La Storia
La zona di Bagnoli, fin
dall’antichità, era ricca d’acque dotate di proprietà miracolose e questo spinse
i greci ad insediarsi.
Dopo la venuta dei romani, le terme acquistarono un
valore sociale oltre che terapeutico e furono punto d’incontro per le varie
classi sociali. Con la caduta dell’Impero romano tutta l’area termale visse un
periodo di decadenza soprattutto in concomitanza con la scuola Medica Salernitana. Tra queste due istituzioni, infatti, vi era un forte antagonismo
poiché le cure termali erano gratuite mentre la scuola Medica Salernitana
offriva le sue prestazioni a pagamento.
Per eliminare la forte concorrenza, i salernitani attaccarono via mare le terme di Pozzuoli distruggendole
completamente. Una leggenda narra che dopo quest’attacco Dio si vendicò facendo
naufragare tutta la flotta salernitana, tutti annegarono tranne un cronista che
poté narrare la tragica avventura.
Nel Medio Evo il cronista Riccardo
di San Germano, narra che Federico II di Svevia si curò presso le terme di
Pozzuoli e proprio a lui fu dedicato un poemetto scritto da Pietro da Eboli in
cui sono descritti i benefici delle attività termali. Con l’avvento degli
Angioini e degli Aragonesi divennero famose le terme di Baia e di Tripergole,
quest’ultima si sviluppò rapidamente con adeguate attrezzature ricettive
(farmacie, osterie, etc.).
Più tardi a causa di un’eruzione Tripergole fu
completamente distrutta rendendo così inutili tutti i tentativi di potenziamento
fatti fino a quel momento. Successivamente Don Pedro d’Aragona avviò il recupero
delle terme e affidò a Sebastiano Bortolo il compito di rintracciare e
restaurare le terme. Questi divise la sua ricerca in tre settori geografici
caratterizzati ciascuno dalla presenza di una lapide.
La prima lapide o epitaffio fu
posta fuori la grotta che porta da Napoli a Pozzuoli ancora esistente e tipico
esempio di cartellone pubblicitario del tempo. La seconda lapide fu posta nei
pressi del tempio di Serapide e individua la zona compresa tra Pozzuoli e il
golfo di Baia. La terza lapide è andata perduta ma sappiamo che individuava la
zona che va da Baia a Capomiseno comprendendo anche punta epitaffio così
chiamata proprio perché ospitava la terza lapide.
Nell’ottocento si ha una
rivalutazione dell’area termale con l’introduzione della ferrovia per promuovere
l’attività turistica.
Con l’istallazione dei vari complessi come l’ITALSIDER di
Bagnoli si ha la fine del termalismo flegreo.
La scelta per l’insediamento dell’ITALSIDER
cadde su Bagnoli perché vasti terreni agricoli furono venduti a basso
costo e fu favorita dalla possibilità di avvantaggiarsi della vicinanza
dal mare e della successiva realizzazione della linea ferroviaria Roma -
Napoli.
Purtroppo non furono presi in considerazione i danni ambientali,
che avrebbe causato il progetto e rimasero inascoltate le poche voci che
desideravano mantenere inalterata la situazione oppure che lo sviluppo
avvenisse in modo coerente con il paesaggio.
Nonostante le critiche sul
progetto nel 1911 fu inaugurato il primo nucleo attivo dell’acciaieria.
Sin dai primi anni della nascita del complesso, l’equilibrio di Bagnoli
fu modificato, ma si registrò anche un incremento della forza lavoro che
trasformò l’ITALSIDER in un colosso industriale. Le polemiche si fecero
attendere: infatti, furono ipotizzate alcune soluzioni come ad esempio
la delocalizzazione per impedire che il complesso si sviluppasse per
intero nell’area flegrea; questa ipotesi fu avanzata dall’ingegnere De
Simone che voleva il ritorno di Bagnoli al luogo ideale per bagni e
soggiorni di villeggiatura. Proprio durante il massimo sviluppo, la
fabbrica fu costretta ad una battuta d’arresto a causa del conflitto
mondiale che ne causò la parziale distruzione, ma l’impegno degli operai
che sgombrarono gli unici capannoni lasciati in piedi dagli Americani,
rimise in moto il meccanismo di produzione volta al recupero della
fabbrica.
Infatti, negli anni del dopoguerra ritornò a crescere a
dispetto dell’inquinamento e del deficit aziendale. Nel 1961 fu
approvato il progetto d’ampliamento dell’ITALSIDER, purtroppo fu un
errore, poiché all’ITALSIDER si unirono la Cementir, la Montecatini e l’Eternit
che chiusero Napoli in una morsa industriale.
L'Italsider,
grande polo siderurgico di Bagnoli, è stato chiuso definitivamente nel
1993. Esso ha rappresentato uno dei maggiori problemi di Bagnoli,
poiché causa di inquinamento. Nel 1996 è stata approvata la variante per
la salvaguardia di Bagnoli secondo la quale la bonifica deve coprire
circa due milioni di mq allo scopo di recuperare il valore ambientale e
realistico dell' ex area industriale. Per questo progetto lo Stato ha
stanziato circa 25 mld, portati poi a 340, e aumentati poi di 50 mld per
procedere nel migliore modi ,le zone da bonificare sono state divise in
lotti.Secondo la legge emanata nel 1996 il primo lotto da bonificare è
quello della spiaggia di Coroglio per il quale sono stati stanziati 25
mld. Entro il 1997 sarebbe dovuta terminare la bonifica di Coroglio, ma
non si sono visti ancora risultati. Per quanto riguarda gli altri lotti
, questi si sarebbero dovuti bonificare . Ostacolano questa bonifica
problemi più o meno gravi: uno è il problema dell'eliminazione di
piccole aziende che ostacolano gli appalti della bonifica, un altro,
quello dei fondali, che sono pieni di rifiuti inquinanti, un altro
ancora il problema impiantistico che riguarda la fragilità e
l'instabilità del suolo. Per questa bonifica dovrebbero essere eliminate
molte acciaierie, ma la "Sovrintendenza" vuole salvarne più di dieci.
Tutti questi problemi comportano ritardo nella bonifica, i cui lavori si
prevede finiscano dopo il 2003.
La storia dell'area industriale di
Bagnoli
1853:
Sulla spiaggia di Bagnoli sorge la società Vetreria Lefevre.
1905: Inizia la
costruzione dell’impianto Ilva di Bagnoli, su una superficie di 12ha,
con due (poi tre) altiforni da 250t
e quattro (poi cinque) forni Martin da 50t.
1908: La vetreria,
già rilevata alla fine dell’800 dalla società Colli e Concimi, passa
alla Montecatini che installa una linea di produzione di solfato di
rame, acido fosforico e fertilizzanti fosfatici.
1910:
Si inaugura l’Ilva che occupa 2000 operai. Lo stabilimento è strutturato
con la logica del ciclo integrale: riceve le materie prime via mare e
provvede alla spedizione del prodotto finito
sempre via mare.
1917-1919:
Gli eventi bellici incrementano
fortemente la produzione degli stabilimenti napoletani: Ilva, Partison,
Bacini e Scali; la sola Ilva, nel 1918, occupa 4000 operai.
1920:
La crisi post-bellica determina
la chiusura di numerosi stabilimenti; l’Ilva
resterà ferma fino al 1924.
1927:
Sorge presso l’Ilva la prima
fabbrica italiana di cementi per l’utilizzo delle loppe di altoforno, la
Società cementiere litoranee.
1936-1938:
Sorge lungo il tracciato della
vecchia via Neghelli, oggi via P. Leopardi Cattolica,
la società genovese Eternit per la produzione di manufatti in
cemento-amianto.
1939:
Si attua una completa
trasformazione e il completamento dello stabilimento Ilva.
1943:
Le truppe tedesche in ritirata
distruggono ciò che era sopravvissuto ai bombardamenti
anglo-americani. L’Ilva è ferma, l’Eternit demolita ed il porto
di Napoli paralizzato.
1946:
All’Ilva riprendono a
funzionare i laminatoi e l’acciaieria, ma la capacità produttiva
anteguerra, sarà recuperata solo nel 1951.
1954: Nasce la
Cementir in area adiacente allo stabilimento Ilva con l’obiettivo di
utilizzare come materia prima per la produzione del cemento un
sottoprodotto delle lavorazioni siderurgiche:
la loppa di altoforno.
1961:
Nasce l’Italsider
dalla fusione dell’Ilva con la Cornigliano. In questo periodo, la
produzione annua a Bagnoli è di 860'000t
di ghisa e 820'000t
di acciaio.
1962:
Il piano quadriennale di investimenti della Finsider prevede la
costruzione di un grande centro siderurgico dell’Ilva a Taranto e
l’ampliamento dello stabilimento di
Bagnoli per aumentare la capacità produttiva di circa 1'000'000
di tonnellate annue. Per l’installazione di nuovi impianti
e l’ampliamento di quelle esistenti occorre acquisire nuovi spazi
mediante una colmata a mare. I lavori comporteranno 70'000'000'000 di
investimenti e 800 nuovi posti di lavoro in aggiunta
ai 4'600 esistenti.
1964:
La Montecatini viene assorbita
dalla Montedison, alla quale subentra nel 1975 la Federconsorzi che chiude la linea di produzione
del solfato di rame.
1964-1966:
Il marcato processo di
deindustrializzazione costringe l’Italsider a ridimensionare la
produzione.
1970:
Il Consiglio comunale adotta il
nuovo piano regolatore generale.
Il piano verrà approvato nel
1972 dal
Ministero
dei
Lavori
Pubblici, con modifiche
che riguardano, tra l’altro, anche l’insediamento industriale di
Bagnoli, per il quale viene stabilito che il 30% della superficie totale
occupata lungo la fascia costiera venga destinata a verde attrezzato con
impianti turistici ed il restante 70% ad attività di tipo
manifatturiero, ad alto contenuto tecnologico, nonché impianti ed
attrezzature per la ricerca applicata all’industria con l’esclusione di
industrie nocive ed inquinanti.
1973:
Allo scopo di ridurre le
notevoli perdite registrate a partire dal 1969 l’Italsider propone la
costruzione di un nuovo treno di laminazione e di un nuovo impianto di
colata continua e chiede una variante normativa alle zone industriali
(N) del Prg appena approvato.
Il 21 aprile 1975 il
Consiglio
Comunale adotta la
variante, definitivamente approvata l’anno successivo dalla regione.
La variante prevede la possibilità che nelle aree di proprietà dell’Italsider,
senza far ricorso ai piani particolareggiati, si possono realizzare
opere di ammodernamento, integrazione ed ampliamento degli impianti
esistenti, ivi compreso il nuovo treno di laminazione ed il nuovo
impianto di colata continua, sempre che esse non compromettano le
eventuali ipotesi di delocalizzazione da inserire nel piano di assetto
territoriale.
1978:
Il Comitato tecnico consultivo istituito con il compito di analizzare le
aree di perdita esistenti all’interno del gruppo IRI nel Rapporto
conclusivo del 27/10/1976, per l’impianto di Bagnoli aveva affermato che
i risultati negativi registrati a partire dal 1969 erano imputabili a
deficienze impiantistiche e produttive non eliminabili per carenza di
spazio, giungendo alla conclusione che la localizzazione era inadatta
all’esercizio di un impianto siderurgico moderno. Il successivo rapporto
del Comitato per la siderurgia presieduta da Pietro Armani prevede per
Bagnoli “la progressiva chiusura” in quanto le “razionalizzazioni e
ristrutturazioni che si impongono” non possono essere realizzate con la
normativa urbanistica vigente, nonostante le modifiche introdotte dalla
variante del 1976. Per consentire la realizzazione del piano siderurgico
nazionale, che per Bagnoli in stanzia circa 1'000' miliardi, il
Consiglio Comunale adotta una nuova variante che elimina le prescrizioni
sull’intera area industriale occidentale, consentendo “La realizzazione
di opere per l’ammodernamento, integrazione e ampliamento degli impianti
e delle loro attività complementari esistenti, e fin qui esistenti".
1985:
Chiude lo stabilimento dell’Eternit impossibilitato a mantenere in vita
lavorazioni altamente nocive. L’area, sgomberata dagli impianti, viene
acquistata dalla Mededil Spa. Nel corso del 1989 è sottoposta a una
prima bonifica ambientale.
1989:
A seguito
del ridimensionamento dell’apparato produttivo napoletano l’Italsider
chiude l’area a caldo. La Cementir, venendo meno la fornitura della
loppa di altoforno, converte gli impianti per renderli idonei
all’utilizzo della pozzolana.
1991:
La Federconsorzi cessa ogni
attività viene posta in liquidazione. Verrà poi rilevata dalla
Fondazione Idis–Città della Scienza nel 1993.
1992:
Chiusura definitiva dell’Italsider.
La caduta complessiva di posti di lavora nell’area è particolarmente
forte. Basta ricordare che nel 1973 l’Italsider occupava 7698 unità, la
Cementir non considerata oggi dimessa ma temporaneamente inattiva per
ragioni di mercato 327, l’Eternit 604, la ex Federconsorzi 165,
per un totale di 8794 dipendenti senza contare gli occupati
dell’indotto.
|
Il territorio
Bagnoli ha una
superficie di 7,96 Kmq., una altitudine massima di m.162 e minima di m.3, ed una
morfologia pianeggiante.
Bagnoli, che si
estende da Agnano a Coroglio, nasce da un progetto del marchese Giusto, alla
fine della prima metà dell’ottocento, il quale personalmente ne disegnò la
pianta creando quei vincoli secondo cui il territorio avrebbe dovuto conservare
la fisionomia di luogo di svago. Il tracciato venne ceduto al comune di Napoli
assieme agli stessi vincoli.
Il quartiere, per le
vicende ormai note ha poi man mano assunto la fisionomia di un insediamento
abitativo creato intorno al grande centro siderurgico. La scelta di insediare l’Italsider
a ridosso di Posillipo e di fronte a Nitida ha segnato lo sviluppo, la storia,
il tessuto sociale e civile dell’area.
È interessante
leggere la storia di Bagnoli come la storia di una fabbrica creatrice è
portatrice di una forte cultura della solidarietà con innumerevoli iniziative di
mutuo soccorso e di interventi a favore delle fasce svantaggiate della società
come handicappati, anziani, “minori a rischio”. L’Italsider da “fabbrica nella
città” era diventata, con dignità e rigore una “città nella fabbrica”. La storia
dell’insediamento dello sviluppo e della crisi della grande fabbrica si
intreccia quindi strettamente con la definizione del territorio e del quartiere
di Bagnoli da un punto di vista di identità sociale, politica ed economica.
La presenza della
grande fabbrica e le sue vicende legate alle scelta importanti fatte a partire
dalle fine dell’ottocento dal governo centrale e a loro volta dettate
dall’andamento dei mercati a livello internazionale, ha reso Bagnoli un luogo
anomalo rispetto al resto del mezzogiorno; ha visto, infatti, la crescita della
presenza nel territorio di una classe operaia egemone e protagonista di un
processo di lotte che ha espresso un ruolo propulsivo nella gestione del governo
della vita del quartiere, vita intesa nella sua interezza: governo delle
contraddizioni sociali, costruzione di rete solidale, sensibilità ai mutamenti
che la presenza della fabbrica comportava anche da un punto di vista di
inquinamento ambientale e, quindi, della minaccia alla salute dei cittadini.
Gli operai dell’Italsider
si confrontavano direttamente con la realtà istituzionale a livello nazionale e
riuscivano ad affermare modelli di organizzazione del lavoro e nuove forme di
lotta nei confronti delle altre realtà di fabbrica.
Alcune testimonianze
di ex operai Italsider raccontano così pezzo di vissuto della fabbrica nel
territorio:
“C’è stata la lotta
di fabbrica e tutto quello che gli operai sono stati capaci di mettere in piedi.
Intorno a noi c’erano delle ditte che lavoravano dentro la fabbrica,
all’esterno si era creato un indotto notevole, mi ricordo che ogni tre-quattro
giorni dovevo comprarmi un paio di jeans, questo era guadagno. Questa era
un’economia che nasceva dal basso: e intorno ad essa ci campavano centomila
persone.
La fabbrica aveva un
ruolo socioeconomico.
Se ci si addentra nel
viale Campi Flegrei e nelle sue traverse, si può intravedere un quartiere
ordinato e pulito; un ordine che richiama molto quella che era la disciplina
della classe operaia di un tempo. E’ un quartiere marchiata con dei tratti che
sarebbe davvero un peccato smarrire. Questi sedimenti andrebbero recuperati e
connessi con le nuove tendenze dell’economia.
“SE per un verso ci
troviamo di fronte a lavoratori la cui spendibilità professionale trova
difficoltà ad essere utilizzata in processi produttivi diversi (il che proporrà
criticamente il tema della mobilità) è pur vero che occorre porre al centro
l’attivazione di una strategia che valorizzi quel patrimonio di lealtà,
responsabilità e propensione al lavoro che soggetti ancora giovani rispetto ad
una consumata cultura ed esperienza industriale possono apportare alla città”.
“Bisogna fare
politiche che portano di nuovo questa area a saldarsi con la città”.
E’ sembrato di
cogliere due atteggiamento di fronte alla trasformazione, uno
di’innovazione e di fuga, un altro molto nostalgico che rifiuta la modernità: da
una parte c’è un nucleo originario di Bagnoli, senza fabbrica, che continua a
non capire la fabbrica e non comprende nemmeno l’operaio che intanto é
diventato cittadino di Bagnoli, e dall’altra ci sono i nostalgici della fabbrica
percepita come un baluardo sul territorio.
Bisognerebbe superare entrambi gli
atteggiamenti lavorando con politiche orizzontali che colleghino il quartiere alla città mentropoolitana.
Va a rafforzare le
considerazioni sopra esposte un brano di Vito Cardone qui seguito riportato:
“Bagnoli – parte
integrante dei Campi flegrei – la cui attività vulcanica ha segnato i confini e
l’intera struttura geomorfologia del sito- è la estrema periferica occidentale
della città di Napoli. Con una superficie di 10.478.100 mq- pari a circa
9%dell’intero territorio Comunale- la circoscrizione di Bagnoli è, dopo quella
di Pianura, la più estesa tra le ventuno circoscrizioni amministrative in cui è
divisa la città. Sempre dopo Pianura, Bagnoli è anche il più grande tra i
ventinove quartieri di Napoli, con l’attuale delimitazione il suo territorio
comprende, oltre alla vera e propria piana di Bagnoli, anche Agnano, Cordoglio e
l’isola di Nisida. Ne sono esclusi invece gli Astroni e la parte di La
Pietra che oggi appartengono al comune di Pozzuoli.
Queste località sono
contraddistinte tuttavia da caratteristiche proprie e, alcune di esse, segnate
da uno sviluppo storico autonomo, più ricco ed articolato. Infatti mentre uno
studio sull’abitato di Bagnoli non va più in là dei primi aggregati rurali del
secolo XVIII e diventa significato solo dall’800 in poi, Agnano, Astroni e
Nisida sono centri di noti ed attivi già in epoca romana, se non addirittura
prima, e saranno frequentati, con alterne vicende, anche nella epoche
successive. Sulla localizzazione e lo sviluppo dei diversi centri incisero
particolarmente le condizioni geomorofologica dei luoghi, tutti appartenenti ai
Campi Flegrei ma, benché contigui, investiti in misura e in maniera diversa
dalle molteplici manifestazioni (eruzioni,bradisismo, termalismo, etc) che hanno
contraddistinto – e tuttora segnano in modo spesso drammatico - l’attività
di questa terra di fuoco in epoca storica.”
La stratificazione
sociale che si incardinava sul mondo operaio è andata dissolvendosi e quella
grande cultura operaia che ha fatto da elemento socialmente
aggregante, inizia a risentire dei tempi lunghi della politica nell’inventare un
nuovo modello di sviluppo.
Significativi
appaiono, in proposito, i risultati di una ricerca diacronica condotta dal
dipartimento di Scienze Sociali della Facoltà di Economia e Commercio di Napoli
che ha verificato le aspettative dei giovani al momento della programmazione
della Variante e dopo alcuni anni dalle indicazioni delle autorità politiche
rispetto allo stesso piano urbanistico:l ’aspettativa di una rivalutazione
dell’area al momento della Variante, in particolare nel settore terziario, era
molto alta e tutti i giovani in età scolare vi rimanevano per attendere queste
opportunità. Lo stesso gruppo di giovani, coinvolti in un secondo momento,
appunto, ha iniziato a parlare della necessità di emigrare. Tale fenomeno
troverebbe forse spiegazione nella cosiderazione secondo cui i temi della
politica spesso non coincidono con i tempi delle aspettative della popolazione
di un territorio.
Tutto ciò costituisce
un fattore socialmente disgregante in quanto il patrimonio di cultura
industriale che era dei genitori si è trasferito in parte sui figli, ma si sta
vanificando.
Bagnoli, quindi, sta
perdendo identità economica e sociale.
Riqualificazione del territorio.
L’area di riferimento è interessata da un processo di riqualificazione
socio-territoriale su cui sono centrati una serie di progetti di sviluppo di
attività terziarie (alternativo al precedente indirizzo industriale
fondato, invece, sulla siderurgia pubblica), lasciando intravedere un impatto di
vasta portata socio-economica che si estende alla più ampia area
metropolitana. Inoltre, tale processo emerge dalla necessità irrinunciabile
dell’affermazione del principio dello sviluppo sostenibile ed
eco-compatibile.
La progettualità, infatti, pongono al centro dell’attenzione la valorizzazione
delle risorse naturistiche esistenti e la creazione di nuove attività economiche
compatibili sotto il profilo ambientale. I temi dello sviluppo sostenibile,
della tutela ambientale, della qualità della vita sono diventati di estrema
importanza per l’intera collettività. Il miglioramento della qualità della vita
si deve tradurre nel miglioramento delle condizioni di fruizione degli spazi
collettivi, recuperando, dove possibile, la naturalità preesistente.
Cosa prevede il piano della variante.
La variante
al piano regolatore x la “zona occidentale”, approvata nell’aprile 1998, il cui
piano esecutivo è stato di recente ratificato dal Consiglio comunale, è il nuovo
strumento urbanistico che fissa le prescrizioni per l’ambito di Coroglio,
definito a sud/sudest del costone della collina di Posillipo e dell’isola di
Nisida; a nord del fascio di binari delle FS (comprendendoli) e dalla via nuova
di Bagnoli; a sud dal mare. Tale area di riferimento, attualmente interessata
dalle fasi conclusive del processo di missione dell’apparato siderurgico è
rappresentata da una serie di volumi gia esistenti”per i quali la strumentazione
attuativa dovrà indicare se dovranno essere demoliti e” reinsediati”, oppure se
andranno mantenuti ,attraverso un’opera di conservazione funzionale sottraendone
le quantità dal dimensionamento complessivo. I volumi in questione si
riferiscono agli edifici FS, al deposito ANM, alla struttura dell’IDIS, agli
edifici sulla spiaggia di Bagnoli, ad abitazioni private”. Le destinazioni d’uso
ammesse per la nuova edificazione saranno divise in strutture
residenziali, attività di ricerca, produttive e terziarie, attrezzature
integrate,a ttività commerciali e ricettive.
Si possono esplorare nel settore dell’industria culturale ampi spazi che possono
essere aperti su due territori e che potrebbero sposarsi benissimo con le scelte
fatte dall’amministrazione culturale e già presenti nel piano regolatore, non
soltanto quindi nei confronti di un ulteriore peso della Città della Scienza.
Un discreto fermento di imprenditorialità giovanile legata a forme di
associazionismo produttivo nei settori dello spettacolo anche legato
all’utilizzo delle nuove tecnologie comunicative, dall’informatica alla
telematica, cinema, teatro, musica possono essere settori trainanti, pensiamo per
esempio al settore musica.
Nel Piano, infatti, sono previste delle aree destinate a grandi manifestazioni e
concerti all’aperto o al chiuso, strutture di supporto quali scuole di musica,
sale di registrazione, di produzione e post-produzione ecc. Punto fermo in tal
senso è il Neapolis live festival che attualmente si svolge nell’area
dell’Arenile.
L’elemento fondamentale dal quale bisogna partire è la quantità di giovani
secolarizzati nell’area, si tratta di una percentuale molto alta con punte
particolarmente interessanti nel campo dei laureati.
“Una volta tendeva ad andare via chi non era in possesso di un titolo di studio,
mentre chi aveva un minimo di cultura tendeva ad entrare nel mondo
dell’industria, oggi succede il contrario: vanno via gli secolarizzati”.
Il tentativo dovrebbe essere quello di rendere accessibili tutti gli strumenti a
disposizione per il lavoro autonomo. In altre parole l’iniziativa Bersani per il
terziario avanzato, la legislazione per la nuova imprenditorialità. E’
necessario creare dei punti di ascolto delle esigenze del territorio, per dare
risposte in tempo reale a chi può pensare di utilizzare dal punto di vista
imprenditoriale le risorse locali. Non esiste una soluzione univoca,ma bisogna
creare le condizioni di attrattività nella zona. E’ tutto un discorso di
creazione di infrastrutture sul territorio. Bisogna, come dire, aumentare la
dotazione di base del territorio stesso. Non vale più la politica di
settore,ma bisogna migliorare tutta la qualità infrastrutturale:l’accessibilità,
la circolazione, le reti telematiche e probabilmente solo allora ci sarà una
promozione: il milieu territoriale.
“Tant’è vero che sto osservando con riferimento al mondo industriale, che
addirittura, quando in un territorio come questo un’azienda diventa troppo
innovativa, è pericolosa perché perde il contatto con il mercato locale, con i
fornitori e i consulenti locali; taglia fuori il rapporto con la città. Quindi,
in questa città le punte di diamante hanno poco da esprimere”.
Il ruolo delle produzione innovative
Accanto al settore turistico va senz’altro annoverato, come settore trainante di
un possibile sviluppo dei due quartieri quello della ricerca scientifica.
Il quartiere ospita, infatti, nodi importanti di ricerca scientifica e di
innovazione tecnologica.
A Bagnoli l’innovazione è rappresentata dalla Fondazione IDIS-Citta della
Scienza, che con il Piano di riqualificazione si propone come il primo centro
scientifico Italiano, fondazione IDIS (Città della Scienza ) che espleta
essenzialmente tre funzioni :
1)Esposizione scientifica;
2)incubazione d’impresa;
3)formazione di figure professionali;
Quindi, da una parte si fa formazione e dall’altra si creano attività
produttive, non solo di valore di scambio, ma anche di carattere più sociale,
con l’obiettivo per entrambi i casi di creare posti di lavoro.
Il territorio di
Bagnoli ha un’estensione più limitata rispetto a quella di Fuorigrotta. Prima
dello sviluppo apportato dalla fabbrica il quartiere contava all’incirca 3500
abitanti: in quest’area si è riversata nel tempo una fascia di popolazione
proveniente dall’entroterra napoletano e casertano.
La linea ferrata
della cumana taglia in due il quartiere creando un ulteriore divaricazione
all’interno della città: la popolazione “di sopra” e quella “disotto”, verso la
costa (piazza Bagnoli, via Giusso, viale dei Sinai, via Lavinia), che
rappresenta la zona antica. La prima di livello profesionale-impiegatizio; la
seconda prettamente popolare. E’ un quartiere in cui è percepibile uno stato di
abbandono. Attualmente è ancora in corso lo smantellamento della fabbrica, ma
questa rimane chiusa nelle sue mura tant’è che il cittadino non riesce a
rendersi conto del processo in atto. Sono quasi inesistenti aree verdi fruibili
al pubblico. Inoltre, mancano parcheggi adeguati sia per i residenti che per i
visitatori che numerosi si recano nel quartiere, attratti dalle iniziative
scientifiche e culturali della Città della Scienza; del tempo libero e della
balneazione come l’Arenile e il lido Fortuna.
Sul territorio di
Bagnoli convivono due atteggiamenti rispetto all’impatto socio-ambientale
apportato dallo stabilimento siderurgico: da una parte, la totale rimozione
della fabbrica come luogo di cultura e dall’altra, la nostalgia della fabbrica
percepita come una palestra di vita civile.
Da un lato
un profitto notevole (gli immobili a Bagnoli hanno raggiunto un valore pari al
doppio di quello iniziale); per altri l’amara sorpresa di vedersi inoltrare una
notifica di sfratto.
Appartiene
al territorio di Bagnoli la zona di Agnano. E’ un territorio abbastanza
trascurato, una “periferia della periferia “ . Si tratta di un ampia vallata di
origine vulcanica, sul cui fondo sono situate alcune sorgenti termali. Alcune
attività agricole sono ancora svolte anche se insidiate dal disordinato
estendersi degli insediamenti residenziali. Dal punto di vista naturalistico c’è
da annoverare la Riserva Reale degli Astroni, edificata dai Borbone nel
1749, oggi gestita dal grande WWF come riserva naturale protetta.
Inoltre,
vi sono insediate siti archeologici, come le antiche Terme Romane, costruite
2700 anni fa. E ancora un altro punto di forza del territorio è l’Ippodromo, in
fase d’apertura alla città con spettacoli e attività ricreative.
Tra i
problemi più urgenti ad Agnano vi è senza dubbio quello del traffico intenso
anche se i trasporti pubblici su strada si sono resi più efficienti, e questo è
sicuramente un risultato positivo dell’Amministrazione locale ma ancora si deve
operare per poter rendere il territorio più fruibile dai cittadini.
L’atteggiamento nei confronti del lavoro
C’è un approccio più attento verso la
flessibilità del lavoro da parte di giovani con titolo di studio medio-alto. Può
essere vista come una condizione di costrizione:”si prende quello che c’è”,
oppure come una libera scelta dettata dai percorsi formativi e dalla cultura del
rischio.
“Da un punto di vista dell’atteggiamento dei giovani verso il lavoro il
quartiere è diviso in due , i ragazzi che studiano e sono ambiziosi ,perché
questo è un quartiere che ha tanti ragazzi che vanno all’università e forse
perché, crollato un po’ il mito operaio dopo la caduta dell’Italsider,
c’è stata una presa di coscienza di studiare e formarsi. E’ una fascia di
ragazzi che è sicuramente minoritaria che esiste ed è forte e determinata.
Disagio sociale
Accanto al disagio di tipo economico molto spesso si pone , in modo più
sotterraneo ,quello di tipo sociale-culturale.
Per ciò che riguarda Bagnoli , la
crisi di economia locale ,il disfacimento sociale di cui è permeata lascia
intravedere , se le istituzione non intervengono all’interno del tessuto sociale
in maniera radicale ed urgente,un destino di disgregazione simile a quello che
pervade il quartiere di Pianura.
Non è un caso che in questi ultimi
mesi, a Bagnoli si siano verificate due tipologie di fenomeni molto interessanti
sotto il profilo sociologico , molto pericolosi sotto il profilo socio-politico
e criminale. Si tratta dell’accresciuto numero di eventi luttuosi dovuti ai
segnali che la camorra sta lanciando attraverso azioni violente per il possesso
del territorio.
L’altro fenomeno è rappresentato da
una nuova tipologia eversione, radicata soprattutto tra le fasce giovanili, che
si verifica nei confronti del rispetto delle norme e del riconoscimento delle
Istruzioni. L’esempio tipico è quello che ha visto gruppi di giovani sfidare la
polizia manifestando animatamente per le strade a seguito della morte, per
tragiche e fatali circostanze, di un ragazzo per mano di un agente di pubblica
sicurezza.
L’episodio di incitamento
collettivo andrebbe interpretato come un campanello di allarme molto chiaro di
illegalità diffusa, perché, a detta di alcuni intervistati, non si tratta di un
semplice atteggiamento di trasgressione, ma di un pericoloso intervento
culturale di forze illegali che operano sul territorio, già presenti in alcuni
ambiti molto marginali di giovani.
L'immigrazione
Dalle osservazioni di alcuni
testimoni privilegiati emerge il dato che a Bagnoli il fenomeno
dell’immigrazione extracomunitaria è limitato quantitativamente e non pone, per
ora, particolari problemi di marginalità, esclusione o criminalità. Si tratta
per lo più di immigrate polacche impiegate in lavori domestici che abitano a
Bagnoli e sono tutelate da un circuito di volontariato parrocchiale.
“La domenica parecchi immigrati
dell’Est europeo provenienti da diverse zone di Napoli attraverso le linee della
cumana e della metropolitana si ritrovano nella zona “vecchia”del quartiere al
di là della cumana.”
La Cittadinanza attiva
La circoscrizione di
Bagnoli vuole creare un luogo che dovrà diventare la sede delle associazioni, la
sede di un laboratorio di arte e di cultura giovanile e di iniziative sociali.
Ed a tal proposito é stata già individuata una struttura di quattro piani, sita in via
Plinio, che attualmente ospita le famiglie sgomberate. Appena le famiglie
troveranno una sistemazione si partirà immediatamente con il progetto della
realizzazione del centro culturale, che ospiterà pure l’Archivio del Movimento
Operaio.
A Bagnoli ci sono molte scuole e molte scuole superiori di altissimo
livello ( Istituto Alberghiero, Istituto per l’Industria e per l’Artigianato,
Liceo Scientifico, Istituto Tecnico Femminile per Educatrici di Comunità,
Istituto Tecnico Industriale, Istituto Nautico), che sono frequentate anche da
ragazzi provenienti da quartieri limitrofi. La platea scolastica è molto vasta e
ci sono molti drop-out, particolarmente all’Alberghiero e al Nautico.
Il Comune
ha una spiaggia in convenzione con quest’ultimo istituto: da maggio a ottobre è
comunale, da ottobre a maggio è affidata alla scuola, che ospita al suo interno
un importante Museo del Mare. Il Liceo Labriola si distingue per la
qualità/quantità di iniziative culturali promosse, mentre il Nautico è molto
attivo sul fronte dell’impegno sociale.
Il Comune ha investito molto nelle
politiche per i minori, l’educativa territoriale è stato il progetto che ha
avuto più riscontro di partecipazione, anche se in linea generale è confermato
un interesse altissimo rispetto a tutte le iniziative rivolte ai bambini e ai
ragazzi, ad esempio, a Ragazzi in Città hanno partecipato in migliaia. Per
Bagnoli sono stati pensati poi progetti orientati a rinsaldare il rapporto dei
giovani con il mare, Andar per Mare ha previsto corsi di canottaggio, hanno
fatto corsi di falegnameria, costruendo addirittura una barca che riprende una
classica barca dei pescatori di Bagnoli. Sono stati previsti anche corsi di
ceramica ma, soprattutto, alle attività manuali è stata affiancata una buona
offerta di attività sportive e il circolo ILVA si è particolarmente distinto in
questo, tanto che sono state organizzate pure delle gare. Importantissime le
attività di prevenzione e formazione che si svolgono a Nisida con i progetti
Nisida Futuro Ragazzi( Comune di Napoli, Ministero della Giustizia) e Comunità
Il Ponte( Cooperativa Il Quadrifoglio).
Una istituzione molto importante sul
territorio, anche perché è l’unica struttura sorta ed attiva, per il momento,
sull’area ex industriale di Coroglio , è Città della Scienza che è un incubatoio
di impresa e lavora già con trecento imprese. E’ prevista l’istituzione di un
laboratorio digitale e il 23 novembre scorso è stato inaugurato il Museo
Vivo della Scienza.
Un’altra attività rivolta alle giovani generazioni è stato
un progetto di accompagnamento alle imprese ( microimprenditorialità
giovanile), denominato Sviluppo Italia nel cui ambito sono
stati realizzati alcuni corsi di formazione, di animazione, prestiti d’onore
Il
Forum delle Associazioni con l’aiuto di Sviluppo Italia ha formato una
cooperativa sociale.
Sempre per i giovani, il Comune di Napoli, ha istituito il
Centro Ascolto ed Orientamento, con sede a Villa Medusa, di cui è responsabile
Elvira Finamore che lavora su una Campagna di Solidarietà Sociale e su un
insolito percorso formativo e di inclusione sociale denominato Incontri
Intergenerazionali, per superare l’esclusione della terza età e che impegna alla
partecipazione collettiva di adolescenti, adulti ed anziani che preparano
insieme iniziative che sono diventate ormai un’istituzione.
Sempre a Villa Medusa c’è il
Centro per le famiglie, che svolge azione preventiva e di cura per la difesa e la
valorizzazione dei soggetti esposti a rischio familiare.
Per quanto riguarda i
trasporti Bagnoli è ben servita e collegata: è raggiunta dalla Cumana, dalla
Metropolitana e da una fitta rete di autobus, che prevede circolari interne al
territorio per accorciare le distanze da Agnano e Coroglio che sono zone molto
lontane dal centro. Grazie al lavoro della Circoscrizione recentemente è stata
istituita una corsa di autobus che collega direttamente Bagnoli con piazza
Vittoria, evitando all’utenza il disagio di essere obbligati a scendere a
Fuorigrotta e aspettare l’interscambio a piazzale Tecchio.
Bagnoli, sul piano
sanitario, fa parte del 45° Distretto ( Bagnoli-Fuorigrotta ), dell’Asl Na1:
oltre al servizio di igiene mentale, al laboratorio Asl c’è il Consultorio. I
sindacati fanno segretariato sociale e collaborano strettamente con la
Circoscrizione. C’è anche il Ser.T. a Bagnoli, ma quello della
tossicodipendenza pere essere un fenomeno ancora distante da
livelli di guardia. In definitiva Bagnoli presenta da una parte una
realtà dinamica e giovane nell’ iniziativa sul territorio, una
presenza delle istituzioni molto forte e coinvolgente, molto vicina ai
cittadini, dall’ altra però è evidente uno scollamento tra progetti di
trasformazione e la realizzazione degli stessi. Sono bastati pochi anni
per distruggere le sicurezze conquistate in questo angolo di mondo.
Se, oggi,
dal piazzale, che da Posillipo guarda sull’area dell’ex Italsider ci si
affaccia, aspettandosi di trovare una attività febbrile di lavori in corso ,
ettari di verde e spiagge da sogno si rischia di rimanere non solo
delusi ma basiti di fronte allo spettacolo di una città
industriale morta, che aspetta di essere smontata, demolita. Bagnoli, si
potrebbe dire, sta ancora aspettando, che dopo la morte imposta della fabbrica,
arrivi una risposta “partecipata” di vita, di occupazione che, non risolve
tutto, ma rimane il vero deterrente contro le devianze, la povertà e
l’emarginazione sociale. Il resto sono solo parole.
Consulta dei giovani
e writers.
Bagnoli è sempre stato, da un punto di vista sociale e culturale, un territorio
molto vivo. Qui la civiltà operaia per anni ha formato generazioni di uomini e
di donne alla cultura della partecipazione, del lavoro, dell’impegno politico e
sociale tanto che oggi, dopo la chiusura dell’Italsider sopravvivono una serie
di valori che pur reinterpretati nella trasmissione e nella comunicazione
esterna, pensiamo ai graffitisti, segnano il fondamento della memoria e delle
interpretazioni tra generazioni diverse. Luca Simeone, coordinatore della
Commissione Politiche Giovanili e la presidente Cammardella ci hanno
parlato con entusiasmo di questi giovani: “Strani per esempio i
writers
nella comunicazione, per chi ha qualche anno in più”,”ma pieni di voglia di dire
– io ci sono, sono qui , esisto e voglio dire che penso!”.
A Bagnoli, infatti,
è nata una comunità di writers, ragazzi che, con un po’ di
soldi raggranellati alla meglio, comprano delle bombolette e dipingono muri.
Figli e nipoti di quella classe operaia che ha fatto la storia democratica di
Bagnoli, si rifanno alla cultura hip-hop di Harem, ma non sempre riescono
ad avere la stessa incidenza, radicalità e durezza politica dei gruppi
americani. “Quello che è positivo- sottolinea Simeone- è che vogliono essere
coinvolti, non vogliono restare ai margini”.
“Tra l’altro rendono
un servizio anche alla comunità, perché questi muri sono solitamente grigi e,
dunque tristi, per cui tutto quel colore li rende più allegri e piacevoli alla
vista” dice la presidente.
“Non solo- incalza
Simeone- non c’è solo colore ma pure un messaggio. Quei muri parlano a chi ci
cammina accanto, anche a chi è distratto o va troppo di fretta”. Il loro è un
modo di esprimere un disagio e un bisogno: sentirsi rappresentati. La politica
non li ha fatto sentire partecipi e rappresentati.
Fino a poco tempo fa,era un
luogo avvertito come distante, lontano da quest’ultima generazione e allora,
stabilito un canale di contatto, di reciproca apertura, di dialogo, la
Circoscrizione ha proposto anche a loro, come a tutti i giovani che vivono a
Bagnoli, la Consulta, di modo che si accorciasse questa distanza. Oggi, il
Comune non è percepito più come posto dove si rinnova la carta di identità o si
prendono decisioni lontane dai bisogni della gente,tanto che questo gruppo di
graffitisti, in particolare, ha aderito in massa alla Consulta dei giovani
di Bagnoli e collabora attivamente con la Circoscrizione. “La Consulta è un
luogo di discussione- precisa Simeone- dove i ragazzi che vi aderiscono possono
vedersi, confrontarsi e decidere su quanto occorre fare”. Questo organismo è
stato approvato lo scorso in Consigli, in modo trasversale ma attraverso un
lungo iter, non privo di polemiche.
Decisamente, i primi risultati danno ragione a quanti si sono battuti per
realizzare la Consulta che è stata articolata con uno Statuto molto semplice.
Possono partecipare giovani dai 14 ai 30 anni che risiedono a Bagnoli, vi si
trovano per attività legate alla scuola o all’università ,oppure lavorano nel
quartiere. Attualmente è composta da circa una trentina di ragazzi ed il 6
maggio del 2001 si è presentata al quartiere con una grossa iniziativa: il
gemellaggio con il Comune di Sesto San Giovanni. Quella di Bagnoli è l’unica
Consulta dei Giovani deliberata e attiva su tutte le Circoscrizioni della città.
Solo a Fuorigrotta, sull’onda di Bagnoli si è iniziato è un percorso simile. Lo
strumento della Consulta è stato recepito dal programma del Sindaco
Iervolino ed è stato messo nella sua agenda e “a questo punto si può veramente
cominciare a delineare uno sviluppo che parta dal basso, che senta
veramente le esigenze e la volontà della gente che vive i quartieri , non come
mero atto di testimonianza ma come una risorsa per le istituzioni locali,
per il Comune.
I
Servizi
Servizi sociali
istituzionali
Circoscrizione
Bagnoli |
Via Acate,65 Tel.
0815704484 |
Centro servizi sociali |
Via Acate, 65 Tel.
0815702676 |
Comando vigili urbani |
Via
Cicerone, 18 Tel. 0816100745 |
Centro
Ascolto del Comune |
Via di Pozzuoli (c/o Villa
Medusa) Tel. 0815701133 |
Le Scuole del quartiere
|
|
Circoli
didattici
|
73°
Circolo didattico - Via Ilioneo - tel. 0815705212
74° Circolo didattico
- Via Terracina - tel. 0815709719 |
41° Circolo
didattico - Via Carafa - tel. 0815702531
33°
Circolo didattico
- Via Neghelli - tel. 0817622050
|
|
Scuole medie |
S.m.s. "Michelangelo Buonarroti"
Tel. 0815702525 |
S.m.s. "Cesareo
Console" |
S.m.s.
"Augusto" |
|
Scuole Superiori |
Istituto Alberghiero
Istituto per l’Industria
e per l’Artigianato
Liceo Scientifico "A. Labriola"
Istituto Tecnico
Femminile per Educatrici di Comunità
Istituto Tecnico Industriale
VIII
I. T. I. S.
"A. Righi"
Istituto Nautico
"Duca degli Abruzzi"
I..T.C.
"Saverio Nitti" |
Trasporti
La zona
di Bagnoli è ben servita dai mezzi pubblici di trasporto, infatti negli
ultimi anni sono nate nuove fermate e nuove linee di trasporto su gomma,
insieme alle già presenti stazioni della Metropolitana e della Cumana.
Pullman:
Linea
|
Percorso
|
C2 |
Percorso:
p.le Tecchio - Viale Kennedy - Via Nuova Agnano - Via
Provinciale S.Gennaro - via Beccadelli - Via Agnano Astroni -
Via Pisciarelli(Agnano)- Via Agnano Astroni - Via Beccadelli -
Via Provinciale S. Gennaro - Via N.Agnano - Viale Kennedy - p.le
Tecchio
|
C3 |
P.zza
Salvemini - Via Cerbone - Via della Liberazione - Viale Kennedy
- Via Labriola - Via Barbagallo - Via Terracina - Rot.D'Annunzio
- Via Terracina - Via Consalvo - Via G.Cesare - Via degli
Scipioni - Viale Augusto - Piazza Lala - Viale Augusto - Via
Doria - Via Leopardi - Via Bixio - Via Terracina - Via Cinthia -
rotatoria P.co S.Paolo - Via Cinthia - Via Terracina - Via
N.Agnano - Viale Giochi del Mediterraneo - Via Barbagallo(lato
inferiore)- Viale Kennedy - Via N. Agnano - Viale G. del
Mediterraneo - Viale della Liberazione - Via Cerbone - P.zza
Salvemini
|
C5 |
Via
Sibilla(staz.F.S.Bagnoli)- Via L.Silla - Via Maiuri - Via
Ferrara - P.zza Salvemini - Via Cerbone - Viale della
Liberazione - Via Beccadelli - Viale Kennedy - Via Labriola -
Viale Giochi del Mediterraneo - Via Barbagallo - Via Terracina -
Via Nuova Agnano - Terme - Via Agnano Astroni - Via Ruggiero -
Via delle Scuderie(Ippodromo) - Via Righi - Via Pisciarelli -
Via Righi - Via Agnano Astroni - Via Nuova Agnano - Terme - Via
Terracina - Via Barbagallo(tratto sup.) - Viale Giochi del
Mediterraneo(inversione di marcia)- Via Barbagallo(tratto inf.)
- Viale Kennedy - Via Nuova Agnano - Viale Giochi del
Mediterraneo - Via Ferrara - P.zza Salvemini - Via Ascanio -
Viale Campi Flegrei - Via Sibilla(staz.F.S.Bagnoli).
|
C6 |
p.le
Tecchio - Via G.B.Marino - Via Leopardi - Via Cintia (inversione
alt.p.co S.Paolo)- Via Terracina - Via N.Agnano - Via Agnano
Astroni - Via Scarfoglio - Via Agnano - Via N.Agnano - Via
Terracina - p.le D'Annunzio - Via De Gennaro - Via Tansillo -
Via G.B.Marino - p.le Tecchio.
|
C9 |
Bagnoli
(La Pietra) - Via di Pozzuoli - Via Coroglio - Via Cattolica -
C. Aosta - Via Diocleziano - p.Tecchio - Viale Augusto -
P.Italia - Via G.Cesare - Via delle Legioni - p.Italia - Via
G.Cesare - p. Tecchio - Via Diocleziano - Via N. Bagnoli - Via
di Pozzuoli - Bagnoli (La Pietra). |
C10 |
Bagnoli
(La Pietra) - Via di Pozzuoli - Via N. Bagnoli - Via Diocleziano
- p. Tecchio - Via G.Cesare - Via delle Legioni - Viale Augusto
- p.Tecchio - Via Diocleziano - Via C. Aosta - Via Cattolica -
Via Coroglio - Via di Pozzuoli - Bagnoli (La Pietra). |
C14 |
Stazione
di Pianura della Ferrovia Circumflegrea - V traversa Provinciale
- via Provinciale - via Sartania - via Agnano Astroni - via
Nuova Agnano - via Terracina - via Barbagallo (lato Superiore) -
viale Giochi del Mediterraneo (inversione del senso di marcia.
apertura spartitraffico. prima del semaforo posto all'incrocio
con via Nuova Agnano) - via Barbagallo (lato Inferiore) - viale
Kennedy - via Nuova Agnano - viale Giochi del Mediterraneo - via
della Liberazione - via Cerbone - via Ferrara - piazza Salvemini
- via Ferrara - via Cerbone - viale della Liberazione - via
Beccadelli - viale Kennedy - via Labriola - via Barbagallo (lato
Superiore) - via Terracina - via Nuova Agnano - via Agnano
Astroni - via Sartania - via Provinciale - V traversa
Provinciale - Stazione di Pianura della Ferrovia Circumflegrea.
|
C21 |
Capo
Posillipo - Discesa Coroglio - Via Boccaccio - Via Pascoli - Via
Manzoni - Via Petrarca - Via Orazio - P.zza Sannazaro - Via
Orazio - Via Petrarca - Via Manzoni - Via Boccaccio - Casale
Posillipo - Via Boccaccio - Discesa Coroglio - Capo Posillipo. |
C31 |
Capo
Posillipo - Discesa Coroglio - Via Boccaccio - Via Pascoli - Via
Manzoni - c.so Europa - Via Cilea -ViaS carlatti - Via Cimarosa
- Via Bernini - P.zza Vanvitelli - Via Bernini - Via M.Stanzione
- Via L.Giordano - Via Scarlatti - Via Cilea - c.so Europa - Via
Manzoni - Via Boccaccio - Discesa Coroglio - Capo Posillipo.
|
140 |
Capo
Posillipo - Discesa Coroglio - Via S. Strato - Via N. Posillipo
- Via Caracciolo - Via Mergellina - P.zza Sannazaro - Via
G.Bruno - Via Riviera di Chiaia - P.zza Vittoria(rotatoria lato
mare) - Via Arcoleo - galleria Vittoria - ViaActon(superiore)-
Via Cesario Console - Via S.Lucia - Via Chiatamone - Via Arcoleo
- P.zza Vittoria - Via Riviera di Chiaia - Via G.Bruno - P.zza
Sannazaro - Via Mergellina(staz.Funicolare F.S.)- Via N.
Posillipo - Via S. Strato - Via Discesa Coroglio - Capo
Posillipo.
|
140 barrato |
Capo
Posillipo - Discesa Coroglio - Via S. Strato - Via N. Posillipo
- Via Caracciolo - Via Mergellina - P.zza Sannazaro - Via
Mergellina(staz.Funicolare F.S.)- Via N. Posillipo - Via S.
Strato - Via Discesa Coroglio - Capo Posillipo.
|
F9 |
Capo
Posillipo - Discesa Coroglio - Via Coroglio - Via N.Bagnoli -
Via Diocleziano - Via C.Aosta - Via Cattolica - disc.Coroglio -
Capo Posillipo
|
11
feriale
|
Capo
Posillipo - Via Discesa Coroglio - Via T.L.Caro - Viale Virgilio
- Via Boccaccio - Via Marechiaro(altezza ristorante "Il
Gabbiano") - Via Marechiaro - Via Boccaccio - Viale
Virgilio - ViaT.L.Caro -Via Discesa Coroglio - Capo Posillipo.
|
|
Terme ed
attrezzature balneari
Terme di Agnano S.P.A.
- Via Agnano, 24 Tel. 081-5702122
- Via Terme di Agnano,24 Tel. 081-5704521
- Via Agnano Astroni Tel. 081-5701759
Esistono
stabilimenti balneari privati dove la gente può prendere il sole e fare
il bagno per liberarsi dall'arsura estiva come facevano i loro antenati
L'Arenile
Via Coroglio, 14b
Lido Fortuna
Via Coroglio
Attrazioni
sportive
Unica struttura sportiva famosa
presente nella zona di Bagnoli è l’Ippodromo di Agnano, questa
circuito è rinomato in tutto il mondo per la famosa gara
“Gran Premio Lotteria”.
Ospedali
L'ospedale più importante presente nella
zona è il
San Paolo
fornito anche di pronto soccorso. Esso e' situato
in Via Terracina e numerose sono le persone che si curano presso questa
struttura (tel. 0817686111)
Locali notturni
e non solo
Nella zona di Bagnoli sono presenti numerose attrazioni, tra le quali troviamo
numerosi locali notturni, centri di divertimento.
|
La
perla
Via
Nuova Agnano
Tel. 081-5701712 |
|
|
Le
nuvole
(Edenlandia)
Via.le
Kennedy
Tel 081-2395666
|
Duel
Via Scarfoglio 37
Tel.
081-5705003
|
|
|
L'Arenile
Via
Coroglio, 14B
Tel.
081-5706035 |
Il
Ciclope
Via
Coroglio, 20
Tel.
081-7692340 |
Beverly
Hill's
Via Campi
Flegrei, 13a
Pozzuoli-Napoli
|
Lido
Pola
Via
Nisida, 32
Tel.
081-7280187
|
|
|
Ahiahi
Via
Coroglio, 150 |
Up
Strocke
Via
Coroglio, 128
Tel. 081-5708992 |
Villa
Antica
Via
Coroglio, 39
Tel.
081-5754171 |
|
|
|
Le Associazioni di Volontariato
A Bagnoli operano oltre 40 associazioni culturali e
di volontariato.
Da
oltre 4 anni presso la Circoscrizione di Bagnoli è stato istituito il
FORUM
delle
ASSOCIAZIONI
“ NO
PROFIT ” e del
VOLONTARIATO.
Tra
le associazioni più attive ricordiamo:
O.N.L.U.S.
“ INIZIATIVA POPOLARE ” |
Via A. Maiuri,2 tel. 0818762464 |
Il
CIRCOLO ILVA
|
Via Coroglio |
CARITAS
Santa Maria Materdomini. |
Via L. Silla |
AUSER "Filo d'argento" |
|
O.N.L.U.S.
“ A.C.A.” |
Agnano |
La Base Nato
L'Italia
ospita sul suo territorio una serie di installazioni militari americane
e della NATO. Ad eccezione delle basi che vengono sempre nominate dai
telegiornali, in quanto teatro di operazioni belliche statunitensi in
Europa, delle altre si sa poco.
Nel napoletano (Napoli, Bagnoli e Nisida)
si trova il quartiere generale della NATO per le forze navali del sud
Europa, il quale ospita in tutto almeno 4.000 uomini, e si serve anche
dell'aeroporto di Capodichino che viene
utilizzato sia dall’USAF sia dagli aerei della US Navy.
A Bagnoli ha
anche sede il più grande centro di coordinamento dell’US Navy in
particolare di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del
Mediterraneo. Il porto di Napoli viene normalmente impiegato dalle unità civili
e militari USA.
La Base NATO tra qualche anno sarà
dislocata altrove.
FOTO di BAGNOLI
Bagnoli
- Nisida
Bagnoli
Bagnoli
l'Ex-Italsider
DICONO di BAGNOLI
|