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.: FEDERICO
ZAMPAGLIONE A BARI :.
11 Aprile
2008 - Piazza della Prefettura - Bari
A
Bari l'11 Aprile 2008 si è conclusa la campagna elettorale
del Partito Democratico con un comizio tenuto in Piazza
della Prefettura condotto da Antonio Stornaiolo. Al termine
del comizio, il palco ha visto salire due note figure della
musica italiana quali Federico Zampaglione e Andrea Pesce.
Il primo (che come sappiamo è il mentore dei Tiromancino) è
giunto accompagnato dalla sua voce e da una chitarra
elettrica, mentre Pesce si è accomodato dietro un
pianoforte. Qualche battuta sulla serata, qualcun'altra
sulle imminenti elezioni e poi l'esibizione è iniziata,
marcando sin da subito quelle che sarebbero state le linee
emozionali dell'intero spettacolo perchè se è vero che i
Tiromancino da qualche anno propongono pezzi intimi e spesso
romantici, un live set di sola voce, chitarra e pianoforte
non fa altro che rendere ancora più soffici e delicate le
sensazioni derivate dai brani che vanno a susseguirsi. Sono
pezzi noti tratti dal repertorio dei Tiromancino quelli
passati in rassegna dall'autore romano che trova maggior
ispirazione e intimità col pubblico quando interpreta "Per
me è importante" (bellissima) e "La Descrizione di un
attimo" che si avvale anche del ritornello che Zampaglione
canta con i presenti (davvero tanti). Non ci sono però solo
i vecchi pezzi, l'artista infatti ha modo anche di (ri)presentare
anche "Il Rubacuori", il pezzo portato all'ultimo Sanremo e
che ha certamente alzato intorno a sè un polverone riguardo
il tema trattato, cioè quello dei licenziamenti (non sempre
per giusta causa) all'interno delle multinazionali. Inoltre
è stato presentato anche il brano "Quasi 40" che è il
secondo inedito inserito nel recente live-raccolta dei
Tiromancino "Il suono dei chilometri". L'esibizione è durata
un oretta e il pubblico ha ben reagito, apprezzando il tutto
e regalando a Zampaglione un applauso finale intenso e
sentito. Personalmente queste versioni semi-acustiche dei
cavalli di battaglia della band romana mi hanno convinto
nonostante avvertissi un senso di incompletezza. Mi è parsa
una chitarra spesso similare quella di Zampaglione ma che
grazie alle carezze di un pianoforte molto delicato (e qui
il merito va tutto ad Andrea Pesce) ha saputo vestire di una
nuova pelle sensibile nella sua ruvidezza dei brani già
intimi nelle versioni in studio e che continuano in queste
mutazioni ad attrarre ed emozionare come fossero nuovi.
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