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OUT DEMONS OUT
Presentato come "festival musicale, celebrazione, riunione di zingari in acido, in mistica armonia con la terra", la seconda edizione del Festival di Glastonbury è ricordata come uno degli avvenimenti leggendari della musica underground inglese, una delle rare occasioni in grado di superare le tradizionali barriere tra il pubblico e i musicisti, con musica, danza, poesia, teatro e l'opportunità per esibizioni spontanee. Il Glastonbury Fayre Festival fu tenuto alla Worthy Farm, Pilton, vicino a Shepton Mallet nel Somerset, da domenica 20 giugno a giovedì 24 giugno 1971, in concomitanza con il solstizio d'estate. Il sito del festival era dominato da un palco in legno realizzato in otto giorni, originalmente strutturato a forma di piramide, su progetto di Bill Harkin; alla "festa" completamente gratuita parteciparono circa 7.000 spettatori (anche se alcune fonti parlano di 12.000 presenze) e fu girato anche un documentario diretto da Peter Neal.
main stage: la piramide
PROGRAMMA DEL FESTIVAL domenica 20 giugno 1971 Henry Wolfe * (2.00-2.30 pm) / Gypsy * (2.45-3.45 pm) / Troupe * (4.00-5.00 pm) / Marsupilami (5.15-6.15 pm) / Being (6.30-7.30 pm) / John & Beverley Martyn * (7.45-8.45 pm) / Sunshine (9.00-10.00 pm) / LA Mama (10.30-11-30 pm) / Noir * (12.00-1.00 am) probabilmente sostituiti dai Fantasees lunedì 21 giugno 1971 Magic Michael (2.00-3.00 pm) / Help Yourself (3.15-4.15 pm) / Strawbs * (4.30-5.30 pm) probabilmente si esibì il solo Dave Cousins / Skin Alley (6.00-7.00 pm) / Brinsley Schwarz (7.30-8.30 pm) / Quintessence (9.00-10.00 pm) / Quiver (10.30-11.30 pm) / Jimi Hendrix "Rainbow Bridge" (midnight) si tratta presumibilmente della proiezione del film di "Rainbow Bridge" / Gentle Fire (2.00-3.30 am) martedì 22 giugno 1971 Bronco (2.00-3.00 pm) / Terry Reid (3.30-4.45 pm) pare che l'artista si sia esibito assieme a David Lindley e Linda Lewis / Mouseproof * (5.00-6.00 pm) / Leafy, Limbo* (6.15-7.00 pm) sostituiti dai Toad / David Bowie (7.30-8.30 pm) / Daevid Allen & Gong (9.00-10.15 pm) / Traffic (10.45-12.15 pm) / Pink Floyd * (1.00 am) mercoledì 23 giugno 1971 Flash Gordon (2.00-3.00 pm) / Magic Muscle (3.30-4.30 pm) / Sattva (4.45-5.45 pm) / B.B. Blunder (6.15-7.15 pm) / Hawkwind (8.00-9.15 pm) / Pink Fairies (9.45-11.00 pm) / Arthur Brown (11.30-12.30 am) / Illusions giovedì 24 giugno 1971 Uncle Dog (2.00-3.00 pm) / Henry Cow (3.30-4.30 pm) / Linda Lewis (5.00-6.00 pm) / Million (6.30-7.30 pm) / Third Ear Band * (8.00-9.00 pm) / Gilberto Gil (9.30-10.30 pm) / Fairport Convention (11.00-12.00 pm) / Edgar Broughton Band (l'esibizione iniziò prima della mezzanotte) / Wind-Fuckers / Mighty Baby (morning) Note: * il nome degli artisti è depennato dal programma e probabilmente l'esibizione non ha avuto luogo; i Pink Floyd non suonarono al festival in quanto la loro strumentazione arrivò in ritardo da Roma, dove il gruppo si era esibito al PalaEur il 20 giugno; nonostante l'assenza sul programma ufficiale, nel corso del festival si sono sicuramente esibiti i Family e, probabilmente, la cantautrice americana Melanie.
giorno e notte al Festival di Glastonbury
REVELATIONS, A MUSICAL ANTHOLOGY FOR GLASTONBURY FAYRE (Revelation REV 1/2/3, aprile 1972) Grateful Dead: Dark Star / Brinsley Schwarz: Love Song / Mighty Baby: A Blanket In My Muesli / Marc Bolan: Sunken Rags / Pete Townshend: Classified / David Bowie: Supermen / Hawkwind: Silver Machine And Welcome / Skin Alley: Sun Music / Daevid Allen and Gong: Glad Stoned Buried Fielding Flash And Fresh Fest Footprint In My Memory / Pink Fairies: Do It - Uncle Harry's Last Freak Out / Edgar Broughton Band: Out Demons Out Originariamente pubblicato come triplo LP in tiratura limitata di 5.000 copie contenente poster, libretto e inserti vari, Revelations... non è il fedele resoconto sonoro del Glastonbury Fayre Festival del 1971; solo quattro sono i titoli dell'album effettivamente registrati in quell'occasione (Mighty Baby, Pink Fairies (2), Edgar Broughton Band) mentre il restante materiale proviene da registrazioni di studio e live donate dai vari artisti (alcuni dei quali non presero parte al festival) e all'epoca in prevalenza inedite. La recensione che segue prende in esame i vari brani nell'ordine in cui appaiono sul triplo album originale. Record one side one - Grateful Dead: Dark Star (estratto da reg. live, Empire Pool, Wembley, London, 8 aprile 1972). Il contributo "esterno" dei Grateful Dead apre il triplo album per il Glastonbury Fayre. Il gruppo americano non partecipò al festival di Glastonbury ma fu in tournée in Europa nell'aprile-maggio del 1972; da quei concerti venne tratto il triplo album dal vivo Europe '72 che non comprende versioni della celebre Dark Star. Certo, anche se i Grateful Dead del 1972 muovevano verso lidi lontani dalle spericolate lisergie dei Sessanta, la Dark Star proposta (un estratto di quasi 24 minuti) appare interessante, meno sognante e se vogliamo intrigante rispetto al mitico Live/Dead ma ugualmente in grado di disporre il suono in forma libera e imprevedibile. Il brano fu registrato nel corso della seconda performance alla Empire Pool di Wembley (7-8 aprile 1972, le prime date del tour europeo) e la formazione comprendeva Jerry Garcia (chs.v.), Bob Weir (chr.v.), Phil Lesh (bs.v.), Ron "Pigpen" McKernan (or.ar.v.), Keith Godchaux (pn.), Bill Kreutzmann (bt.) e la cantante Donna Godchaux, che non è presente sul brano in questione. Record one side two - Brinsley Schwarz: Love Song (stu. Olympic studios, London). I Brinsley Schwarz presero regolarmente parte al Festival di Glastonbury, suonando il 21 giugno 1971. Della formazione facevano parte il bassista e cantante Nick Lowe, poi noto produttore e musicista dalla seconda metà dei Settanta in avanti, il chitarrista Brinsley Schwarz, il tastierista Bob Andrews (entrambi fedeli scudieri di Graham Parker con i Rumour, a partire dal 1976) e il batterista Bill Rankin. Love Song, scritta da Lowe, è un brano tratto dal primo album del gruppo (Brinsley Schwarz, 1970), canzone pop con forti accenti country e un suono molto "americano", prestazione di buona fattura ma nulla di realmente trascendentale. Mighty Baby: A Blanket In My Muesli (reg. live, Glastonbury Fayre, 25 giugno 1971, 5 am). Anche i Mighty Baby suonarono al festival di Glastonbury, anzi toccò a loro (originariamente nemmeno inseriti nel programma) a chiudere i giochi, la mattina del 25 giugno. A Blanket In My Muesli, lungo e inedito brano nella discografia del gruppo, è la prima performance tra quelle proposte su vinile a provenire dal concerto tenuto al Glastonbury Fayre Festival. L'esecuzione di questa jam strumentale, sicura dal punto di vista ritmico e con una buona prestazione alla chitarra solista di Martin Stone, nei momenti più "caldi" si collega idealmente alle soluzioni sonore del primo bellissimo album omonimo del 1969, mentre le parti maggiormente riflessive avvicinano le atmosfere dilatate e pacate del secondo ellepì A Jug Of Love che, di lì a pochi giorni, i Mighty Baby inizieranno a registrare ai Sound Techniques di Londra. Il gruppo si esibì con Martin Stone (chs.), Alan King (chr.), Ian Whiteman (or.), Michael Evans (bs.) e Roger Powell (bt.). Record two side one - Marc Bolan: Sunken Rags (reg. Marc's home). All'epoca del Festival di Glastonbury (al quale non partecipò), Marc Bolan era già una consolidata star; abbandonati i panni del bizzarro menestrello folk con i Tyrannosaurus Rex e accorciata la sigla in T. Rex, Bolan svolta verso un rock venato di glam e di più semplice assimilazione che per un certo periodo di tempo domina le classifiche inglesi e vende bene pure negli USA. Sunken Rags è un breve, gradevole frammento registrato nello studio casalingo del cantante che si accompagna con la sola chitarra acustica. Nel settembre del 1972 la canzone viene inserita come retro in un maxi singolo che si piazza al secondo posto della classifica inglese. Pete Townshend: Classified (reg. Peter's home). Pete Townshend fornì un piccolo contributo all'album con Classified, una bella, lineare canzone melodica con accompagnamento prevalente di piano e chitarra acustica. Il brano verrà in seguito recuperato su un maxi singolo nel giugno del 1980. David Bowie: Supermen (stu. Trident studios). David Bowie si esibì a Glastonbury il 22 giugno 1971; Supermen è però una interessante versione "alternata" del brano già compreso sull'album The Man Who Sold The World (aprile 1971). Ad accompagnarlo sono Mick Ronson alla chitarra solista, Tony Visconti al basso e Mick "Woody" Woodmansey alla batteria. Hawkwind: Silver Machine And Welcome (reg. live, Roundhouse, London, 13 febbraio 1972). Pure gli Hawkwind suonarono al Glastonbury Fayre Festival, il 23 giugno. La sequenza presentata sul triplo album deriva da una registrazione live del febbraio 1972 alla Roundhouse di Londra e comprende una potente resa del loro super classico Silver Machine che evolve in una coda finale dal tono space-psichedelico. Hawkwind al tempo era formato da Dave Brock (ch.v.), Nik Turner (sax.v.), Ian "Lemmy" Kilmister (bs.v.), Simon King (bt.), Dik Mik (se.), Del Dettmar (sn.), Robert Calvert (v.) e dalla ballerina Stacia. Skin Alley: Sun Music (stu. Trident studios). L'esibizione degli Skin Alley a Glastonbury fu tenuta nel pomeriggio del 21 giugno 1971, ma anche nel loro caso sul disco celebrativo venne inserito un brano estraneo all'evento; si tratta di Sun Music, canzoncina piuttosto moscia e di non troppe qualità, probabilmente il peggiore pezzo tra quelli contenuti nel peraltro discreto loro terzo album Two Quid Deal, datato 1972. Al tempo il complesso comprendeva Bob James (ch.sax.fl.v.), Krzysztof Juszkiewicz (ts.), Nick Graham (bs.pn.fl.v.) e Tony Knight (bt.pr.v.). Record two side two - Daevid Allen and Gong: Glad Stoned Buried Fielding Flash And Fresh Fest Footprint In My Memory (reg. live, Belgium, inizio 1972). Alcune fonti asseriscono che Glad Stoned... è il risultato di alcune registrazioni dal vivo realizzate in Belgio. Si tratta di un ampio collage sonoro, più probabilmente ricavato dalla fusione di parti registrate dal vivo con altre eseguite in studio, che muove tra sconfinate distese di space rock psichedelico, bizzarrie varie e qualche caduta di tono; un insieme piuttosto frammentario e certo non tra i migliori parti dei Gong di Daevid Allen. Per quanto riguarda il festival, i Gong si esibirono nella serata del 22 giugno; poco dopo l'apparizione a Glastonbury, Allen sciolse il nucleo per ricostituirlo su basi piuttosto rinnovate verso la fine del 1972, dando vita alla trilogia musicale di Radio Gnome. Record three side one - Pink Fairies: Do It / Uncle Harry's Last Freak Out (reg. live, Glastonbury Fayre, 23 giugno 1971, 10 pm). I Pink Fairies sono annoverati tra i più ispirati performer al Festival di Glastonbury, grazie alla brillante esibizione tenuta la sera del 23 giugno. In effetti la registrazione (tecnicamente modesta e interamente ricavata dal concerto) dei due brani contenuti sul triplo album è a confermare questa tesi. Il devastante hard'n'roll di Do It raccoglie nella dimensione live i migliori propositi espressivi di una musica serrata, urlata, sporca e spavalda. Ancora meglio è la lunga dissertazione di Uncle Harry's Last Freak Out, con le lunghe frasi solistiche di Paul Rudolph in un appassionante alternanza di gravidi suoni elettrici sostenuti da una potente e informale sezione ritmica. Entrambi i brani possono essere considerati come veri e propri piccoli "classici" della formazione e originariamente sono compresi sul primo album dei Pink Fairies, NeverNeverLand (1971), registrato appena tre mesi prima del concerto di Glastonbury. I Pink Fairies che si esibirono al Glastonbury Fayre Festival erano Paul Rudolph (ch.v.), Duncan Sanderson (bs.v.), Russel Hunter (bt.) e John "Twink" Alder (bt.). Record Three side two - Edgar Broughton Band: Out Demons Out (reg. live, Glastonbury Fayre, 24 giugno 1971, 11.30 pm). Edgar Broughton (ch.v.), Art Grant (bs.) e Steve Broughton (bt.), immacolati alfieri dell'undergound inglese dediti a musica priva di compromessi e free festival, sono tra gli ultimi a esibirsi sulla piramide del Glastonbury Fayre Festival, la notte del 24 giugno 1971. Di quell'esibizione passa alla storia Out Demons Out (già pubblicata nel 1970 su singolo e perfino capace di piazzarsi in classifica al n. 39), lungo rituale collettivo free form che trae spunto da un precedente progetto degli americani Fugs; per oltre nove minuti basato su percussioni tribali e sulle voci in sintonia di Edgar Broughton e del pubblico coinvolto, l'ipnotica performance esplode finalmente in un torrido e liberatorio hard blues tipico della musica espressa nei primi tempi dalla Edgar Broughton Band. valutazione complessiva: 7+
children of the sun ... in search of space (by Giancarlo Nanni) pagina pubblicata il 18.01.2003; update 29.01.2003
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