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In A Different Climate
Bill Harkleroad e Mark Boston all'inizio del 1969 sono chitarrista e bassista nella Magic Band di Captain Beefheart; "Zoot Horn Rollo" e "Rockette Norton" (questi i connotati "magici" dei due) prendono parte ad alcune delle più complesse e ricordate elaborazioni del Capitano, quali l'imponente Trout Mask Replica e il successivo Lick My Decals Off, Baby. A far data da quest'ultimo album si registra l'ingresso nella congrega di un altro losco figuro, il batterista Art Tripp III (in arte "Ed Marimba"), in precedenza collaboratore di Frank Zappa (nel 1969 partecipa al notevole Uncle Meat). La Magic Band si sfalda nel 1974, dopo le registrazioni dell'album Unconditionally Guaranteed, e i tre musicisti l'anno seguente fondano i Mallard, unendosi al cantante Sam Galpin. 1969 - Bill Harkleroad e Mark Boston (ultimi a destra) con il Capitano Cuordibue
Il gruppo si trasferisce in Inghilterra dove con l'ausilio di alcuni musicisti esterni, e grazie all'aiuto economico di Ian Anderson dei Jethro Tull, registra il primo eccellente album Mallard (1975); da segnalare la presenza del noto tastierista John "Rabbit" Bundrick (texano ma attivo sul posto come collaboratore tra gli altri di Free, Who, Bob Marley, Eric Burdon, Donovan oltre che membro della estemporanea band del concerto di Kevin Ayers e amici al Rainbow, il primo giugno 1974). Il responso della critica è molto positivo ma le vendite sono purtroppo modeste, anche a causa del fatto che il disco è disponibile negli USA solo per il mercato d'importazione. Art Tripp lascia i compagni e viene sostituito da George Draggota, mentre si registra l'ingresso in formazione del tastierista John Thomas. Nel 1976 i Mallard danno alle stampe il loro secondo e ultimo album, In A Different Climate, anch'esso valido anche se inferiore al precedente, nel quale appare John McFee (già con i Clover e successivamente membro dei Doobie Brothers) alla pedal steel guitar. Nonostante i loro dischi siano tra i migliori lavori targati USA pubblicati a metà degli anni Settanta, il pubblico si dimostra scarsamente interessato e i Mallard decidono di sciogliersi. l. to r.: Bill Harkleroad, Mark Boston, Sam Galpin, Art Tripp III
MALLARD (Virgin V 2045, 1975) Back On The Pavement / She's Long And She's Lean / Road To Morroco / One Day Once / Yellow / Desperados Waiting For A Train / A Piece Of Me / Reign Of Pain / South Of The Valley / Winged Tuskadero / Peon Bill Harkleroad: ch.cha. / Mark Boston: bs.v. / Art Tripp III: bt.pr.ma. / Sam Galpin: vs.pn. + John "Rabbit" Bundrick: pn. / Barry Morgan: pr. - Stu. Maison Rouge mobile - Tds. Robin Black - Co. Mick Lye (Blue Egg Studio) - Prod. Bill Harkleroad, Robin Black Quando si dibatte riguardo al decadimento (o presunto tale) del livello creativo della musica rock verso la metà dei Settanta non ci si deve, in ogni caso, dimenticare di quei musicisti che con fatica e passione, e spesso dimenticati dal music business, difendevano coraggiosamente il diritto a un'espressione musicale ancora viva e propositiva. Tra questi paladini i Mallard, banda di fuoriusciti beefheartiani che, pur di strappare un contratto discografico, non esitano ad approdare in Inghilterra alla corte della Virgin, aiutati dalla passione e dalla lungimiranza di Ian Anderson dei Jethro Tull. Il gruppo ripaga gli sforzi profusi realizzando un disco di grande bellezza e originalità che purtroppo non trova il giusto riscontro sul mercato discografico, penalizzato anche dal fatto di non essere regolarmente distribuito negli Stati Uniti. Già l'introduttiva Back On The Pavement misura con efficacia lo stile dei Mallard, direttamente mutuato dagli insegnamenti acquisisti nella Magic Band di Beefheart e in grado di accostare con naturalezza ardite soluzioni armoniche e ritmiche a una struttura di base direttamente derivata dalla tradizione country blues americana. She's Long And She's Lean si lancia in un'appassionante sequenza di controtempi e sbilenche armonie magicamente incastrate tra loro, recuperando miracolosamente una forma canzone credibile, magnificata dall'equilibrismo solistico di Harkleroad. Così è anche per Road To Morroco, ancor più intransigente, magistrale rincorsa strumentale per chitarra deragliante, basso potente e indispettite percussioni free. One Day Once, A Piece Of Me e Reign Of Pain (addirittura con echi di Gentle Giant e le percussioni di Barry Morgan) riportano alla classica e nobile forma canzone, sempre preziosa e ricercata sul piano strumentale, resa ancor più suadente dalle belle linee melodiche e dal tocco di piano dell'ospite "Rabbit". Yellow è un grazioso frammento acustico del solo Harkleroad, con rimembranze del maestro John Fahey, preludio alla eccellente resa del classico di Guy Clark, Desperados Waiting For A Train (Galpin al piano). South Of The Valley si stempera in un'incantata e dilatata atmosfera fatta di sabbia, canyons e romanticismo da luna piena. La chiusura è affidata alla ritmata Winged Tuskadero (ancora tracce di gigante gentile...) e all'impressionismo strumentale di Peon, che riporta alla memoria certa pacata psichedelia cara a Jerry Garcia. valutazione: 8 Mallard, 1976
IN A DIFFERENT CLIMATE (Virgin V 2077, 1976) Green Coyote / Your Face On Someone Else / Harvest / Mama Squeeze / Heart Strongs / Old Man Grey / Texas Weather / Big Foot Bill Harkleroad: ch.cha. / Mark Boston: bs.do.v. / Sam Galpin: vs. / John Thomas: ts.v. / George Draggota: bt. + John McFee: st. / Stu. Manor mobile at Clearwell Castle, Trident Studios, London - Tds. Michael Glossop, R.J. Lange, Peter Kelsey, Jerry Smith - Co. Cooke Key associates - Prod. Robert John Lange, Bill Harkleroad In seguito alla realizzazione dell'eccellente album d'esordio, i Mallard si propongono l'anno successivo con In A Different Climate, lavoro che conferma lo stile e le qualità della loro musica anche se gli arrangiamenti sono orientati verso soluzioni meno coraggiose. Il suono è sempre vario, piacevole, ben rifinito, ma latita l'impatto a volte disorientante del disco precedente. L'inserimento in pianta stabile del tastierista John Thomas determina un leggero appesantimento della struttura dei brani, peraltro sempre molto raffinati ed eleganti, mentre il nuovo batterista George Draggota si dimostra preciso e valido tecnicamente ma distante dall'avventurosa isteria percussiva di Art Tripp. Ne consegue un insieme di canzoni belle, curate nei dettagli (Green Coyote, Your Face On Someone Else, Harvest con la preziosa pedal steel guitar di John McFee), sicuramente meno "deviate" del solito. Mama Squeeze recupera certi aspetti ritmico armonici del disco precedente, mitigati dagli interventi delle tastiere (ora anche elettroniche); Heart Strongs è un lungo brano che lambisce territori di soffice jazz rock, galvanizzato dall'ottima prestazione della chitarra di Harkleroad. Old Man Grey è un frammento che riporta al country blues, sia pure un poco addolcito, del vecchio Capitano, preludio alla buona Texas Weather. Le cose migliori emergono dalla spigolosa Big Foot che fa incetta di tempi dispari e aritmie cardiache, lievitando le migliori proprietà strumentali di questo valoroso e dimenticato manipolo di strumentisti. valutazione: 7 Desperados Waiting For A Train
children of the sun ... in search of space (by Giancarlo Nanni) pagina pubblicata il 29.12.2002
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