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La matematica mette in crisi il concetto di democrazia
sommario articolo
Data dell'attivazione di questa pagina web: 23° giorno di ottobre 2000
di ing. Giovanni Fraterno
( giofra@freemail.it ) --- ( http://digilander.libero.it/giovannifraterno )
New York, 7° giorno di marzo 2000

Uno studioso, il matematico statunitense Donald Saari, è riuscito per la prima volta a trattare compiutamente tutte le procedure di voto conosciute.

Egli in sostanza ha appurato che le votazioni con più di 2 candidati, in cui ciascuno elettore esprime una preferenza, non sono affatto democratiche, né la situazione migliora molto quando le preferenze sono due.

I modelli di votazioni democratiche, elaborati da Saari, tendono invece ad avvicinarsi a quello inoppugnabile stabilito nel 1770 dall'Accademia francese delle scienze, ed elaborato per la prima volta da Jean Charles de Borda.

Jean Charles de Borda propose che nelle elezioni con vari candidati (per esempio dieci ), ogni votante deve dare altrettanti punti (in questo caso dieci) al suo preferito, e uno in meno (nell'ordine nove, otto, sette ecc.) a ciascuno degli altri candidati.

Vince chi ha più punti.


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