La Internet, ossia il web e Giulio Camillo - scritto del 1999.
Mantenere la rotta.

Convinzione mia ferma è che l’uomo si trovi oggi di fronte ad un bivio come non lo è mai stato:
un nuovo Rinascimento o il baratro.
Le premesse per percorrere l’una o l’altra strada vi son tutte, pòste dalle possibilità della tecnologia.

Pian piano la rete si sta ponendo al centro di tutto, nel bene come nel male, metafora dell’Uomo semidio ed escremento, splendore e miseria, ma soprattutto surrogando - questo nel bene - la memoria come quantità, come ‘base di dati’, divenendone un’appendice esterna e liberando in tal modo per il cervello risorse di tipo qualitativo, permettendo così più facilmente - a chi ne sia capace - di librarsi libero anche nei territorî della conoscenza ribelle.

In realtà solo chi ha una solida formazione teorica nei diversi campi, magari ottenuta lavorando coi metodi antichi: libri, carta, penna, sarà in grado di dominare la rete mentre gli altri ne saranno molto probabilmente travolti.

Il novello Ulisse potrà illudersi di solcare libero il mare per tornare a vivere quel sincretismo che fu carattere e misura del Rinascimento.
Ma nel mare il rischio di perdersi e d’affogare è grande e di collegamento in collegamento il nocchiero faticherà a mantenere la rotta.

E non solo, Internet è anche “la duplice metafora della rete che pesca nelle profondità oceaniche e della maglia che imprigiona senza scampo”. (Riccardo Notte - Millennio Virtuale - Seam - 1996).
Potessi sapere cos’avrebbe scritto oggi Feyerabend, autore nel 1975 - un secolo fa - di “Contro il metodo - Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza”!

Importanza della Internet

Oggi non se ne può più fare a meno, come di respirare ossigeno assieme al benzene: solo di recente chi avrebbe immaginato di trovare, nella bibliografia di un serissimo libro accademico di Giovanni Guanti - “Estetica musicale - la storia e le fonti”: “Scaricato da Internet il 16 aprile 1998, all’URL: http://geocities.com/SoHo/2933“?

Non è un vezzo: è una necessità, dal momento che ormai molto materiale di studio e di lavoro si trova solo nel Web, per non parlar della comodità: m’è capitato di avere necessità del Catalogo Köchel in formato testo alle due di notte: copiare dalla carta? lettore ottico e logicale di riconoscimenti di caratteri?
Neppure per sogno: vi sono almeno tre siti dedicati al divino Wolfango dove lo potete trovare già bell’è pronto da inserire nel vostro scritto, in pochi secondi, tranquillamente...

Se vi servisse quel quartetto per la lezione di domani? Andate, scaricate in formato Midi e Finale s’incaricherà di farlo riapparire come d’incanto in notazione tradizionale per i vostri alunni, per di più in una sorta di nobile karaoke come valore aggiunto - per non dire delle numerose interpretazioni
d'un pezzo scaricabili in MP3.

E se v’iscrivete ad un elenco postale e una mattina trovate una notizia che v’interessa approfondire: “Europa 2003, professori e studenti su Internet” -
“La Commissione europea spinge l’acceleratore sul programma e-Europe, con l’obiettivo di fare della cultura digitale una delle basi di conoscenza di tutti i giovani europei” Alla fine dell’agenzia, come sempre, un indirizzo azzurrino: http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt
=gt&doc=IP/00/234|0|RAPID&lg=EN

Non spaventatevi per quella sequenza, basta ‘cliccare’ sulla medesima e il programma di posta elettronica aprirà il vostro navigatore preferito che vi porterà a Bruxelles, da dove scaricherete nella lingua e formato preferito l’intero documento della Commissione Europea.

Come s’impara la Internet

Internet s’impara praticandola, concetto chiarissimo per dei musicisti: gli attuali sistemi operativi con le interfacce di tipo grafico permettono di accedere alle sue risorse facilmente; inoltre appositi programmi s‘incaricano di ricercare, per mezzo di parole chiave e magari di qualche criterio di tipo booleano ma non necessariamente, quanto desiderate.

Non vi confonda un equivoco di tipo semantico: quelli che vengono comunemente definiti ‘motori di ricerca’ sono in realtà e così dovrebbero esser chiamati, ‘siti di ricerca’, ossia degli archivi di dati siano essi generici o specializzati.

Un buon libro teorico-pratico che mi permetto di consigliare per non farvi perdere nella grande produzione esistente, anche per la chiarezza concettuale: R. Greenlaw E. Hepp - Fondamenti di Internet - McGraw-Hill - 1999 (e magari un buon Apple Macintosh con Sherlock 2, come all’IRCAM e al ...DIM)

[...]

Considerazioni finali

Scriveva Leonardo:
“Quelli che s’innamoran di pratica senza scienzia son come ‘l nocchier ch’entra in navilio sanza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”...
E questo vale, a maggior ragione, nella società tecnologico-complessa di oggi.

Un’ultima considerazione: la memoria annulla il tempo, Internet lo spazio, scrive ancora il lucidissimo ‘profeta’ Riccardo Notte :
“...all’indebolimento delle relazioni spazio-temporali seguirà l’espansione della pressione di stati affettivi inconsci non relazionabili a configurazioni stabili.
Con quali conseguenze? poco oltre, una preziosa indicazione: ...mai, come in questo nostro tempo virtuale sono necessarie strategie innovative, sono impellenti riflessioni accurate...”

Vorrei lasciarvi la curiosità di quel sottotitolo sottile per non sottrarvi il piacere di andare da voi in qualche sito di ricerca, digitare “Giulio Camillo Delminio” e scoprire l’arcano...

Joanne Maria Pini