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AVANGUARDIA "AL DI LA' DEL MARE" :.
L’avventura
musicale del gruppo lombardo inizia nel 1996. Un combo che
si prefigge l’obiettivo di ritagliarsi uno spazio nella
scena rock alternativa italiana, proponendo brani propri e
sonorità che spazino dal funk al folk, passando attraverso
un rock di chiara marca progressive. Questo “Al di là del
mare” (pubblicato da VideoRadio) propone i brani più
rappresentativi composti dal gruppo, nei loro recenti anni
di gavetta; 12 brani molto vari ed eterogenei che mettono in
luce una band molto matura sia dal punto di vista tecnico
che dal punto di vista compositivo (comprese le liriche).
Certo, in alcuni casi l’eccesso di sicurezza porta i nostri
a imbattersi in barocchismi superflui che servono solo a
sottolineare le proprie capacità di musicisti. Esempio ne è
la “Alex drum”, brano\esercizio stilistico di Alexander
senza capo né coda che ha il solo merito di aprire la strada
alla seguente “Amico a tempo determinato” (brano di pura
matrice folk che chiude il disco. Di diverso effetto è
invece l’iniziale “Intro-spezione”, un delicato brano
strumentale di solo pianoforte che apre il disco. Le canzoni
che più restano impresse sono la bella “B.E.I.G.E.” (dal
ritmo trascinante), “Intelligenza Aliena” (con le chitarre
in primo piano e gli assoli di tastiera in pieno stile “prog”),
la composizione di “Ayatollah” e il ritmo ossessivo\ipnotico
del cantato in “Stasera si spera”. A proposito del cantato:
mi lascia un leggero amaro in bocca la prova di Daniele
(chitarrista e vocalist), in quanto pare in alcuni momenti
frenare la propria personalità regalando momenti molto belli
ed altri poco incisivi che potevano essere sfruttati meglio
(viste che le qualità vocali non mancano). Tra i brani, sono
da segnalare anche gli ambienti “arabi” nei quali si muove
“Marrakech” (forse la canzone più matura e completa
dell’intero album) con l’inconfondibile pianoforte di Andrea
sul quale danza la voce di Daniele e la sua chitarra
(rabbiosa in questo episodio). Le tracce scorrono via sì in
scioltezza ma come vari episodi a sé stanti: questo (se si
vuole) è un piccolo handicap, dato che un filo conduttore
avrebbe reso + compatto l’intero lavoro (ciò é comunque
comprensibile, dato che siamo di fronte a una sorta di “best
of” come ho detto prima). Nell’insieme però siamo
all’ascolto di brani ottimamente suonati, molto orecchiabili
e intelligenti (molti belli in alcuni momenti i ripetuti
cambi di tempo), brani nei quali nessuno strumento prende
totalmente il sopravvento su un altro: certo vi sono assoli
di chitarra, di pianoforte o giri di basso ma è la coesione
dei vari strumenti, l’affiatamento dei musicisti a dare una
forte emozione. Un lavoro nel complesso certamente positivo
(non dico bugie affermando che è un bel disco) che è aiutato
anche da una buona registrazione e un’ottima presentazione
grafica … un lavoro cesellato che propone una band sicura ma
che ancora (a mio avviso) ha bisogno di esperienza per
trovare una propria rotta che assottigli la ricerca formale
in virtù di una maggiore\migliore sintesi che li porti anche
a “rischiare” qualcosa in più (dopotutto il nome
“Avanguardia” deve avere un suo peso nell’economia del
gruppo). Attendo una prossima prova della band (magari con
un concept-album) che ne affermi la definitiva maturazione.
Nel frattempo vi invito a seguirli dal vivo, dove esprimono
al meglio le proprie qualità di musicisti.
info:
www.avanguardiawebsite.it |