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I dintorni

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I Colli Euganei e le Terme I Colli costituiscono una “curiosità” geologica all’interno della pianura veneta: di origine vulcanica (esito di intrusioni di magna tra stratificazioni diverse) spiccano nella pianura, visibili da lontano e culminano nei 601 metri del monte Venda. Sono oggi zono ricchissima di frutteti, boschi, orti e soprattutto vigneti – i vini dei colli Euganei sono noti in tutta la regione ed amati dai turisti che giungono alle vicine terme.
Alle pendici dei colli si trovano infatti diverse località termali che sfruttano i fanghi curativi e le acque calde che qui vengono in superficie dopo un lungo percorso iniziato nelle Piccole Dolomiti. Ad Abano e Montegrotto Terme è legata da tempo fama internazionale di luoghi di cura.

Este Il piccolo centro lambisce i margini meridionali dei colli Euganei ed è da sempre il maggior centro della bassa padovana. Abitata già dal tempo dei veneti tra IX ed VIII sec. a.C. in qualità di una specie di porto fluviale, fu solamente a partire dal Mille che Este risorse per volere degli Estensi, che fecero costruire il primo nucleo fortificato, poi rifatto dai Carraresi ed ampliato dai veneziani nel 1405. Oggi il castello, adagiato su un pendio il cui giardino funge ora da giardino pubblico, ed il museo nazionale atestino, dove trova posto dal 1887 una collezione archeologica che presenta reperti di origine preromana e romana, rappresentano due delle attrazioni turistiche maggiori.

Cittadella Situata a nord della provincia di Padova, non lontano dalle sponde del fiume Brenta, il sito era abitato già dall'epoca romana; è tuttavia nel 1220-21 che si può considerare la vera nascita del centro, quando Padova fece cingere l'abitato con una cerchia di mura in grado di controllare la strada tra Treviso e Vicenza. La cinta murata, che domina il corrispondente fossato da un terrapieno, è ancora oggi praticamente quasi intatta e si estende per quasi 1500 metri attorno al centro medievale.

La riviera del Brenta Il bisogno di governare le acque fu il motivo fondamentale per la Repubblica di Venezia dei lavori di ingegneria idraulica realizzati a partire dal '400 attorno al corso dei Brenta. Se il fiume avesse continuato a convogliare in laguna, assieme alle acque, tutti i detriti raccolti attraverso la pianura, l'arcipelago lagunare avrebbe finito per interrarsi. Quella che è oggi nota come riviera dei Brenta corrisponde ad una di queste opere di canalizzazione che hanno dotato il fiume di tre sbocchi a mare. Questo canale sembra coincidesse con il corso del Medoacus Minor, uno dei due più antichi rami naturali del fiume. Dopo la conquista quattrocentesca della terraferma veneta da parte della Serenissima, i nobili veneziani cominciarono a dedicarsi ai loro nuovi possedimenti agricoli: iniziò di conseguenza - soprattutto lungo l'attuale Naviglio di Brenta - una sempre più fitta edificazione di residenze di campagna affacciate sul canale. A partire dal XIX sec., con la fine della Serenissima, il grosso delle ville fu progressivamente abbandonato. Alcune passarono a una versione più rude dell'uso agricolo, altre furono abbattute. Oggi il Naviglio è percorribile imbarcandosi su un Burchiello turistico a motore.

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