Il clavicembalo oculare di Padre Castel

Il gesuita Louis Bertrand Castel (Montpellier 1688 - Parigi 1737), insegnante di fisica e matematica, e collaboratore dei periodici Mercure de France e Journal de Trevoux, creò il “clavicembalo oculare”: la percussione dei tasti doveva produrre, secondo studi dello stesso gesuita, colori in alcune ampolle. Sebbene Castel affermasse di aver fatto suonare lo strumento per un pubblico di duecento persone, oggi le studiose E. Noulet e A.M. Chouillet-Roche dubitano del reale funzionamento dello strumento, dal momento che i racconti dei testimoni presentano pochi elementi tecnici per spiegarne il funzionamento. Il clavicembalo oculare avrebbe avuto la capacità di dipingere i suoni con i colori ad essi corrispondenti, in maniera tale, sosteneva Castel, che un sordo possa gioire e giudicare della bellezza di una musica tramite i colori ed un cieco possa giudicare dei colori tramite i suoni. Lo studioso di Estetica professor Mario Costa scrive: quello che realizzava di fatto era un primo tentativo di trasferimento del fenomeno dall’interno all’esterno, tramite una prima meccanica forma di "interfaccia", vero antecedente, cioè, delle attuali "macchine della sinestesia" (L’estetica dei media, Castelvecchi, Roma, 1999, pag. 81)