Ciao,
molti studenti mi scrivono chiedendo notizie sull'esame (c'e' la sessione
autunnale la settimana prossima) nonché sul valore delle prove che avete
fatto a giugno. Perciò mando a tutti la risposta che ho scritto
all'ultima di queste e-mail; penso che possa interessare anche chi abbia
già dato l'esame.
P
___________________________________________________
(1.) La prima domanda è: l'esame è scritto o orale?
Risposta: vale come "orale", ai fini burocratici;
ma in pratica è uno scritto seguito da un orale.
La mattina: prova scritta di mezzora;
affissione dei voti verso l'una.
Dopo pranzo:
-- verbalizzazione (per chi è soddisfatto del voto ottenuto allo
scritto);
-- prova orale poi verbalizzazione (per chi vuole alzare il voto ottenuto
allo scritto oppure per chi non si è presentato allo scritto e vuole
fare solo l'orale).
(2.) La seconda domanda: in che cosa consisteranno le prove?
Sia allo scritto che all'orale, ci saranno le stesse domande di giugno
(quelle che appaiono sul sito web da mesi). Allo scritto lo studente
scrive le sue risposte, all'orale le dice ad alta voce. Inoltre ci
sarà una domanda sull'articolo.
Ci sarebbero anche da valutare i 5 siti web (per l'apprendimento
dell'inglese) che avrete trovato seguendo le istruzioni sul sito del
nostro corso. Ma dal momento non avrò un assistente questa volta, non
potrò mandarvi al laboratorio per illustrare i vostri siti; quindi
accetterò semplicemente un foglio di carta con gli indirizzi dei 5 siti
che avrete scelto.
(3.) Queste prove, cosa cercano di misurare?
Scopo di entrambe le prove:
vedere se avete capito come bisogna studiare l'inglese per la
comunicazione interculturale -- cioè per le occasioni in cui dovrete
interloquire in inglese non solo con inglesi ma anche e soprattutto con
tedeschi o cinesi o iraniani o indiani..., risultando il più convincente*
possibile
a ciascuno di questi interlocutori.
*In questi casi, la vostra competenza grammaticale in inglese non è essenziale perchè i vostri stessi interlocutori non padroneggiano la lingua. Ma è sempre essenziale avere una competenza interculturale, cioè una capacità di usare al meglio quel poco d'inglese che sapete per risultare convincenti a questi interlocutori, tenendo conto dei loro parametri culturali diversi.
(4.) Le prove non valutano le nostre conoscenze della lingua inglese,
come "correttezza grammaticale"?
No. La mancanza di correttezza grammaticale influisce sul voto, certo,
ma chi sa bene i testi avrà un voto almeno discreto -- anche se commette
tanti "errori di grammatica", ecc. A giugno i voti bassissimi li hanno
presi quasi esclusivamente coloro che sembravano non aver letto i testi.
(Chi era completamente a digiuno dell'inglese ed è rimasto tale anche
dopo la pausa estiva, può ripresentarsi alla sessione autunnale purché
si sia fatto spiegare, dagli altri studenti, i contenuti dei testi nel
programma. Studieremo un percorso alternativo per quest'anno.)
Quindi la grammatica passa al secondo piano. Ciò non significa che io
non vi dia importanza. Anzi, la domanda sull'articolo serve proprio per
consentirmi di farmi un'idea del vostro livello di correttezza
grammaticale. Posso quindi consigliarvi eventuali studi rimediali
(sempre facoltativi). Soprattutto posso impostare meglio le lezioni in
futuro.
Ma dal momento che la grammatica non è stata la finalità del corso,
non può essere la finalità dell'esame. Finalità dell'esame è di
misurare la comprensione del concetto di comunicazione interculturale.
L'apprendimento della grammatica, peraltro, va NECESSARIAMENTE
subordinato ad una riflessione più ampia sulla comunicazione
interculturale, altrimenti risulta noioso e sterile. Perciò quando si
dice che "bisogna imparare le basi di una lingua", si dice una cosa vera:
ma le basi non sono la grammatica bensì i concetti che noi abbiamo
trattato quest'anno. Ed è su quelle che verte l'esame.
Penso, del resto, che la maggior parte di voi si è ormai convinta che
sarebbe stato inutile, nel nostro corso, dedicare tempo a "insegnare"
qualche decina di parole e di regole grammaticali "nuove" -- quelle che
si possono insegnare in un corso di 20 ore effettive.
Avete poi una prova schiacciante che quel tipo d'insegnamento non
funziona.
La prova siete voi!
Prendiamo, ad esempio, il caso degli studenti che hanno avuto solo 3 anni
d'inglese a scuola. Non sarebbe servito praticamente a nulla insegnare
loro qualche decina di parole o di regole grammaticali "nuove". Per
convincersene, basta guardare gli studenti del corso che hanno avuto 5
anni d'inglese a scuola, cioè coloro che HANNO GIA' IMPARATO piu parole
e regole di quanto noi avremmo potuto trattare. Questi studenti, pur
sapendo decine di parole e di regole in più, leggono con stento testi in
inglese quasi esattamente come gli studenti con 3 anni d'inglese, hanno
le stesse difficoltà nel tentare di usare il loro inglese in situazioni
interculturali, e via discorrendo. Addirittura molti studenti con 8 anni
di studio della lingua inglese alle spalle si trovano nelle stesse
condizioni. L'acquisizione di un maggior numero di parole e di regole
non ha consentito loro di leggere con maggiore facilità i testi
all'esame o di parlare l'inglese con maggiore facilità, tanto meno con
una maggiore capacità di accomodamento interculturale.
Certo che bisogna sapere parole e regole, ma non come oggetto di un
insegnamento incentrati su di esse (non siete futuri linguisti). Voi
siete futuri comunicatori e quindi bisogna acquisirle
-- attraverso un insegnamento che approfondisce la nozione di
comunicazione interculturale;
-- attraverso i lavori etnografici come quelli descritti nei testi del
corso (e che abbiamo iniziato a fare con le interviste fatte ai turisti);
-- attraverso messe in scena e simulazioni come quelle descritte nei
testi del corso (e che hanno potuto sperimentare gli studenti nelle
sessioni speciali di training quest'anno, anticipando il mio programma
del secondo anno per tutti gli studenti);
-- infine, attraverso lavori di esercitazione che potete fare usando siti
web, contatti con i Lettori, il laboratorio linguistico e le altre
risorse dell'Università...
Quindi, per tornare alla questione di ciò che vuole misurare l'esame, la
mia risposta è: l'esame vuole saggiare la vostra conoscenza della lingua
inglese per la comunicazione interculturale. Ciò significa -- come
conoscenza di base (cioè, come prima annualità) -- saper teorizzare
come avviene la comunicazione interculturale in inglese e, come
dimostrazione pratica di averne capito i meccanismi, saper scegliere siti
web per esercitarvi in inglese in maniera consona con la vostra nuova
visione dell'atto comunicativo.
(5.) Allora, come bisogna studiare per superare l'esame?
Sembra paradossale, ma lo studente che, per prepararsi all'esame, impara
a memoria alcune frasi da scrivere o da balbettare in inglese (per
nascondere le sue carenze reali) sta facendo proprio quello che bisogna
fare.
Naturalmente, non si tratta di imparare frasi "a pappagallo" bensì di
imparare a memoria frasi sulle quali c'e' stata una riflessione
approfondita (i pappagalli non ragionano su ciò che dicono) e che
s'inseriscono in un contesto comunicativamente motivante. Mentre sarebbe
servile studiare tutte le materie in questa maniera, per imparare una
lingua è molto utile. Peraltro questo tipo di preparazione vi allena per
una delle attività in programma per il secondo anno, cioè per le
simulazioni di "critical incidents". Inoltre vi allena anche per la
vostra futura vita lavorativa: ad esempio, quando voi dovrete affrontare
in inglese una selezione per un posto di lavoro internazionale, dovrete
saper mandare a memoria frasi da scrivere o da dire che siano
"interculturalmente" appropriate al contesto, come avete fatto (o farete)
per l'esame.
In fondo, l'esame fatto in questa maniera mi consente di valutare se è
effettivamente realizzabile il mio programma del secondo anno. I
risultati di giugno mi dicono di sì e credo che quelli di ottobre
saranno ugualmente positivi.
Spero di aver risposto a tutte le domande.
Ciao
P
9/27/2002 (14.16.56)
______________________
Dip.to di Linguistica
Università di Roma III
via Ostiense 236
00144 Roma (Italia)
Tel: (+39) 06.491973
Fax: 06.233.213.106
Email: p @ boylan.it
Web: www.boylan.it
______________________