e preghiere di pazientare.
Poi, dopo mesi di trattative, sono stati approvati i program-mi nuovi
che hanno, sì, aumentato le ore di lingue ma... del 3%
soltanto! Una miseria! Anzi, una presa in giro!
Così
l'anno scorso a quest'epoca l'Associazione Studentesca ha ideato una
protesta costruttiva: informa-re i neo-diplomati venuti alla Giornata
di Orientamento (il 18-7-08) di quello che avrebbero trovato
real-mente a Lingue qualora si fossero iscritti a Roma Tre. Dieci
volontari. Indossando magliette arancioni, hanno distribuito
volantini con dati comparativi (sapevate, ad esempio, che La Sapienza
offre 25% più corsi di lingue e 50% meno corsi di
linguistica?). L'ìniziativa ha avuto una grande risonanza: lo
stesso Rettorato è intervenuto: “Per favoare, non
volantinate, ci fate perdere studenti (= tasse d'iscrizione)!
Par-leremo con i responsabili del Corso di Laurea in Lingue.”
Ora, però, dopo un anno, la Preside annuncia che non sarà
possibile cambiare ulteriormente i programmi per altri due anni, in
quanto prima “bisogna fare indagini sui fabbisogni reali degli
studenti.” Maccome? Dopo anni di Orientamento e di programmi
di studio, ora confessano di non sapere i fabbisogni reali degli
studenti? Ma noi li sappiamo! E li diremo!
Intanto, in tutti
gli atenei è la stessa presa in giro . Da www.studenti.it di
aprile la notizia seguente:
Università: più fuoricorso e meno laureati |
Il Ministero dell'Università ha pubblicato la rilevazione annuale degli iscritti e dei laureati negli atenei italiani. I risultati? Più abbandoni e fuori corso, meno laureati. |
di Barbara Leone
Roma, 23 Aprile 2009 –
La rilevazione annuale degli iscritti e dei laureati nelle università
italiane, pubbli-cata dal Ministero dell'Università, dimostra
che nel 2008 sono diminuiti i laureati e sono aumentati gli stu-denti
fuori corso. Secondo le statistiche, infatti, il numero degli
studenti che non riescono a terminare gli studi in tempo non aveva
mai raggiunto una percentuale così alta negli ultimi 30 anni.
Per quanto riguar-da poi i laureati, negli ultimi anni c'era stato un
aumento notevole, ma nel corso del 2008 si è registrata una
forte frenata rispetto ai dati precedenti. Nell'anno accademico
2008/2009 gli iscritti alle università ita-liane sono 1
milione e 776 mila. Di questi solo 945.000 sono in regola con gli
studi, mentre tutti gli altri sono o fuori corso o ripetenti.
E,
come è stato calcolato, gli studenti fuori corso costano allo
stato circa 5 miliardi di euro all'anno: 8.000 euro per ogni studente
che non è riuscito a terminare il corso di laurea nei tempi
previsti dal piano di studi. Stando a questi dati, il 47% degli
studenti iscritti ad un corso di laurea ha già superato la
durata degli studi, necessaria per conseguire il titolo
universitario. Nel 2000 la percentuale era del 44%, poi scesa al 42%
nell'anno accademico 2006/2007. Tra i corsi di laurea con più
"ripetenti" ci sono Scienze ambientali, Studi
arabo-islamici del mediterraneo e Musicologia. Corsi specifici, che
sono scelti ogni anno da pochissimi studenti, tanto che, per ogni
corso, ci sono meno di 500 iscritti in tutta Italia. Facendo una
distinzione per facoltà, quelle dove il corso di studio si
espande maggiormente negli anni sono Ingegneria, Psicologia, Lettere
e Filosofia e Scienze politiche. Mentre al contrario le facoltà
di Medicina e di Farmacia registrano il minor numero di fuori corso:
26% la prima e 31% la seconda.
E la situazione negativa non
cambia se si arriva ad analizzare i dati degli studenti che sono
riusciti a discutere la tesi nel 2008. Infatti nell'ultimo anno si
sono laureati 293.000 studenti, mentre nel 2007 erano stati 299.000.
Negli ultimi 4 anni il numero dei laureati non era mai sceso così
tanto. Anche se, comunque, dalla riforma 3+2 del 2000 ad oggi, il
numero dei laureati è notevolmente aumentato, passando da
160.000 a 293.000. Segnale che, ad ogni modo, la riforma ha
facilitato la carriera universitaria di molte persone. Nell'ultimo
anno infine il numero dei laureati è diminuito maggiormente
nella facoltà di Medicina e in quella di Veterinaria, con un
6% ed un 7% in meno. La facoltà di Giurisprudenza si ferma ad
un 5% in meno e quella di Scienze della formazione ad un 4% in meno.