.: PGR "D'ANIME
E D'ANIMALI" :.
E'
un ennesimo esordio. Un ennesimo risorgere dopo l'abbandono
questa volta di Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli. Un
abbandono che crea una frattura tra questo disco e i
precedenti lavori: "D'anime e d'animali" segna il ritorno
dalla band di Maroccolo a sonorità più decisamente rock,
ruvide e dirette. Un disco composto in poche settimane che
fluttua sulle liriche ricercate del solare (?!) Ferretti e
sulle musiche avvolgenti e sinuose arricchite in fase di
mixaggio dall'uso di archi e campionatori. Il lavoro pare
riprendere un pò dell'atmosfera che permeava ai tempi di
"Epica etica etnica pathos" ... un ritorno cioè alla
solarità, un disco eclettico, acustico e pesante allo stesso
tempo che riprende anche parte delle sonorità di "Ko de
mondo" (sopratutto nella iniziale "Alla
pietra").
Certo ci sono passaggi meno convincenti (come l'altalenante
brano "I miei nonni") ma siamo in presenza di un bel disco
rock, che si regge su imponenti spettacoli sonori quali
"Casi difficili" (suonata al concerto del I Maggio a Roma)
basata su irresistibili cambi di tempo e d'atmosfera e la
splendida "Orfani e vedove" (il cui testo farà molto
discutere) nel quale si mettono in luce (oltre agli
inserimenti di chiaro stampo orientale) una devastante
sezione ritmica, ossessivamente sorretta da Gianni Maroccolo
e Pino Gulli. Vanno segnalate anche le due canzoni "Tu e io"
e "Io e te": la prima è una dolcissima ballata acustica
dedicata all'amore fisico, mentre la seconda si sposta in
meandri elettronici risultando gradevolissima all'ascolto e
incredibilmente singolare nel contesto del disco. Anche
perchè la seguente "Cavalli e cavalle" diviene un energica
galoppata rock che raggiunge livelli devastanti nella
trasposizione dal vivo. Peccato per l'interruzione posta a
metà brano che ne spezza un pò il coinvolgimento ma
nonostante ciò il brano si appresta a divenire uno dei
cavalli di battaglia del già ricco repertorio della band.
Chiudono il
disco una rilettura docile di "S'ostina" (brano composto da
Ferretti per l'album solista di Maroccolo) che risente nel
finale della dolcezza della voce di Ginevra Di Marco
(presente nella prima versione e assente in questa). Un
ritorno all'ambient elettronico del primo disco targato PGR
al quale segue la schitarrata acustica di "P.G.G.G.R.", un
brano allegro e voglioso di sottolineare il desiderio comune
di proseguire l'avventura nonostante le continue defezioni.
Ultima è "Si può" (anomala se non altro per il particolare
cantato di Ferretti). "D'anime e d'animali" accontenterà
sicuramente i fan più retrò dei PGR segnando la rottura con
le sperimentazioni ambient dei precedenti lavori. Un disco
rock molto buono, energico e coinvolgente ... se non altro
inatteso, incredibilmente vivo nonostante le defezioni
avrebbero potuto far pensare l'incontrario. "Mi
pare di capire che succede e quello che si vede lo si crede.
Io ci crede"
info:
www.giannimaroccolo.com/pgr
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