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.: GIORGIO
MAGGIORE "Oasi di cemento" :.
"Oasi
di cemento" è il disco del 2005 firmato dal cantautore
milanese Giorgio Maggiore e che propone ben 14 tracce (forse
troppe?) incanalate in ambienti sonori vicini alle
atmosfere del rock cupo dei Cure o dei Bahuhaus (sopratutto
per quanto concerne l'uso di una vocalità spesso sdoppiata e
rimbombante). Benchè le intenzioni di raccontare il dualismo
tecnologico tra la natura e il cemento sia degno di
interesse (prova ne sono i testi molto precisi e
intriganti), l'interpretazione musicale di Maggiore lascia
un pò a desiderare in quanto troppo spesso capita che i
brani risultino simili e questo non lo si deve solo alla
parte strumentale ma sopratutto alla voce spesso monotona, a
tratti cantilenante (una specie di Federico Fiumani giù di
corda). Sono certo che una registrazione pulita e chiara
della voce, avrebbe reso l'impatto dei brani certamente meno
prevedibile. "Oasi di cemento" rappresenta comunque
l'impegno di un artista nel voler dare corpo a una propria
sensibilità sostenendo l'intera iter del progetto visto che
il disco è interamente scritto, composto, arrangiato,
suonato e interpretato da Giorgio Maggiore. Lodevole
l'impegno ma il risultato risulta purtroppo monotono.
.: GIORGIO
MAGGIORE "I colori che cambiano" :.
"I
colori che cambiano" segue ad un anno di distanza "Oasi di
cemento" presentando sempre 14 tracce che però in
questo caso risultano leggermente più solari e meno
imbrigliate in schemi cupi e ombrosi come era per il disco
precedente, nonostante la parte vocale non sia migliorata.
L'uso delle chitarre è certamente più grintoso e tutto il
suono balza maggiormente all'orecchio differenziandosi tra
parti più incessanti (come i bei riff di "Un mondo di
plastica") ed altre delicate (come l'introduzione al brano
"Vero") lasciando sempre un decisivo richiamo al rock
new-wave anni ottanta. Credo quindi che "I colori che
cambiano" non si differenzia nettamente da "Oasi di cemento"
apparendo però rispetto a quest'ultimo, meno scorbutico. Il
consiglio che mi sento di dare, è quello di perseguire in
una ricerca sonora più calda e variegata, dando sopratutto
risalto a una vocalità più pulita e grintosa che migliorerà
certamente i buoni spunti che animano la musica di Giorgio
Maggiore.
.: GIORGIO
MAGGIORE "Dentro ai tuoi sogni" :.
Ho
già avuto modo di recensire altri lavori di Giorgio
Maggiore, opere che avevo apprezzato nelle intenzioni e un
po’ meno nella forma (specie nell’interpretazione vocale).
Al terzo disco (dalle tracce numericamente più contenute)
l’impressione che ricevo è quella che qualcosa sia successo,
che qualcosa nella composizione e nella costruzione del
disco sia cambiata. Lo dico perché mi ha spiazzato la
delicatissima introduzione con solo pianoforte di “Bagliori
di luce” e che ha fatto da apertura a un disco nel quale il
sound è in effetti cambiato (e anche molto) rispetto ai
precedenti lavori! Meno incessante, meno legato alla new
wave anni 80 e più riflessivo, delicato, intimista e
sognante se vogliamo; un disco che esprime maggiormente la
sensibilità di un artista che questa volta sposta la sua
attenzione verso una sonorità che richiama echi degli anni
70 (massima espressione di ciò sono i dieci intensi minuti
di “Illustre sconosciuto” che riporta alla mente brani de Le
Orme, Osanna, ecc…). Giorgio affronta come nelle precedenti
prove l’intero iter di produzione del lavoro occupandosi
oltre della scrittura, arrangiamento e composizione dei
brani, anche dell’intera parte sonora cantando (questa volta
in maniera più convincente) e suonando tutti gli strumenti.
“Dentro ai tuoi sogni” mi ha davvero impressionato e non
solo per la qualità dei brani sospesi tra prog anni 70,
cantautorato italiano e post-rock alla Mogway ma anche per
l’assoluta differenza con i precedenti lavori, impennandosi
e staccandoli notevolmente per intensità, qualità e tecnica.
Complimenti vivissimi.
info:
www.giorgiomaggiore.com |