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.: PLAISIR
"The cosmic key & the comic mood" :.
I
Plaisir non amano mezze misure, il duo ascolano dopo un
trasferimento a Roma hanno deciso di intraprendere la via
della sperimentazione nuda e cruda ammassando tutte le
sfaccettature della musica estrema senza censurare alcun
elemento. E' così che dopo una intro, i vortici acidi e
schizzati di "Losin cos mickey sin" violentano le casse con
ruvidezza, arroganza e impetuosità! E' un caotico girotondo
dove padroni assolute sono le chitarre più che elettrifcate,
banalmente distorte, eroicamente incessanti ... questo è un
pezzo che pesca e mischia frullandolo la progressive, l'heavy
metal, l'hard rock da sperimentazione allucinogena. Se
dovessi disegnarlo, sarebbe un pugno violento come la
seguente "Farfalle al potere" che nonostante un avvio
sognante (Mogway?) esplode in un trionfo di distorsioni che
nel finale tocca i meandri più ruvidi del rock cesellando
chirurgicamente le traiettorie granitiche delle chitarre. "Sheepshit"
invece presenta un escamotage in quanto compare per la prima
volta il cantato, dimesso come un Tom Yorke di passaggio ...
il brano che effettivamente è vicino ad alcuni episodi dei
Radiohead più estremi, oscilla tra le pause ipnotiche e le
consuete scariche elettriche dove in risalto si mette anche
la rocciosa sezione ritmica (davvero possente). Più
blues-rock è "Vasche ubriache" che riscopre le esperienze
degli anni 70 rivestendole con dolorosa violenza e pescando
dal metal-punk (avete presente gli Iron Maiden di "Killers"?)
sfocia in un brano rapido, diretto e spezzettato da tocchi
orientaleggianti di chitarra ... un nuovo ingrediente che
ritrovo in "Battle of Umbrella", brano molto rockeggiante (Sabbath?)
nel quale ricompare la voce (qui più aggressiva) e dove le
chitarre diventano più pulite e lineari nel loro consueto
incedere (c'è spazio anche per un ipnotico virtuosismo nel
quale la chitarra sfiora la solennità di un organo). Un
pezzo davvero cadenzato (quasi industriale) che lascia
spazio alla conclusiva "Cream in the sky gold in my hand".
La conclusione è un brano delicato in partenza che prosegue
nel consueto ballo tra la sezione ritmica e le distorsioni
chitarristiche, qui corpose e massicce. Insomma questo "The
cosmic key & the comic mood" è un disco non adatto a tutti,
con la sua violenza debordante potrebbe risultare ai più
monotono, ripetitivo e caotico (anche in virtù di una quasi
assenza della voce) ... personalmente ritengo il prodotto
degno di nota, certamente da cesellare ma davvero intrigante
se ne immagino una trasposizione live!
info:
www.myspace.com/plaisir2 |