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.: MILA HERZEL "demo 2003" :.

Lazio: i Mila Herzel sono un trio di musica rock. Quella vera, quella che emoziona. Quella del “chitarrabassobatteria”. Consci dei propri mezzi e mossi da una grande voglia di affermarsi, i Mila Herzel hanno deciso sin dalla loro nascita (Maggio 2001) di proporre un repertorio completamente autonomo, escludendo cover e proponendo brani propri, cercando di perfezionare il proprio sound e di distaccarsi da facili riferimenti a band già esistenti (anche se a un primissimo ascolto, la mente riporta determinati schemi alle sonorità di Verdena e Marlene Kuntz). Questa scelta di autonomia, ha giovato sicuramente al gruppo laziale, che con questo demo di cinque tracce dimostra un’autorevolezza sonora e una proprietà di linguaggio veramente matura. Il suono è secco e snodato, un suono che col passare del tempo sarà ulteriormente arricchito e cesellato dalla presenza di tastiere e campionature (come afferma il batterista Gabriele). Gruppo quindi voglioso di una continua maturazione, ottimo segno! “Mila Herzel” prende avvio con la traccia omonima: un solido brano rock, la cui personalità è delineata dagli intrecci di chitarra e basso. Il brano è veloce e spicca la voce di Alessandro docile e rabbiosa quando serve. E’ un’ ottimo inizio, un brano che “ripulito” potrebbe diventare una possibile hit. Dall’energia del primo brano, si giunge al secondo “La Sindrome di Achille”: una canzone energica, la cui solidità è sottolineata dal ritmo ossessivo della chitarra di Alessandro … una canzone ben composta, che ha un momento di pausa nel mezzo per poi esplodere nel cantato. Uno schema che si rivede nella quarta traccia “Non sarai me”. Nel mezzo vi è “Vive immensa”, una canzone dal suono più delicato. Quasi una sorta di pausa. E’ quella che però più mi intriga, nel cantato sinuoso e il ritornello orecchiabile accompagnato da una bella ed energica parte di chitarra, un’atmosfera (se si esclude il ritornello) che mi fa pensare a quella di “1979” degli Smashing Pumpkins, regalandomi le stesse emozioni. 

Come ho detto prima,  “Non sarai me”prende avvio in maniera simile a “La sindrome di Achille”, differenziandosi per una maggiore padronanza verbale. La chitarra è sempre in primissimo piano, coadiuvata dal basso in episodi riflessivi che finiscono per esplodere in momenti rabbiosi, sempre ottimamente interpretati da Alessandro. Bello il finale veloce che preannuncia l’arrivo dell’ultima traccia “Dimmi come mai”. Il sesto brano è quello più legato alle atmosfere punk, veloce e trascinante. Anche in questo caso la melodia segue momenti più energici costituendo una sorta di marchio di fabbrica dei brani proposti in questo demo. Unico neo è la chiusura immediata del brano (e quindi del disco), che lascia l’ascoltatore di punto in bianco e desideroso di continuare l’ascolto di un disco che vada oltre i 19 minuti scarsi di questo demo. Tirando le somme, “Mila Herzel” è un lavoro sicuramente positivo, suonato con grande capacità, conoscenza tecnica e gran cuore … io personalmente aspetto il prossimo capitolo, nel quale una maggiore maturità acquisita e una migliore registrazione (capace di valorizzare al massimo le loro capacità),  produrrebbe un lavoro sicuramente pronto per il mercato. In bocca al lupo.

Info: www.milaherzel.com 

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