Olivier Messiaen
Il sistema modale di Messiaen
A differenza di tutti gli altri esempi citati, il modalismo di Messiaen non si pone come una riproposizione più o meno elaborata e modificata di scale modali classiche o popolari (comunque già preesistenti).
Messiaen infatti fa sua la matrice strutturale del sistema modale, applicandola però non alla scala diatonica ma a quella cromatica.
Punto essenziale della sua ricerca è la creazione di ottave modale fatte in modo che la loro trasposizione sui suoni della scala cromatica non sia sempre possibile senza ripetere linsieme dei suoni che costituisce lottava modale di partenza.
Le scale permesse sono solo quelle che hanno un limite superiore al numero di trasposizioni (ossia che possono essere trasposte non più di dieci volte).
Per capire questo concetto, facciamo un esempio: la scala modale 'do re mi fa# sol# la# do' può essere trasposta solo alla seconda minore superiore.
Ogni altra trasposizione comporterebbe infatti una ripetizione dei suoni di partenza.
Questa formulazione è quindi totalmente differente rispetto a quella del sistema tonale, dove ogni scala può essere trasposta senza ripetizione su tutti gli undici semitoni rimanenti della scala cromatica.
Nella seguente tabella sono riportati tutti le scale modali permesse dal sistema di Messiaen.
Come abbiamo già detto, il 1° modo può essere trasportato solo alla seconda minore superiore. Questo primo modo altro non è che una scala esagonale.
Il 2° modo ammette due trasposizioni, alla seconda minore superiore e alla seconda maggiore superiore.
Questo secondo modo viene spesso definito octofonico ed era già stato utilizzato (ovviamente in un contesto teorico del tutto differente) da Stravinsky, Rimsky-Korsakov e Scriabin.
Il 3° modo ammette solo tre trasposizioni: alla seconda maggiore e minore superiore e alla terza minore superiore.
I modi 4, 5, 6, e 7 ammettono tutte quattro trasposizioni: alla seconda minore e maggiore superiore, alla terza minore e maggiore superiore e alla quarta giusta superiore.
Per saperne di più, Messiaen stesso descrive questa sua teorizzazione in Technique de mon langage musicale, Paris, Leduc, 1942.
approfondimento:
http://www.musimem.com/messiaen.htm
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