Il video di Clara Rojas: 31 agosto 2003

Un giorno dopo il video di Ingrid, è un video di Clara Rojas che ci hannoa fatto pervenire le Farc. Clara, 39 anni, è un'amica di lunga data di Ingrid ed era direttore della sua campagna presidenziale al tempo del suo rapimento. Alcuni giorni dopo il loro sequestro, Clara era stata liberata dai loro rapitori, ma aveva voluto restare presso Ingrid "per rimanere presso di lei, come avrebbe fatto una sorella "... L'amicizia tra i due ostaggi si era tessuta all'inizio degli anni '90 quando avevano lavorato insieme al ministero del commercio estero. "Claraleti" aveva appena conseguito il suo diploma di avvocato. Si leggerà con emozione la testimonianza di Clara, che descrive le sue condizioni di vita come ostaggio - e si può immaginare che siano le stesse per Ingrid...

Testimonianza di  Clara Rojas

Mamma del mio cuore, voglio dirlo che ti voglio bene. Oggi è il 13 maggio 2003, sono quasi le 11 della mattina. Mi trovo nella giungla colombiana in un posto paradisiaco, credo. Voglio salutarti in modo molto speciale e dirti nuovamente quanto ti voglio bene. Voglio anche salutare Andrés, Carlos e Clemencia, Germán Eduardo, Iván, María Elsy, Laura Jimena, Daniel, María Camila, e María Alejandra. Certamente, non posso lasciare da parte Daniel Hernando, Pablo e Mariana, Tomás, e Tobías. Voglio anche salutare mia zia Emma, alla quale penso e che custodisco in modo tutto particolare nel mio cuore,mio zio Modesto, mia zia Aurita in Argentina e Gloria negli Stati Uniti. Voglio anche salutare Leíto, e tutti i cugini, e, infine, questa quantità di amici  che sogno tutte le notti . Mi ricordo di tutti i momenti che abbiamo vissuto e tutte le belle cose che abbiamo condiviso, cose che mi permettono oggi di esprimere questo messaggio.

 Di nuovo, mamma, ti voglio bene immensamente. Voglio salutare tutti specialmente Yolanda e Marta, le mogli di Guillermo Gaviria e di Gilberto Echeverri. Abbiamo sentito la settimana scorsa al notiziario l'annuncio della loro morte, cosa che mi ha molto toccata.
Ho anche ascoltato il messaggio di sua figlia Lina, che mi ha ridato un nuovo fiato in questi momenti. Condivido interamente il suo dolore. È un dolore estremamente duro, estremamente difficile, e so che dio, nella sua dimensione, ci darà  tutta la forza di farci uscirne. Desidero,  attraverso questo breve messaggio, provare a farvi condividere questa esperienza che dura da febbraio, questo sequestro,che dura  da febbraio dell'anno scorso a  maggio 2003; sono quasi passati 15 mesi. Voglio cominciare narrando come è fatta la mia vita quotidiana, e come avvengono i minuti, le ore, i secondi, le settimane, i giorni ed i mesi.Mi alzo molto presto la mattina, prima dell'alba; è un momento molto pacifico, quello durante il quale mi sveglio grazie al rumore degli uccelli, al canto delle galline e del gallo. E quindi, mi metto a pregare, a pensare a voi, a come state ed a come trascorrerà la vostra giornata. Prego un lungo momento, e tra le cinque e le sei  della mattina,  provo ad ascoltare un programma di musica quando riesco a captarlo. Verso le sei  provo ad ascoltare le notizie, quando passano, e ciò dalle sei alle sette  della mattina. Alle sette faccio colazione, che divido di solito con i ragazzi e le altre persone dell'accampamento. È un momento speciale perché è così che comincia la giornata. Dopo essermi lavata prendo "agua de panela"  calda, del cioccolato, del caffè,  ciò che c'è, ciò che avranno preparato. A volte, sono "arepas" odella manioca, insomma, le cose che produce la terra.
Verso le otto della mattina, mi metto in attività: ricamo, tesso o leggo quando ho la possibilità di avere un libro, un giornale o una rivista sotto  mano, cosa che è abbastanza eccezionale; ma a volte, ci riesco. Verso mezzogiorno, è il pranzo. Dopo pranzo, riprendo l'attività che mi aveva occupata durante la mattina. Verso le tre  del pomeriggio, faccio un po'di esercizio, cammino o  corro quando posso o faccio un altro tipo di ginnastica. Verso le quattro , faccio il  bagno, con una bacinella ed un secchio e me lo godo molto. In  generale, è un'ora rinfrescante. Ho avuto occasione di nuotare, quando ho potuto , vicino al fiume, fino a che un giorno èapparso un serpente di quasi sei metri di lunghezza, e da allora, preferisco fare il bagno con una bacinella ed un secchio. Ma è una cosa che mi fa piacere. Dopo viene la cena, che è praticamente sempre una bevanda calda; preparano anche "arepas" di grano, che chiamano "cacharinas." Sono molto buone.I ragazzi fanno attenzione affinché i prodotti alimentari e tutto in generale sia il migliore possibile. Così va, giorno dopo giorno. Con il canto delle cicale, al tramonto, mi preparo a passare la notte, e mi corico. C'è un altro tipo di giornata che abbiamo dovuto vivere;sono soprattutto quei momenti difficili durante i quali dobbiamo muoverci da un luogo ad un altro. Ci sono stati circa 25 o 26 posti dove abbiamo dovuto soggiornare, e, certamente, abbiamo dovuto vivere tutto ciò che uno spostamento implica. In questi momenti, c'è una grande tensione, molte incertezze, una grande preoccupazione, le parole vanno e vengono. Abbiamo resistito ed infine, credo che si apprenda a superare questi momenti difficili man mano che i giorni passano.
Dopo tutto ciò che è avvenuto, penso che ciò che mi anima più, e per continuare ad evocare il mio papà amato, la parte
migliore dei viaggi è il ritorno; ed è l'atteggiamento con il quale cerco di assumere quest'esperienza.  Adorerei, certamente, ritrovarmi con tutti i membri della mia famiglia, ed abbracciarli, e dire loro a viva voce quanto gli voglio bene. Naturalmente, ho preparato alcuni piccoli regali. E quando ho ricamato, ho pensato a te, mamma, il giorno della festa della mamma, ed ho fatto questo canestro di fragole, un ricamo come faresti tu con una disposizione di fiori, prendendo la base, mettendo un piccolo ramo qui e là,  trovando un equilibrio, un'armonia, la buona altezza, il contenuto, infine, questi concetti che mi hai così tanto bene insegnato. Dargli del colore, i colori dell'amore, come dice la canzone. Questa, é una piccola tovaglia  che ho fatto per coprire la  tavola sulla quale fai colazione tutti i giorni, e la considero qui, un po'come un quadro; di solito la espongo per aeraro, e perché sia bello il giorno in cui dove potrò dartelo. Allo stesso modo, ho qualcosina per le ragazze. Per Maria Alejandra, la più piccola; per Daniel; per Laura Jimena, certamente - penso a tutti, ma penso sempre a Laura Jimena, tutto il tempo penso a lei -; per Maria Camila infine. Ho fatto  domenica una piccola cosa speciale per te, mamma. "Ancla" ,per evocare il ricordo di papà e mamma, Andrés e Clara. Ti voglio bene, Ti voglio bene immensamente, ed ho la convinzione profonda che siamo molto in un bel paese nel quale, su tutto, prevalgono i sentimenti d'amore. E che queste sentimenti siano quelli che ci spingono tutti per potere essere insieme presto. Ciò potrebbe essere il giorno della festa del papà. Perché no? Un grande bacio, Ti voglio bene immensamente e spero di rivedervi presto.

Tradotto a partire dal testo di El Tiempo