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.: GINEVRA DI MARCO "DISINCANTO" :.

A sette anni dal precedente "Trama tenue" (1997) e a quattro dall'emozionante live "Smodato temperante" (2001), la ex voce di CSI e PGR compone e registra con Francesco Magnelli questo "Disincanto", suo secondo album solista che dal punto di vista sonoro non si distacca di molto da quell'esordio del 1997. I brani infatti convogliano sui binari di un elegante pop elettrificato, muovendosi di volta in volta tra atmosfere psichedeliche e altre più ariose, acustiche e  poetiche. Un disco che alla pari delle recenti produzioni solistiche di Maroccolo, Zamboni, Ferretti e Canali ha sia donato ai fan dei CSI un'indigestione di nuovi e accattivanti album degli ex-membri ma sopratutto ha permesso attraverso questi dischi di poter assaporare piccoli echi di CSI diversificati per ogni musicista e per ogni sua propria sensibilità (ascoltandoli attentamente infatti, risulta più chiara l'influenza che ognuno di loro portava o versava in quel calderone di personalità e suggestioni quale era il Consorzio). Il disco di Ginevra presenta anch'egli questa particolarità sopratutto quando si ascolta (per me sempre con immenso piacere) il pianoforte del Maestro Magnelli. "Disincanto" come detto è un disco dalle varie sfumature, un disco di pop-rock nel senso più elegante del termine ... dall'inizio percussivo e cadenzato di "Tribale" alla danza sferzante di "La buona fortuna", passando per la ipnotica e molto bella "Andirivieni" (che fa da sottofondo ad alcune pagine del sito ufficiale di Ginevra) alla ciesseiana "Fedeli differenti", brano energico e dalle belle linee di chitarre ma che pare come "trattenuto" non liberando in pieno la propria forza a differenza della versione live (sicuramente più elettrificata e di maggior impatto sonoro). Mi ha incuriosito molto "No exit", un pezzo acido e incontrollato che viene condito con suoni meccanici e psichedelici seguendo vecchi stilemi degli anni settanta ... un brano davvero molto riuscito di cui consiglio anche l'ascolto dal vivo. Belli sono anche i brani "Hannorè" (che richiama alcuni pezzi ascoltati in "Smodato tempernate" e in cui si affaccia come protagonista il pianoforte), "La rete" (brano ritmato con particolari effetti vocali e che presenta al basso l'ospite Max Gazzè) e la dolcissima "Io/tu" nella quale ancora una volta emerge con eleganza il pianoforte e la voce delicata di Ginevra. "Madre severa" è il pezzo che chiude il disco, un brano dedicato alla memoria, alle origini di ognuno di noi e che non vanno dimenticate. Un pezzo che ben si lega al precedente (vista la sua atmosfera cadenzata e delicata) e che va a chiudere un album sensuale ed energico allo stesso tempo, una prova  che mette in luce le due personalità ciesseiane più legate al pop e alla delicatezza.

A livello testuale non siamo negli scenari drammatici e crudi di Ferretti ma le atmosfere sognanti, fiabesche e sentimentali raccontate dalla Ginevra autrice ben si sposano all'intero progetto, definendo e tracciando in maniera esauriente il ritratto di un'artista delicata, sognante e in alcuni casi molto coinvolgente. La mia speranza ora, è di non attendere altri sette anni per gustarmi l'ulteriore evoluzione del progetto targato Di Marco.

Info: www.ginevradimarco.com

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