.: MAD
MANAGEMENT :.
MARTINO
DE CESARE "L'ultimo bivio: tra sogno e realtà":
Virtuosismi chitarristici venati di atmosfere tribal e
caraibiche, tracce di non eccessiva durata e legate dalla
comune intenzione di dipingere caldi tramonti estivi.
Ammalia già dalla intro questo lavoro di Martino De Cesare,
delicato e coinvolgente capace di emozionare
nell'accavallare le sei corde a quelle degli archi,
lasciando poco spazio ai testi e molto all'immaginazione e
alla fantasia. Un lavoro maturo e pulito, da ascoltare tutto
d'un fiato lasciandosi cullare da queste sonorità calde ma
allo stesso tempo dolci e leggere, specchio luminoso della
sensibilità del musicista.
SERGIO
LACCONE "IL RITORNO DEGLI EROI": Mix allegro di suoni
gitani con echi reggae, salsa e strizzatine d'occhio al pop
... non mancano brani più leggeri cullati dal cantato
delicato e dall'incedere di mandolini che con cori di gusto
ispanico conferiscono atmosfere mediterranee sognanti. Il
disco è intriso di riferimenti geografici che rimandano ai
paesi caraibici, alle coste del Mediterraneo, al passeggio
lungo la Senna, ai porti amalfitani o di greca memoria ...
una bella cartolina di solare vitalità che Sergio (uno dei
più apprezzati musicisti del panorama jazz/folk) confeziona
con umana ed emozionante eleganza.
IVANO
FORTUNA "UEZETE": Legato a doppio filo alla traduzione
pugliese, Ivano emoziona con le sue ballate lunari che
danzano tra la pizzica salentina e i suoni magici di
fisarmoniche. L'uso costante del dialetto conferiscono
ancora più personalità ai diversi brani, assomigliando a
echi tradizionali raccontati (e spesso sussurrati) dinnanzi
a un fuoco, luogo di esperienze tramandate di padre in
figlio. Ivano non disdegna per altro i suoni elettrici e
come un fulmine a ciel sereno, piombano scariche
elettrificate in "Giuanne e Maire" a rimarcare
l'interpretazione eclettica della tradizione pugliese.
SOUTH
VERTIGO "Zero Center": Sinuosi strascichi di rock,
accompagnano le evoluzioni sonori della band pugliese,
intenta a mescolare e rimescolare ingredienti della fusion,
del pop, del funky e del blues. Personalità e tecnica
dipingono un lavoro maturo, orecchiabile e degno di
interesse. L'assenza di vocalità permette una maggior
concentrazione sulla musica, siamo infatti di fronte a un
album strumentale che sostituisce l'assenza di parole con
suoni e arrangiamenti come detto maturi e interessanti. Non
stupisce quindi il curriculum di tutto rispetto della
giovane band che vanta diverse collaborazioni con importanti
personalità del jazz, tra cui il celebre sassofonista di New
York Bob Franceschini.
ZEDUARDO
MARTINS "Samba Blues": Uno sguardo a Woodstock, uno
sguardo a Rio. Zeduardo (apprezzato e rinomato
polistrumentista brasiliano con importanti esperienze
musicali in Europa) conia un ibrido sound ethno-blues-rock
caro in certi frangenti alle musicalità del primo Santana.
Suoni che accarezzano l'udito scivolando tra acidi slide e
ammalianti arpeggi ... una calda cartolina che pare non
solo provenire dall'altra parte dell'oceano (con tutta la
solarità del caso) ma anche da un decennio diverso, perchè
con Zeduardo è facile sentirsi ancora nagli anni 60, quelli
del rock e della pura e vitale sperimentazione e
contaminazione.
Info:
www.madmanagement.it
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