L’integrazione
scolastica degli alunni stranieri nella provincia di
Ragusa
A.S. 2002/2003 -
2003/2004
Il
fenomeno dell’immigrazione nel nostro territorio assume carattere
strutturale, di stabilizzazione e di radicamento. Si è passati da una
immigrazione transitoria ad una stabilizzata. Accanto agli interventi di
prima accoglienza, attualmente si affiancano forme di supporto volte a
sostenere i progetti migratori di cui sono protagonisti gli immigrati e le
loro famiglie.
Il
processo di integrazione, messo in atto nell’ultimo decennio, appare
caratterizzato da complessità sia dal punto di vista culturale che sociale
; si è passati infatti da un atteggiamento monoculturale a quello
interculturale, con importanti ricadute sul concetto di educazione. Ne
consegue l’impegno sociale e politico di tutte le componenti al fine di
predisporre interventi di tipo interistituzionale per favorire forme di
integrazione tendenti a favorire e a stabilizzare la presenza degli alunni e
delle loro famiglie nella comunità che accoglie.
La
scuola rappresenta, indubbiamente, il luogo privilegiato per far crescere il
processo di integrazione degli stranieri.
La
pedagogia interculturale rappresenta il quadro di riferimento di ogni scelta
ed intervento.
Nella scuola si creano occasioni importanti di interazione e scambio; è qui
che le nuove generazioni imparano la lingua; è qui che conoscono e vivono le
differenze tra la propria e l’altrui cultura.
Da
ciò nasce la necessità, da parte delle scuole, dei docenti e degli operatori
tutti, di dotarsi di competenze e di forme di progettualità volte
all’accoglienza e all’intercultura.
La
prospettiva interculturale, nelle scuole della provincia di Ragusa, risulta
essere trasversale al curricolo di scuola. Nei POF di ciascuna scuola sono
presenti progetti, iniziative di formazione, laboratori, che tengono conto
del carattere multiculturale delle classi.
La
scuola si fa dunque soggetto di innovazione e stimola il coinvolgimento del
territorio in cui opera, allo scopo di veicolare il cambiamento verso una
comunicazione interculturale, intesa come fondamento per una nuova
cittadinanza più ampia.
Nella scuola dell’Autonomia il confronto con le altre culture rappresenta un
esercizio impegnativo, non solo a livello individuale, come autoformazione,
ma anche a livello di sistema, inteso come esigenza di cambiamento
La
progettualità nelle scuole della provincia tiene conto del considerevole
numero di alunni stranieri frequentati; si tratta di circa 800 alunni
distribuiti nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle materne agli istituti
di istruzione superiore.
Si
caratterizza per iniziali momenti di accoglienza e successivi interventi di
integrazione nella scuola e nel contesto sociale.
La
prima attenzione è rivolta al deficit linguistico che condiziona in maniera
determinante il successo scolastico dei ragazzi.
I
progetti d’italiano come lingua 2 sono attualmente portati avanti,
utilizzando le competenze dei docenti;in realtà viene avvertita da più parti
la necessità della presenza di mediatori linguistico-culturali all’interno
delle scuole come agenti che favoriscono l’immediato contatto linguistico e
successivamente l’autorganizzazione delle famiglie degli alunni stessi.
La
collaborazione con il mediatore linguistico si rende utile nell’affrontare i
problemi degli immigrati di seconda generazione; si tratta di alunni che si
inseriscono nelle scuole del nostro Paese, richiamati dalla famiglia,in età
adolescenziale, che sono già alfabetizzati nel paese di provenienza e che,
una volta arrivati in Italia, sono costretti a seguire programmi scolastici
che li penalizzano per le difficoltà che incontrano nell’uso della lingua
italiana. Le conseguenze di questo disagio sono l’insuccesso scolastico, le
forme di emarginazione e di esclusione che possono sfociare in
microcriminalità e devianza.
Un
altro aspetto della progettualità delle scuole attiene allo studio delle
culture di appartenenza, degli stili di vita, degli usi e costumi di ciascun
alunno; gli incontri e gli scambi culturali, nell’ambito delle iniziative
delle feste interculturali, si pongono l’obiettivo di favorire la
partecipazione e il dialogo tra le famiglie tutte sia straniere che
autoctone.
La
prospettiva interculturale che caratterizza il processo di integrazione
degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Ragusa fa riferimento
ad ogni ambito della vita sociale e umana; tiene conto dell’impegno profuso
sia dai docenti e dagli operatori della scuola, sia dagli enti istituzionali
preposti e dalle associazioni di volontariato presenti sul territorio.
L’ottica di riferimento è quella che vede l’alunno e la sua famiglia presi
in carico dal contesto sociale allargato, in una dimensione di inclusività.
La
scuola dunque si pone come luogo privilegiato dal quale partire per favorire
il processo di integrazione da realizzarsi in una dimensione nuova che è
rappresentata dalla cittadinanza attiva e dall’autorganizzazione delle
famiglie e dei loro figli.
Maria Cristina Caglia C.S.A. di Ragusa
Referente provinciale per l’intercultura