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.: IVANA GATTI E GIANNI MAROCCOLO :.

BASTIAN CONTRARIO" ... un'Opera visual-discografica in uscita il 25 maggio

su etichetta River Nile Records/Alabianca distr. Warner Music Italy

 

Sullo sfondo di “IG” nuovo sodalizio artistico tra IVANA GATTI e GIANNI MAROCCOLO, in continua evoluzione, nasce un progetto visual-discografico che va oltre la scena musicale italiana consueta ponendo in relazione, in modo irresponsabilmente libero tra loro, il linguaggio delle immagini e quello della forma-canzone, abbondantemente irradiato di musica elettronica e visionaria.

 

“IG” è il nucleo strategico con cui i due artisti superano i limiti delle varie discipline nelle quali hanno militato, sofferto, creduto e creato. Soprattutto Ivana Gatti, libera di essere musa ed artista, che sembra avere trovato la dimensione in cui capitalizzare le sue innumerevoli esperienze di cantautrice, trasversale ai generi: dal canto lirico al jazz, alla musica classica, fatte quasi con un senso di premonizione e di versatilità che, presente anche nelle sue più recenti prove, si traduce qui,  in un progetto musicale straordinariamente unitario, mettendo la sua esistenziale voce al servizio dei suoi pensieri più eclettici, cogliendo quei rari equilibri tra parole e musica che le consentono di esprimere in modo denso il suo universo femminile unito ad una sana inquietudine artistica.

 

Al suo fianco, un Gianni Maroccolo sempre meno nascosto nei laboratori della musica di qualità, mago e alchimista dei suoni, fondatore e produttore dei progetti più innovativi del giovane rock progressive italiano e che rappresentano il nostro versante più europeo, qui totalmente coinvolto e impegnato ad immergere le neo-canzoni, nelle mille suggestioni dell’elettronica e delle sue potenzialità.

Il risultato, tutt'altro che sorprendente per chi ha seguito i numerosi sentieri artistici che i due hanno esplorato, è di coerente omogeneità: un suono patinato e armonioso colora e arreda parole profonde e interiori, cui si aggiunge la soave vena melodica che esalta, nel pieno di sonorità assolutamente internazionali, la cifra stilistica classica della migliore musica italiana a cui “IG” non rinuncia.

 

A questo armonioso ‘carrillon’ si arriva passando da brani intensi, interiori e dalla metrica non scontata anzi, dal risvolto poetico, nel senso delle libertà che l’autrice si prende, nel non forzare il testo al significato, nel lasciare defluire liberamente le riflessioni della dialettica tra mondo spirituale e mondo terreno, di una donna-bambina emozionata nel descrivere le proprie dinamiche e dove le musiche, ora ipnotiche e catartiche ora liberate in forma di ‘dance’, non perdono l’intensità del racconto. Sorta di Alice nel paese – più dello stupore (e spesso della delusione) che non delle meraviglie - che narra con siderale franchezza di “pulsioni nascoste sotto vestiti lattei” (Sotto, sotto) o, con rasserenante umiltà, sottolineata dalla campionatura di un’arpa birmana e da una ritmica che accentua l’asincronicità da  jazz spirituale, la fede (e il bisogno) di “imparare a vivere senza paura” di lasciarsi andare e raggiungere equilibrio senza scappare od eccedere (Se vuoi).

Ancora la dolcezza e il distacco ‘valzeristico’ con cui, in Bastian contrario, aperta scherzosamente da una citazione mozartiana, allergia ed energia assurgono a metafore del dualismo dialettico: un modo serafico di comporre il conflitto, con un andamento musicale ondulatorio – coccolatorio che evolve in una giostra.

Magia e intrecci ancestrali affollano la ricerca di unità nei legami uomo-donna e il ruolo arcano e misterioso del mare in Lei, dove la musica, ossessiva e surrealista delinea una forma-canzone dai tempi dispari.Diversa è la ‘dance’ ipnotica e ritmicamente chirurgica che affronta un sincero sentimento religioso incompatibile con l’opportunismo di chi tradisce la sincerità e che, a volte, Capita di non conoscere eppure amare; nel finale del brano, è affidato alla citazione del “Lago dei Cigni” il compito di dare un’ombra di dolore al tradimento. Stupendamente arredata come un romantico lieder fine ottocento, la trasognante Pace e veleno, a dispetto della avvolgente melodia, rilancia l’inutilità del rammarico e del rimpianto, per confermare l’ineludibilità dei fatti; uno straordinario rimedio omeopatico per il sentimento doloroso. Intima ordalia, invece, pone un invito a non prendere le cose in assoluto, danzando intorno all’esigenza di eterno e assoluto, ridendo dei propri limiti; per migliorarsi (la citazione di “Va pensiero” esalta l’effetto retorico dell’andare oltre, arrivando alle stelle). Accompagnato da una musica che passa dall’ironia allo sdoppiamento schizoide, ecco un invito a superare ostacoli (Presunti accenni che fan piovere) e, incuranti della complessità, ridendo, a vivere direttamente ciò che sarà, mettersi in gioco e ignorare presagi e illusioni; come quelle dei genitori, affrontata in Padri, che trasforma la delusione di rapporti nati fragili, (testimoniata da una musica dalla statica fragilità) e che perseguono, con predestinazione karmica, errori su errori che, alla fine, solo il perdono potrà portare al supremo riscatto della comprensione. Ma ancora l’infelicità è in agguato, quando Resta un sapore amaro nella disillusione; quando prevale la malinconia è necessario allungare lo sguardo, trovare nella propria metà interiore, l’energia ‘rock’, dal forte sapore speziato, indiano, di scrutare la luce alla fine del tunnel.

Infine, chissà cosa scatena quelle affinità elettive che fa sì che alcune anime si riconoscano, oltre e prima, che i corpi descrivano chi li abita. E, nella ricerca di antiche relazioni, di passioni già annusate, il colore Giallo, del sole accompagnerà la ricerca dell’incompiuto: un fiore che, in una precedente vita, non trovò giusta accoglienza nel giardino segreto dell’amato. In chiusura due ghost track, proposte da RICCARDO TESIO (Sotto, sotto remixed) e da LORENZO CHERUBINI (Resta remixed) giocano sulle riletture applicando, coerentemente l’invito a osare che questo nuovo lavoro intende celebrare.

 

Invito che è stato esteso, accolto e totalmente consumato dall’arte visuale e video-artistica di FABIO MASSIMO IAQUONE (nome internazionale della creatività visuale, regista e fondatore di “DVT”, corrente artistica e di pensiero che intende liberare, da ogni schema vincolante gli spazi teatrali e di evento, ridisegnandone in modo virtuale e funzioni) e di LUCA ATTILII (video artista, laureato in “Graphic and Industrial Design”, attratto dalla ricerca sui nuovi linguaggi delle tecnologie e realizzatore, con lo stesso Iaquone, di importanti installazioni internazionali). Esponenti di altre galassie emozionali, eternauti delle immagini e privi di limiti ma, altrettanto, affamati di cultura e di stimoli, hanno elaborato, con il loro linguaggio, autonomo ma integrato, emozioni, concetti, aspettative e visioni di BASTIAN CONTRARIO, trasferendole, coccolandole e crescendole in un format visuale che, se pur prende nome dall’inevitabile DVD, non confonde la sua autonoma cifra artistica, offrendoci nel supporto allegato al CD, una diversa e complementare chiave di lettura di questo progetto che si configura come una “opera contemporanea di musica e immagine”, dal profilo internazionale e con uno spessore moderno, prerogativa degli arrangiamenti e delle sonorizzazioni di Gianni Maroccolo (Basso e Electronics), condiviso dalle certezze interpretative di Luca Bergia (Batteria, dai Marlene Kunz), Daniela Savoldi (Violoncello) e Antonio Aiazzi (Tastiere), eppure antico, dove le canzoni, vecchi strumenti d’arte musicale, si esaltano nella   profondità degli argomenti e, dualmente, nella leggera soavità poetica dei testi, ammaliati dalle musiche di Ivana Gatti (Voce, Theremin).

 

In sostanza una lezione di semplicità che evidenzia, fra tanta complessità e ricchezza di strumenti espressivi, la verità di un progetto che ha al suo centro il cuore. Solo questa condizione consente a “BASTIAN CONTRARIO” di superare definitivamente le contaminazioni, spesso coatte, di generi e di tecniche. Anzi, le loro splendidi identità, nitidamente distinguibili, raccolte attorno alla chiarezza del progetto e all’onestà dell’ispirazione, consente loro più incisive, poiché libere, sinergie; per un progetto dove, Immagini e parole, superando le forme di film e canzone, danno vita ad un emozionante ascolto in punta di retina: musica per gli occhi.

 

Perchè, in fondo, “IG” è un sentimento ... creato da idee in movimento.

 

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28 maggio, lunedì

Milano

ore 21.00

LA SALUMERIA DELLA MUSICA

 

30 maggio, mercoledì

Milano

ore 22.00

Bastian Contrari Festival

@Arci La Casa 139, Via Ripamonti 139

 

4 giugno, lunedì

Roma

ore 13.30:

Ig su Radio Rai - Village!

ore 21.00

TEATRO PALLADIUM

ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

8 giugno, venerdì

Milano

ore 21.00

Auditorium Stratos/ Radio Popolare

 

12 luglio, giovedì

Cuneo

ore 22.00

Nuvolari Libera Tribù

 

13 luglio, venerdì

Roma

ore 21.30

Villa Ada

 

15  luglio, domenica

Inzago (Milano)

ore 22.00

Festa della Magnolia

 

25 agosto, sabato

Carpi

ore 22.00

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