"La storia di Bagnoli: l'Italsider."

 

-Scelta di Bagnoli come sede dell’ITALSIDER

-Evoluzione dell’area di Bagnoli, pareri contrariati dei cittadini residenti

-Prime contestazioni sul progetto dell’ITALSIDER

-Fasi alterne dovute alla guerra

-Ricrescita dell’ITALSIDER nel dopoguerra

                                

    La scelta per l’insediamento dell’ITALSIDER cadde su Bagnoli perché vasti terreni agricoli furono venduti a basso costo e fu favorita dalla possibilità di avvantaggiarsi della vicinanza dal mare e della successiva realizzazione della linea ferroviaria Roma - Napoli. Purtroppo non furono presi in considerazione i danni ambientali, che avrebbe causato il progetto e rimasero inascoltate le poche voci che desideravano mantenere inalterata la situazione oppure che lo sviluppo avvenisse in modo coerente con il paesaggio. Nonostante le critiche sul progetto nel 1911 fu inaugurato il primo nucleo attivo dell’acciaieria. Sin dai primi anni della nascita del complesso, l’equilibrio di Bagnoli fu modificato, ma si registrò anche un incremento della forza lavora che trasformò l’ITALSIDER in un colosso industriale. Le polemiche si fecero attendere: infatti, furono ipotizzate alcune soluzioni come ad esempio la delocalizzazione per impedire che il complesso si sviluppasse per intero nell’area flegrea; questa ipotesi fu avanzata dall’ingegnere De Simone che voleva il ritorno di Bagnoli al luogo ideale per bagni e soggiorni di villeggiatura. Proprio durante il massimo sviluppo, la fabbrica fu costretta ad una battuta d’arresto a causa del conflitto mondiale che ne causò la parziale distruzione, ma l’impegno degli operai che sgombrarono gli unici capannoni lasciati in piedi dagli americani, rimise in moto il meccanismo di produzione volta al recupero della fabbrica. Infatti, negli anni del dopoguerra ritornò a crescere a dispetto dell’inquinamento e del deficit aziendale. Nel 1961 fu approvato il progetto d’ampliamento dell’ITALSIDER, purtroppo fu un errore, poiché all’ITALSIDER si unirono la Cementir, la Montecatini e l’Eternit che chiusero Napoli in una morsa industriale.