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.: IL CIELO
DI BAGDAD "Manca solo la neve" :.
La
Campania ha dato negli ultimi anni l'idea che il proprio
movimento musicale (quello slegato dalla leggera) fosse
ancorato nella rivisitazione della tradizione (linguistica e
sonora) in salsa rap, elettronica o jazzistica. Quando però
mi giungono le prove coraggiose delle nuove leve, noto con
piacere la voglia di cercare nuovi stimoli e nuovi percorsi
con intelligenza e perizia tecnica ... ecco perchè ho tutta
intenzione di dare un voto più che positivo a questa band di
Aversa che presenta ottimamente il proprio lavoro sia con
una esauriente nota stampa spillata che sia con un packaging
in carta porosa magistralmente illustrato da Alessio
Nunzi. Solitamente l'abito non fa il monaco ma in questi
casi la decadente Bagdad trova sinuose combinazioni in 7
tracce di assoluta ruvidità, spinte da chitarre acide, toni
dimessi e vocalità quasi del tutto assenti. Le atmosfere
spesso sono soffi delicati, tappeti sognanti di grande
delicatezza che lasciano spazio alle carezze delle chitarre
distorte (Nicola Mottola), alle ritmiche cadenzate (Luca
Buscema) e alle voci (Giovanni Costanzo) che anziché guidare
le atmosfere dando senso dialettico, si affiancano alla
musica facendone parte e dando un piccolo apporto il cui
peso non è però indifferente. Ogni pezzo benché faccia
convivere rumore e serenità risulta lontano, mistico,
soffuso come un lieve sussurro rendendo l'ascolto
ipnoticamente magico ... in alcuni frangenti sembra di
vivere i Mogway più riflessivi, in altri gli Arab Strap più
vanitosi e in altri ancora i meravigliosi PGR di "Montesole".
E' struggente questa cartolina di una Bagdad che tra sogni e
crudeltà non perde mai la speranza ... anche quella di
immaginare che una nevicata tinga di bianco una terra ormai
pervasa dal sangue.
info:
www.ilcielodibagdad.it
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