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STRANI ELEMENTI "IL VIAGGIO" :.
Fautori
di un rock caldo e sanguigno, i toscani Strani Elementi
danno alla luce questo mini-album di 6 tracce navigando tra
sonorità rock dalle tante sfaccettature. Brani energici e
riflessivi si alternano, catturando l’attenzione dello
spettatore grazie anche alla ottima registrazione.
L’iniziale “Sono di malumore” parte così come una forte
girandola rockettara con chitarre pesanti e cadenzate, con
un bell’inserimento di sax nella parte finale che rende
ancora più compatto il suono e l’intento di giocare con le
tante sfumature che il rock può proporre. Diversa è la
seguente “La mia unione”, un brano più latino che rievoca
echi dei Jethro Tull al momento dell’inserire parti di
flauto nella parte iniziale. Anche qui le chitarre sono
energiche mantenendo però una certa leggerezza che non rende
troppo “estremo” il sound globale. Inattesa è la parte
finale che si fa più psichedelica con l’uso di tastiere che
sconfinano nella progressive. “In viaggio” diventa così una
ballata guidata soprattutto dalla bella prova del vocalist,
credibile nella sua interpretazione. Stessa linea per la
seguente “Vivo di rock” dove la prova del vocalist si fa
ancora più emozionante, a sua agio con un'altra ballata
nella quale è ancora il sax conclusivo a suggellare
l’atmosfera sognante del brano. Con “Io non scappo più”
torniamo invece in meandri più legati al rock statunitense.
Brano rapido ed energico, con le chitarre elettriche
scatenate e nuovi echi di Jethro Tull con il riutilizzo del
flauto. Un ultimo urlo prima della chiusura affidata a “Per
te sarò”, brano lento e forse a tratti ripetitivo. Brano
lunare e sentimentale, cantato per buona parte in maniera
recitata e coadiuvato dalle chitarre acustiche che
accentuano la delicatezza dell’episodio. Un buon disco,
maturo e molto ben suonato. Un biglietto da visita più che
valido per una band sicuramente meritevole di attenzione.
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