RELIGIONE, IPNOSI, E MUSICA: UN PUNTO DI VISTA EVOLUZIONISTICO


di Frank R. Zindler
The Probing Mind, October, 1984
Traduzione di Luca Bergamasco


L'articolo originale è reperibile presso American Atheists


La teoria darwiniana dell'"Evoluzione per mezzo della Selezione Naturale" ha una capacità straordinaria di spiegare i dettagli del mondo che ci circonda: Perché le giraffe hanno il collo lungo? Perché il kiwi non vola? Perché gli umani hanno un'appendice, cinque dita, muscoli erettori alla base di ogni pelo, e muscoli rudimentali che ci permettono di muovere le orecchie? Perché alcune farfalle hanno colori sgargianti, e perché gli uccelli cantano?

Fin dal 1859, le risposte a queste domande, e a migliaia di altre in grado di darci lo stesso senso di confusione, hanno formato una parte dell'eredità duratura lasciataci dal grande naturalista britannico, che, arando il "Giardino dell'Eden", completò il lavoro iniziato da Copernico quando tirò giù il "cielo empireo".

Benché le risposte scientifiche a queste domande, e ad altre simili, mi siano state familiari sin dai tempi della scuola superiore, c'erano altre domande che mi sembrava non ammettessero una risposta in termini darwiniani, domande che hanno richiesto molti anni e molte riflessioni, prima che riuscissi a riconciliarle con la teoria darwiniana.

Per esempio, consideriamo la religione. Se la religione è solo un cumulo di menzogne, un miscuglio di miti, perché la selezione naturale avrebbe permesso che la religione sopravvivesse? Come avrebbe potuto permettere che un comportamento che non ha nulla a che fare con il mondo reale cominciasse anche solo a svilupparsi? La sopravvivenza del più falso potrebbe forse essere un corollario derivabile da la sopravvivenza del più adatto?

E poi c'è l'enigma dell'ipnosi. Perché molte persone, ed alcuni animali, sono ipnotizzabili? Dov'è l'"essere adatto" nel fatto di essere suscettibile alla suggestione ed alla manipolazione ipnotica? Dopo aver condotto esperimenti sull'ipnosi per molti anni, portando avanti una grande varietà di esperimenti sia su soggetti umani che animali, rimasi molto colpito dalla scoperta che l'ipnotizzabilità non è semplicemente una "debolezza", nel senso di una persona che abbia una carenza di forza fisica o mentale. Molte delle persone più brillanti e più in forma che io conosca si sono dimostrate altamente ipnotizzabili, mentre alcuni individui psicotici e mentalmente ritardati non sono stati ipnotizzabili (o almeno, non in modo tale da poter loro impartire degli ordini di qualunque tipo).

Senza distinzione di sesso, razza, intelligenza, tre persone su cinque che potete prendere a caso per la strada saranno ipnotizzabili. Perché una tale apparente vulnerabilità dovrebbe scivolare attraverso il setaccio della selezione naturale e prendere la residenza nel sistema nervoso dell'animale più potente che il pianeta abbia conosciuto?

Il mio terzo enigma evoluzionistico era la musica. Perché gli uomini avrebbero dovuto inventare la musica? Benché la musica e l'abilità manuale non siano dannosi in alcuna maniera palese (e, pertanto, non siano caratteristiche che tendenzialmente sarebbero eliminate dalla selezione naturale), non sono nemmeno tratti palesemente utili ad aumentare l'adeguatezza umana alla sopravvivenza. Di conseguenza, sembrerebbe che non ci sia alcuna ragione per il fatto che esse si siano evolute.

La musica umana non è l'equivalente umano del canto degli uccelli. Non funziona come un mezzo per marcare il territorio, ed ha un valore poco più che marginale per attirare un partner. Non importa a quale vetta di trionfo estetico ci possa trasportare Beethoven con la sua Nona Sinfonia: non è facile vedere in quale maniera palese le sue fughe e i suoi cori a quattro voci ci abbiano aiutato ad arrampicarci sul grande albero filogenetico fino a raggiungere il nostro ramo attuale.

Dopo aver riflettuto su queste tre domande per molti anni, sono gradualmente arrivato a rendermi conto che esse erano strettamente intercorrelate. Tutte e tre condividevano una spiegazione comune. Tutte potevano essere spiegate nei termini di quella che i biologi chiamano adattamento del gruppo[1].

A differenza dell'adattamento individuale[1] (quell'insieme di qualità che incide sulle probabilità di sopravvivenza di un individuo, pianta o animale che sia), l'adattamento del gruppo riguarda la probabilità di sopravvivere di gruppi, di piccole o medie dimensioni, di individui strettamente legati tra di loro. Tali gruppi spesso sono poco più che famiglie molto estese, e tendono ad essere geneticamente piuttosto omogenei.

Che ci piaccia o no, ci fu un tempo molto lontano in cui la religione era effettivamente una "buona" cosa. Ovvero, la religione aumentava l'adattamento del gruppo. Consentitemi di provare a spiegare questo concetto.

Nel corso dell'evoluzione umana, l'accumulazione di mutazioni genetiche si mostrò un processo troppo lento per la creazione di comportamenti adattivi, necessari per adeguarsi ai cambiamenti ambientali. Ovvero, l'istinto (un comportamento abbondantemente determinato da caratteri ereditari) non era sufficiente a dare agli ominidi primitivi il repertorio di comportamenti necessario nel loro mondo, che cresceva in complessità e confusione. Attraverso un processo troppo complicato per essere discusso in questa sede, i nostri progenitori abbandonarono pressoché completamente il comportamento istintivo dei loro fratelli bruti, e crearono, per sostituirlo, la cultura. as its substitute, culture.

Per mezzo della cultura possono essere creati degli schemi comportamentali molto complessi. Se ne possono creare in maniera da affrontare una varietà infinita di sfide ambientali, e si possono creare rapidamente. Benché possiamo spesso lamentarci dell'apparente passo di lumaca con il quale la nostra cultura abbandona ciò che oggi consideriamo un cattivo comportamento adattivo, senza dubbio il cambiamento culturale è di parecchi ordini di grandezza più rapido del cambiamento genetico.

Ma torniamo alla religione. Che ci azzecca la religione con tutti questi discorsi di tribù e culture? Molto semplice. La religione in piccoli gruppi può essere molto efficace nell'incrementare la coesione del gruppo. Può aiutare a tracciare il confine tra appartenenti al gruppo ed estranei al gruppo, tra noi e loro. Come ci hanno mostrato Jerry Falwell e l'Ayatollah Khomeini, la religione abilmente utilizzata può trasformare dei piccoli insetti, molto deboli se presi uno per uno, in una potente orda di formiche guerriere. Può fondere degli organismi individuali in una specie di super-organismo nietzscheano.

Al livello tribale dell'evoluzione sociale umana, la religione aiutò a creare comportamenti di gruppo che migliorarono il potenziale di sopravvivenza degli appartenenti al gruppo, a danno degli estranei. Si pensi ai tabù dietetici del cosiddetto Antico Testamento.

In Deuteronomio 14, 21 si legge: "Non mangerete di alcun animale che sia morto di morte naturale: lo darai al forestiero che è tra le tue porte ed egli lo mangerà, o lo venderai a uno straniero (...)". Poiché un animale che muore di morte naturale è probabilmente malato, non dovremmo mangiarlo. Diamolo (o, ancora meglio: vendiamolo) a uno di LORO. Con un po' di fortuna, presto LORO potrebbe essere uno di meno, ed il nostro gruppo avrà guadagnato un vantaggio numerico di un'unità in più!

Questa vera "religione di una volta" si sviluppò alla fine dell'ultima Era Glaciale, quando la tribù era il più vasto dei gruppi umani che mantenessero un certo livello di coerenza. La religione dell'Antico Testamento è un fossile culturale che ci arriva dall'Era Pleistocenica, e rispecchia un'atmosfera di intensa competizione tra gruppi. Pietrificate come le ossa nella vetrinetta di un paleontologo, le più grandi idee dell'Era Glaciale si possono ancora trovare esposte tra Genesi e Malachia!

L'uomo è un animale sociale. Gli uomini ed i loro antenati sono stati animali da branco per un periodo lunghissimo. Come tutti gli animali da branco, essi devono essere sensibili ai movimenti ed ai segnali dei loro compagni di branco. Come la fuga disordinata attuata per difesa dal bisonte sarebbe inutile se solo un animale si desse ad una fuga disordinata, così anche i nostri antenati ominidi dovevano essere in grado di agire di concerto di fronte alle minacce dei predatori e di altri nemici. Per far ciò, essi dovevano essere in grado di percepire ed interiorizzare i desideri e le motivazioni dei loro compagni di squadra. Non avendo ancora a disposizione un linguaggio per realizzare questa comunicazione, i nostri antenati dovevano essere suggestionabili. Nei nostri animali, così come in genere capita con gli odierni animali da branco, le emozioni e le intenzioni dei capibranco erano comunicate al resto del gruppo per mezzo del "linguaggio del corpo", e con la forza della suggestione non verbale.

La suggestione, verbale o non verbale, è ovviamente alla base dell'ipnosi.

L'ipnosi è stata lo strumento degli sciamani e degli "uomini medicina" sin dai primissimi inizi. La capacità di essere ipnotizzato, ovvero suggestionato, era parte della nostra eredità di animali sociali. Tutto ciò che i sacerdoti dovevano fare era imbrigliarla e, allo stesso tempo, imbrigliare l'intera tribù tutta insieme. Una volta ipnotizzata, l'intera tribù poteva essere mandata in battaglia come se fosse un superorganismo, come se gli individui non fossero altro che cellule individuali in un vasto corpo, con una base genetica comune e governato da una sola testa.

E in battaglia ci andarono davvero: e ancora ci vanno. "Ma il Signore riprese: «Sarò Io con te e tu potrai abbattere i Madianiti, come se fossero un uomo solo»" (Giudici 6, 16). "Cacciamo i comunisti dal governo!" "Processate Berlusconi!" "Fermate quel vecchio pazzo che vuole scrocifiggere le nostre scuole!"[2]

Se i miei lettori pensassero che il termine "ipnosi" possa essere applicato alla religione solo in senso metaforico, dovrebbero affrettarsi ad andare presso la sede di una di quelle sette "estremistiche"[3]. Vedranno l'ipnosi in azione, con tanto di gente che cade a terra, si contorce, sbava, urla e biascia parole incomprensibili. Potranno osservare come il contagio si propaga dal capo ai seguaci. Osserveranno il potere anestetico dell'ipnosi, quando degli autentici disabili (e non solo degli impostori) getteranno le stampelle e saltelleranno allegramente, al suono delle giunture scricchiolanti.

Non ingannatevi al proposito. L'ipnosi utilizzata dai predicatori è vera ipnosi. I sacerdoti furono i primi a controllarla, e ancora oggi loro ed i loro fratelli politici sono i più abili praticanti di quest'arte.

Come ci riescono? Ci sono molti modi differenti di indurre uno stato ipnotico di coscienza, ed in genere i fachiri utilizzano più metodi contemporaneamente. Per motivi neurochimici che non sono ancora del tutto chiari, il digiuno è un utile metodo per precondizionare il sistema nervoso e renderlo più malleabile e suggestionabile. Benché probabilmente l'abbassamento degli zuccheri nel sangue abbia una grande importanza nel processo, è probabile che siano coinvolte anche sostanze simili agli ormoni, dette "oppioidi endogeni". Come indica il nome stesso, si tratta di sostanze simili agli oppiacei, prodotte all'interno del nostro organismo, che hanno un'azione simile a quella della morfina.

Benché Karl Marx parlasse in senso metaforico quando scrisse che "la religione è l'oppio dei popoli", le sue parole potrebbero mostrarsi vere anche nel loro senso letterale. Ci sono prove considerevoli che l'ipnosi e la meditazione "trascendentale"[4] possono aumentare la produzione di alcuni di questi oppioidi da parte del cervello. Le allucinazioni che tanto spesso accompagnano le esperienze religiose potrebbero benissimo essere il risultato di un'intossicazione da oppioidi e di suggestioni verbali installate dal "guru" che guida il "viaggio" religioso.

Un altro metodo per indurre l'ipnosi è la preghiera ripetuta a lungo. Quando le persone pregano per avere "un segno", ripetono incessantemente quello che vogliono sentire o vedere. Presto o tardi, se i loro sistemi nervosi hanno appena un accenno di normalità, dovrebbero essere in grado di generare vivide esperienze che soddisfino i loro desideri. Solo i ricchi che dicono che dio parla loro, sono dei truffatori. I poveri che dicono ciò sono semplicemente degli auto-illusi.

Benché siamo abituati a pensare alla preghiera come ad una specie di "fate la carità" a livello cosmico, è probabile che queto tipo di preghiera sia stato uno sviluppo evoluzionistico piuttosto tardo. Lo scopo originale della preghiera, penso, era quello di indurre il trance e, pertanto, di permettere una comunicazione allucinatoria con il "mondo degli spiriti".

Molti predicatori-ipnotisti guaritori inducono nella loro preda una ricettività simile al trance intontendola fisicamente. Essi "impongono le mani". Partendo con le mani sulla sommità della testa della vittima, essi mormorano le loro suggestioni ipnotiche (vale a dire, le "preghiere") e, al contempo, fanno scendere le mani sui lati della testa della persona. Alla fine, quando le loro mani si trovano sul collo e sulle orecchie della persona, essi applicano un'improvvisa pressione alla cavità dietro l'orecchio, ricca di fasci nervosi, ed al seno carotideo[5], che si trova poco sotto il collo. Questo intontisce e disorienta la vittima, che diventa così molto sensibile alle suggestioni esterne. Le suggestioni verbali del guaritore si installano nella mente della vittima nel giro di due o tre secondi.

Ovviamente, non sempre il trucco funziona. Se la persona che viene "guarita" ha problemi cardiovascolari, o se il "guaritore" preme il seno carotideo troppo a lungo, può aversi un arresto cardiaco, e dio frega all'evangelista i soldi del povero imbecille. Almeno uno dei più noti predicatori-guaritori odierni ha abbandonato questa pratica a causa di questo imbarazzante e costoso effetto collaterale. Il lettore tenga ben presente quanto segue: questo metodo per indurre l'ipnosi è estremamente pericoloso, e nessun ipnotista competente lo utilizzerebbe. Solo gli estremisti religiosi ci si dilettano ancora.

Ma c'è un sistema molto più sicuro della presa del signor Spock per ridurre il fedele alla sottomissione: la musica. Inni religiosi accuratamente selezionati possono essere strumenti estremamente potenti per indurre la trance. Forse il più infame di questi inni è quello chiamato Just as I am[6]. Nel momento in cui Billy Graham ed i suoi compagni di merende portano la folla a cantare questo cavallo di battaglia, la resistenza degli spettatori è già stata notevolmente ridotta. E nel momento i cui tutti caricano le armi e cominciano a cantare "Vengo...vengo...", solo pochi possono resistere al richiamo di mettersi a correre e iniziare a sparare nel nome di Gesù.

Le radici evoluzionistiche della musica si possono vedere molto chiaramente in fenomeni come le danze di guerra ed i canti religiosi degli Indiani d'America. La musica non è cominciata con l'armonia e gli strumenti a corde. È cominciata con il ritmo, con suoni e parole ritmici ripetuti monotonamente. L'uso del tamburo rappresenta certamente l'inizio della musica strumentale, ad ancora oggi le forme musicali più primitive enfatizzano l'uso di tamburi e percussioni. Così, il canto derivò dal salmodiare, ovvero dalla ripetizione ritmica di frasi e parole magiche.

Come si collega la musica all'adattamento evoluzionistico?

Prendiamo in considerazione i canti di guerra degli Indiani. Battere i tamburi, salmodiare, danzare: tutto ciò produce un ambiente sensoriale molto adatto all'induzione di una trance ipnotica. Una volta che tutti i guerrieri siano stati ipnotizzati, possono agire di concerto (senza giochi di parole) per scagliarsi all'assalto e spazzare via la concorrenza genetica. Non conosceranno la paura; non avranno esitazioni; ed offriranno senza esitazione le loro ultime energie all'impresa. Probabilmente, la parte più importante di tutto ciò è che essi eseguiranno gli ordini automaticamente, come un riflesso, ed il disordine risulterà minimizzato. I vantaggi per la competizione di un simile comportamento sono palesi.

Dunque, la musica si è evoluta come un mezzo per indurre la trance ipnotica. La suscettibilità ipnotica, benché più antica della specie umana, fu elaborata dalla selezione naturale come mezzo per incrementare la coesione interna al gruppo e come mezzo per produrre un comportamento competitivo altamente ordinato ed efficiente a livello di relazioni intergruppo. Quando la trasmissione culturale dei comportamenti acquisiti sostituì la trasmissione genetica dei comportamenti istintivi, la religione emerse come sistema per decidere i fini per l'ottenimento dei quali si dovesse applicare l'ipnosi. Il contenuto mitico effettivo delle singole religioni probabilmente non faceva molta differenza: Zeus, Yahweh, Baal sono tutti immaginari, e non c'è alcun motivo particolare per consigliarne uno piuttosto che un altro. La struttura delle organizzazioni culturali che stavano dietro le varie divinità era però molto importante. È ovvio che i maghi che tiravano i fili nel tempio di Yahweh avevano un modo di gestire la terra di Oz molto più efficiente rispetto a quelli che si nascondevano dietro le tende dei templi di Zeus e Baal!

Mentre ci avviciniamo alla fine della nostra storia, vediamo che la religione, l'ipnosi e la musica sono intimamente, ed inaspettatamente, intercorrelate per quanto concerne la loro origine evoluzionistica. Tutte e tre ebbero origine insieme, e tutte e tre furono fattori criticamente importanti nel processo che ci ha trasformati nelle creature che siamo oggi. Tutte e tre sono fenomeni "naturali", e possono essere riconciliate con la teoria dell'evoluzione così come la conosciamo oggi.

Dobbiamo però ricordare che le cose non devono essere giudicate automaticamente buone o desiderabili semplicemente perché sono "naturali". Agire in questo modo significa cadere nell'errore logico della "legge naturale" così caro alla Chiesa Cattolica. Dire che qualcosa è "naturale" implica solo che "così vanno le cose per il momento", e nulla più. Non significa che dobbiamo mantenere le cose così come stanno. In molti casi siamo liberi di decidere di percorrere dei cammini "innaturali", creati ex novo.

La religione è come l'appendice umana: benché fosse funzionale nei nostri lontani antenati, oggi non è di alcuna utilità. Come l'appendice è oggi un focolaio di malanni fisici, così la religione è oggi un focolaio di malanni sociali. Benché la religione sia stata una forza che ha accelerato l'evoluzione umana durante l'Era Glaciale, oggi è un atavismo con valore negativo.

La religione promuove ancora divisioni tribali, anche se dobbiamo riconoscere che tutte le "tribù" devono, d'ora in avanti, lavorare insieme per una causa comune, oppure moriranno sicuramente insieme. Nessuna singola tribù sopravviverà se non sopravvivono tutte le tribù. Le divisioni create dalla religione devono essere eliminate.

La scomparsa della religione sarà una tragedia altrettanto grave della scomparsa del vaiolo. Tutti noi sopravviveremo alla sua dipartita senza difficoltà e senza lacrime.

Ma per quanto riguarda musica ed ipnosi? Sono anch'esse degli atavismi? Sono forse esse, per così dire, "macchiate" dalla loro precedente associazione con la religione? Penso di no.

La musica è chiaramente emersa dalla sua culla religiosa e ci ha trasportati tutti quanti in un regno di emozione umana e soddisfazione estetica più "paradisiaco" di qualunque paradiso immaginato dai creatori di quella porzione celestiale di beni immobili!

La musica si è liberata dalle sue catene. Oggi può librarsi con l'intelletto umano in un empireo estetico che l'intelletto può scegliere di creare. Il finale della Nona Sinfonia di Beethoven può aiutarci a sentire in maniera più intensa la fratellanza universale dell'umanità mentre ci precipitiamo nel viaggio cosmico di quest'astronave che chiamiamo Terra[7].

E per quanto concerne l'ipnosi? È solo uno strumento di controllo antietico? Deve essere rifiutata perché Hitler e Jim Jones[8] ne fecero uso?

Al contrario di quanto avviene nel caso della musica, la risposta a questa domanda non è così facile da formulare. Non possiamo negare che anche oggi la suggestione ipnotica piò essere utilizzata per scopi negativi. Ma: uomo avvisato, mezzo salvato. Dobbiamo sempre avere bene in mente che, in quanto creature suggestionabili, siamo potenzialmente vulnerabili alla manipolazione di individui senza scrupoli. Ma non dovremmo dimenticare che molte delle caratteristiche che definiscono più profondamente la nostra umanità derivano dagli stessi circuiti neuronali che ci rendono suggestionabili.

Che cosa sono infatti la simpatia e l'empatia, se non elaborazioni della nostra suggestionabilità? Dato che siamo suggestionabili, dato che le nostre emozioni sono contagiose, possiamo accodarci al funerale di un completo estraneo e, in breve tempo, provare lo stesso senso di tristezza e di perdita che provano i congiunti. Possiamo anche vedere un bambino estraneo che intraprende i primi passi in un parco pubblico, e provare la stessa eccitazione e lo stesso divertimento che provano i suoi genitori.

Dato che siamo suggestionabili, possiamo provare simpatia. Dato che possiamo provare gli stessi dolori dei nostri compagni umani, non saremo indifferenti alle loro disavventure. Eviteremo di causare dolore agli altri in quanto la nostra natura suggestionabile rende possibile che quel dolore si rifletta su di noi. Siamo più felici quando rendiamo felici gli altri, e non abbiamo bisogno di sistemi mitici per spingerci a fare il bene ed evitare il male: il nostro sistema nervoso è stato cablato dall'evoluzione per aiutarci ad agire in questo modo.

Dato che la nostra felicità individuale è così sensibile all'atmosfera emozionale nella quale siamo immersi, tutto ciò che ci serve è l'interesse privato illuminato. Con quello, creeremo un sistema etico più consono alla nostra natura. Ci sforzeremo di eliminare i totem ed i tabù irrilevanti del nostro passato religioso, così da poter emergere in un nuovo, soddisfacente mondo di realizzazione etica.

Non preghiamo.


Note del traduttore:

[1] Traduco così le espressioni originale group fitness e individual fitness. Poiché non sono un biologo, se un biologo potesse correggermi, è pregato di farlo cliccando QUI[indietro]

[2] Inutile dire che qui ho adattato i riferimenti originali a situazioni americane, cercando di mantenere un contesto mentale analogo. [indietro]

[3] Qui, l'originale fa riferimento a quelle sette cristiane americane estremamente esaltate, dove si vedono: "guarigioni miracolose, messe completamente cantate a base di gospel trascinanti, battesimi col fuoco, giochi di prestigio mistici". In Italia, queste manifestazioni sono rare: però, in posti dove c'è una follia collettiva, come appunto Medjugorie, si vedono delle cose riconducibili a quanto descritto nell'articolo. [indietro]

[4] Meditazione Trascendentale è un marchio registrato del Maharishi Mahesh Yogi.
Non è uno scherzo, gente!
Si tratta di una serie di tecniche di rilassamento e meditazione, derivate dalle tecniche yoga, che dovrebbero migliorare le caratteristiche dell'uomo fino a renderlo addirittura in grado di levitare. Per ora, l'unica cosa che hanno fatto levitare è stato il conto in banca del Maharishi (al proposito, cfr. anche Scienza & Paranormale numero 35, e il sito del CICAP). [indietro]

[5] Vedi anche nota 1. Qualche anatomista può mica correggermi cliccando QUI? Grazie. [indietro]

[6] Lett. "Così come sono". Non conosco né l'inno, né il predicatore che lo utilizza, che peraltro non deve essere farina da far le ostie (probabilmente, uno di quei fanatici antiabortisti che ammazzano un medico per prevenire un omicidio); personalmente non conosco alcun canto di chiesa nostrano che possa avere lo stesso effetto. Vi è peraltro da dire che, ancora oggi, quando risento uno di quei canti che hanno accompagnato le innumerevoli messe che ho seguito da bambino e da ragazzo, provo un effetto per certi versi analogo, ed ho una certa difficoltà a compensare razionalmente. [indietro]

[7] Non condivido appieno l'ottimismo dell'autore. Al proposito, vorrei proporre all'attenzione del lettore, come spunto di riflessione, alcuni versi della canzone dei Motörhead "Built for speed":
"Non ascoltare una sola parola / contro il rock and roll / La nuova religione, la Chiesa elettrica / l'unica via possibile" [indietro]

[8] Il Reverendo Jim Jones condusse 900 suoi seguaci al più famoso suicidio collettivo della storia delle follie religiose del XX secolo. Il fatto avvenne in Guyana nel 1979. [indietro]


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Traduzione autorizzata da American Atheists