Comunicato |
18.9.2008 |
Roma 18/09/08_ Oggi pomeriggio si è svolto un incontro tra la preside della Facoltà di lettere e filosofia di Roma Tre, la prof.ssa Fancesca Cantù, la presidente del collegio didattico Lingue e comunicazione internazionale, la prof.ssa Lunella Mereu e tre rappresentanti dell’Associazione Studentesca di Lingue di Roma Tre, Federica Bartolomei, Valentina Matrascìa e Sandra Venuta.
Nel corso dell’incontro la prof.ssa Cantù si è dichiarata disponibile ad aprire un tavolo di confronto e di lavoro per una rivisitazione dei regolamenti didattici del corso di laurea in Lingue e Mediazione Linguistica-Culturale, nel quale discutere e vagliare le richieste e le proposte dell’Associazione stessa e tenendo altresì conto dell'intero iter che li ha prodotti, per offrire agli studenti una specializzazione nelle lingue che sia più rispondente agli standard europei
Considerata questa prima apertura – e l'impegno, concordato successivamente, di riconfrontarsi tra un mese per valutare i progressi compiuti – gli studenti hanno deciso di annullare la manifestazione organizzata per il giorno 19.09.2008.
I rappresentanti degli studenti si sono dichiarati soddisfatti del risultato ottenuto nella loro lotta per il miglioramento dell’Università pubblica, la cui offerta formativa non sempre corrisponde alle reali richieste culturali espresse dagli studenti o alle esigenze del mondo lavorativo attuale.
Infatti, dicono i rappresentanti degli studenti, Lingue è un caso esemplare ma non certo isolato, come dimostrano i recenti dati OCSE sull’alto tasso di abbandono nell’Università italiana e quindi sulla bassa percentuale di laureati nel Bel Paese (solo il 9% della popolazione adulta). Gran parte degli abbandoni degli studi universitari, sostengono gli studenti, è dovuta alla delusione dei giovani quando scoprono che i programmi universitari non soddisfano le loro aspirazioni formative. “Lo studente che si iscrive a Lingue per studiare le lingue scopre ben presto di dover studiare invece un'infinità di altre materie imposte per soddisfare questa o di quella fazione corporativa di docenti. Si scoraggia e abbandona.”
La vertenza sull'offerta didattica del corso di laurea in Lingue a Roma Tre vuole dunque essere, negli intenti degli studenti dell'Associazione, anche una rimessa in discussione degli stessi meccanismi che determinano l'offerta didattica, antichi quanto l'università stessa e solo formalmente democratici. Questi meccanismi non sono sufficientemente aperti ad un vaglio esterno, sostengono gli studenti, e la loro impermeabilità viene invocata da una parte del mondo politico per giustificare la privatizzazione (oppure lo smantellamento) dell'università pubblica.
“Nel difendere il diritto degli studenti di Lingue d'imparare realmente le lingue – concludono – stiamo difendendo l'università pubblica.”
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