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CFF E IL NOMADE VENERABILE "Circostanze" :.
Solitamente
le somme si tirano alla fine di un percorso, di
un'esperienza o di un ciclo ... solitamente le "raccolte"
vanno a chiudere i piani artistici di un musicista, ecco
perchè è anomalo leggere le dichiarazioni di una band che
introducono al loro primo album classificandolo proprio come
una raccolta, l'insieme ordinato delle esperienze creative
fin lì vissute.
Un
soffio di violenta eleganza. Questo è "Circostanze" il primo full-lenght dei CFF e il Nomade Venerabile che dopo l'EP
"Ghiaccio" riversano ogni forma di emozionalità in 10 gemme
di cristallina purezza dove la sempre più radiosa voce di
Anna Maria scolpisce nelle nostre emotività i segni
indelebili di un talento debordante, mai domo e arrogante
nel voler trasmettere le sensazioni più variegate
utilizzando con semplicità un linguaggio complesso e
architettato con perizia, maturità e gusto. L'album contiene
tracce inedite e tracce riprese da "Ghiaccio" tra le quali
spicca la versione di "Fiumani", qui rivisitata in una
chiave più corposa (tastiere e chitarre in evidenza) che
mantiene l'impeto coinvolgente
dell'originale (feed-back inclusi). A ogni modo questa
unione di vecchi e nuovi pezzi non pregiudica il risultato
perchè la medesima qualità compositiva (e di
interpretazione) dispiega un disco pulito e cadenzato, che
passa dal rock più ruvido ("Sul se") alla quiete più
riflessiva (l'unplugged cupo di Birkenau) senza mai smettere
di ammaliare rubando l'attenzione di chi ascolta. Un passo
in avanti è stato fatto a livello musicale in quanto il
suono (elettrificato alla base) si è arricchito di una
graduale maturità che mette maggiormente in luce le
sfumature donate dalle tastiere (accattivanti nella chiusura
di "Io sono un albero") e l'impeto del basso che delinea con
energia le traiettorie dei brani (su tutti "Sasso") e che
vanno a insaporire una sonorità tanto disinvolta da non
temere l'incursione barbara degli archi. Questo suscita una
cascata di sensazioni che generano un figliastro sensuale
del rock, tanto ibrido da far impallidire, tanto sicuro di
sè da far quasi invidia quando accosta ai delicati intrecci
sonori un testo ricercato, diretto e assolutamente
personale.
Quando ascoltai "Ghiaccio" fui spontaneo nell'accostare i
ragazzi agli Scisma di Benvegnù ... fu un paragone banale
perchè ascoltando un progetto più completo come
"Circostanze" mi rendo felicemente conto che i CFF e il
Nomade Venerabile hanno una propria identità e un talento
che saprà esprimersi in tanti linguaggi, colori e sensazioni
... una carta vincente che li rende diversi dagli altri.
Certamente speciali. Certamente emozionanti.
info:
www.cffeilnomadevenerabile.com |