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.: GIANNI MAROCCOLO "A.C.A.U." :.

Partire da zero. Sacrifici e rischi. Sorrisi, Gioia e Successo. Cadere. Ripartire da zero e riscommettere su se stessi, sulla propria credibilità. Non so quanti musicisti farebbero ciò ma sta di fatto che Gianni Maroccolo c’è passato molte volte e in tutti i casi, ha avuto ragione lui. Anni 80: co-fondatore dei Litfiba, lascia la band fiorentina nel momento in cui questa spicca il volo nell’olimpo delle star. Suona quindi nell’ultimo album dei CCCP (il più bello) e fonda nel 1993 i CSI, una delle più splendide realtà cultural-musicali (mi si passi il termine) degli anni 90 italiani. Nel 1997 dà alla luce con i CSI l’album “T.R.E.” ed è nuovamente successo. Nel 2000 i CSI si sciolgono e poco dopo Maroccolo rinasce con parte di quella band nel nome di PGR. Finita? Certo che no! 2004: i PGR si riducono a 3 elementi ma lui è ancora lì: a comporre, a suonare, sempre sorridente. Sempre. E’ incredibile la forza e l’energia positiva che un personaggio come Gianni Maroccolo sa dare, un’energia che ha trovato sfogo in questo suo ennesimo “esordio”, la sua ennesima scommessa: “A.C.A.U. –la nostra meraviglia” diviene il regalo di Gianni alla musica italiana, il tributo alla nostra storia sonora: 15 tracce di incantevoli sonorità che hanno il grande pregio di essere state composte, suonate e cantate da alcuni dei migliori nomi della scena musicale italiana. Musicisti chiamati dal buon Marok per dare voce e corpo alle sue creature sonore.

Ciò che di “A.C.A.U.” emoziona e colpisce, è notare come ogni brano mostri al meglio la personalità del proprio autore: è presente infatti l’aria drammatica e decadente di Ferretti (in una splendida “S’ostina” in cui per l’ultima volta sentiremo la voce di Ginevra Di Marco duettare col cantante reggiano), c’è la recitazione ossessiva e sensuale di Cristiano Godano in “Deriva finita” e non manca il Rn’B di Raiz (in cui sfodera una performance vocale veramente notevole). Vi è poi Lorenzo Cherubini (purtroppo molti a sentir “Jovanotti” girano il naso) che ci tira via un sorriso con un bellissimo brano che ne mostra una equilibrata maturità compositiva. Colpisce anche il duetto Canali-Agnelli con un brano cadenzato, cantato con personalità e che culmina nel finale con un coro cantilenato che ci entra in testa per non lasciarci più e canticchiarlo poi inconsciamente nelle nostre giornate. Le voci sono un capitolo importante di questo disco. Impossibile restare impassibili alla sensualità di Francesco Renga (che si cimenta ottimamente con una ennesima ballata), alla filastrocca bambinesca e gioiosa di Fiamma, così come è altrettanto impossibile non lasciarsi avvolgere dai giochi di parola di Piero Pelù (“quando lo faccio, ora lo faccio, quando l’abbraccio, ora l’abbraccio …") e dal cantato lieve e soffuso di un Franco Battiato nel cui brano (“Night and storm” - la cui base strumentale fa da sonoro al sito ufficiale di Maroccolo-) emergono magnificamente il pianoforte di Francesco Magnelli e il contrabbasso di Furio Di Castri. Certamente il brano più raffinato del disco. Menzione a parte merita Cristina Donà, sia perché il suo brano “Meloria’s ballade” è stato scelto come singolo del disco e sia perché questa ragazza continua a stupire con interpretazioni ogni volta stupefacenti. La sua, è una voce particolarissima e camaleontica che ha già stregato nomi illustri come quello di Robert Wyatt. Una piacevole conferma ci giunge da Ginevra Di Marco, che ci rende spettatori di una maturità e una potenza di canto mai ascoltate finora.  “A.C.A.U.” ha avuto anche un potere rigenerativo: con mio enorme piacere si riascolta uno struggente e magnifico Andrea Chimenti (un artista mai giustamente valorizzato) e anche una Carmen Consoli che ci regala un brano stupendo, emozionante come alcune sue gemme composte ai tempi di “Confusa e felice” e “Mediamente isterica” … “Carezza d’autunno” (il suo brano) è quello che alla fine del disco resta più impresso, con i suoi cambi d’umore e con la personalissima interpretazione di Carmen. Sempre a livello vocale, singolare è il brano “Deus it salvet Maria”, un brano tradizionale sacro a  più voci che diviene collante con le nostre origini, momento di intima religiosità che ci svuota lo spirito, catalizzando le nostre attenzioni emotive … un po’ come l’ossessivo brano “Delicato delirio” interpretato da un intimo Federico Fiumani.

Disco acquatico (anche nelle atmosfere), “A.C.A.U. la nostra meraviglia” è un album dedicato al mare che del mare racconta le sue storie, le sue emozioni, il suo essere in ognuno di noi … e ciò si rispecchia anche nel suono del disco: l’energia non è data dall’impatto sonoro (dato che di elettrificato c’è ben poco), quanto dall’incedere emotivo delle atmosfere: avvolgenti, sensuali, malinconici. I brani del disco ci penetrano nel cuore, allargandolo con un sorriso e poco conta che la media durata sia di 5 minuti e passa … alla fine ogni brano scivola via come schiuma sulla battigia, lasciando spazio e attenzione alla nuova onda che è in arrivo. Fiamma canta “sarà dolce il mio viaggio, il volo verso il Sole sulle onde del mare” … questo è ciò che ho provato dopo l’ascolto di questo bel disco.

info: www.giannimaroccolo.com

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