.: NATRIUM "THE
DAY OF THE PAIN" :.
Energici
e consistenti. Dalla splendida Sardegna i Natrium
partoriscono una buona prova metal che ricorda in taluni
episodi le sonoritā care ai vecchi Paradise Lost (come nella
cadenzata "Brain sight") o addirittura ai meno noti Fear
Factory degli esordi come attesta alcune ricerche di
vocalizzi e riff granitici dell'iniziale "Prison of fear",
corposo brano di oltre 6 minuti che risulta essere un
esauriente biglietto da visita per l'intero lavoro. Quello
che emerge chiaro in ogni brano č il grande equilibrio e la
grossa energia che generano i riff di chitarra e la base
ritmica, un mix molto potente (basti ascoltare la forza di "Last
Prophecy") accompagnato dal cantato a volte growl a volte
melodico del bassista/vocalist Aaron (le sue doti andrebbero
ulteriormente cesellate e pulite per ottenere un risultato
maggiormente "caldo" e potente a discapito di un impatto
sicuramente positivo ma in alcuni casi grezzo). Tra gli
altri episodi vorrei citare la frenesia chitarristica di "Inner
devastation" con la solita sezione ritmica ossessiva e
martellante, la immediata "Scythe" che ripercorre la via
tracciata dalle grandi death-band di fine anni 80 con occhio
di riguardo ai soliti Paradise Lost e la breve chiusura che
dā il titolo all'album, un pezzo recitato che mi ricorda le
chiusure tanto care ai primi Life of Agony. Il prodotto
quindi risulta giā al primo ascolto immediato e capace di
imprimere riff e giri sonori ... cosa non da poco e che
garantisce quindi all'intero lavoro un voto sicuramente
positivo.
info:
www.natriumband.com |