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.: PROZAC +
"GIOIA NERA" :.
Non
si smuovono di molto i Prozac+, con il nuovo lavoro nulla
tolgono e nulla aggiungono al loro bagaglio tecnico, anzi
deludono quando dovrebbero dimostrare finalmente di aver
raggiunto una certa maturità. Insomma alla fine siamo
davanti al solito album targato Prozac+ che suona Prozac
lontano un miglio ... sicuramente un pregio aver creato uno
stile ben definito e autonomo ... se non fosse che certe
sonorità vengono riproposte saltuariamente dal 1997! Questo
"Gioia nera" vede una rilucidata al sound dei Prozac+
rendendolo + ruvido e inserendo qua e là degli accorgimenti
elettronici. Attrae maggiormente "Gioia nera", sopratutto
per la linea di basso e l'uso compatto delle chitarre. Come
al solito il ritornello è di facile ascolto, una dote ben
nota dei Prozac +. Colpisce invece "Dove sei", un brano che
parte con forti echi CCCP ma che poi si sviluppa in un
cantato che ricorda i primi Litfiba ... il ritmo è
martellante, un brano comunque singolare rispetto a quanto
ascoltato precedentemente. Sopratutto perchè troppi sono i
brani proposti che paiono sviluppati da sequenze già sentite
da album precedenti ... è il caso di "Luca", "Questa sono
io" o "Se non ci fossi più" (che almeno si distingue per gli
inserti elettronici) e la seguente "Più niente" (cantata da
Gian Maria). Il lavoro naviga a cavallo della sufficienza,
sono episodi come "Sono un'immondizia" (addirittura
pubblicata in due versioni) a scadere la qualità dell'album:
la ripetitività sonora, il testo ossessivo e mogio, un brano
che pare non finire mai e che alla fine poco lascia in
testa. La seconda versione viene arricchita da varie
campionature che però non salvano la qualità della canzone.
L'unica novità posta infatti in questo album, pare proprio
l'utilizzo di campionature e suoni elettronici che di certo
non arricchiscono l'album (visto che tali accorgimenti sono
utilizzati con il contagocce) ... un peccato, dato che un
uso più sapiente avrebbe reso il lavoro sicuramente più
originale. Carina l'idea del brano "Fai da te", composto da
diverse parti che l'ascoltatore può montare a suo
piacimento. Alla fine tutto l'album dà di "già sentito", un
rammarico per quanto poco è stato fatto per cercare di
pubblicare un album almeno più originale e slegato da
sperimentazioni e risultati già ottenuti in album precedenti
... il più grosso stupore l'ho avuto per la copertina:
quella farfalla assomiglia tantissimo a quella realizzata
per l'album dei Wind of Hate "Chrysalis". Quando dici la
concidenza. (?!).
info:
www.prozacweb.com |