Ottavo: non rubare la vittima sacrificale

I Dieci Comandamenti: sì, ma quali?

di Luca Bergamasco


"Settimo: non rubare". Questo comandamento è ormai proverbiale, al punto di essere anche diventato il titolo di un film. Ma provatevi a dire questa frase ad un protestante, o ad un ebreo: vi guarderanno straniti, e vi correggeranno pazientemente ma fermamente: ottavo, non rubare; settimo, non commettere adulterio.

Eh? Come sarebbe a dire? Dov'è la fregatura?

Beh, qui di fregature ce n'è più di una. La prima, è dove mettere la numerazione dei Dieci Comandamenti; la seconda, è quali siano i Dieci Comandamenti.

Vediamo un attimo di andare a monte del problema: direttamente alla fonte, ovvero la Bibbia, Contrariamente ai miei usi, utilizzerò in questo articolo la Bibbia CEI cosiddetta "di Gerusalemme", per il semplice fatto che ce l'ho in comodo formato elettronico, e mi viene comodo trarre i brani da citare con un bel copia-e-incolla; inserirò peraltro alcune note tratte dalla mia solita Bibbia Edizioni Paoline - CEI, "nuovissima versione dai testi originali", che è quella utilizzata in ambito ecclesiastico.

Dunque, dicevamo: i Dieci Comandamenti. Questi, più o meno nella versione che conosciamo tutti, compaiono in due passi della Bibbia: Esodo 20, 2-17, e Deuteronomio 5, 6-21. Le due versioni sono abbastanza equivalenti: il Deuteronomio infatti (dal greco = "Seconda Legge") potrebbe benissimo meglio intitolarsi "Riassunto delle puntate precedenti". Vediamole qui di seguito a confronto.

Esodo 20, 2-17

[2] «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù:
[3] non avrai altri dèi di fronte a me.
[4] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
[5] Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano,
[6] ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
[7] Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
[8] Ricordati del giorno di sabato per santificarlo:
[9] sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro;
[10] ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.
[11] Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
[12] Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
[13] Non uccidere.
[14] Non commettere adulterio.
[15] Non rubare.
[16] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
[17] Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Deuteronomio 5, 6-21

[6] Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
[7] Non avere altri dèi di fronte a me.
[8] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
[9] Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano,
[10] ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.
[11] Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
[12] Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato.
[13] Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro,
[14] ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
[15] Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
[16] Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.
[17] Non uccidere.
[18] Non commettere adulterio.
[19] Non rubare.
[20] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
[21] Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Beh, fondamentalmente niente di troppo diverso, non vi pare? Certo, qualche piccola differenza c'è: ad esempio sulla giustificazione del riposo del Sabato: nell'Esodo, si riposa perché il Signore creò il mondo in sei giorni ed il settimo si riposò; nel Deuteronomio, è per ricordare l'uscita dall'Egitto. Poco danno. Altra differenza, nell'ordine con cui sono mescolati i comandamenti riportati in Esodo 20, 17: "Non desiderare la casa del tuo prossimo (segue il resto)", e Deuteronomio 5, 21 "Non desiderare la moglie del tuo prossimo (segue il resto)".

"Ehi, un momento!" mi sembra di sentire qualcuno tra di voi che è andato a catechismo da piccolo (chi c'è andato? alzate le mani...ah! Ecco dove vi avevo già visti!). "Il nono è «non desiderare la donna d'altri» ed il decimo «non desiderare la roba d'altri». E nell'Esodo sono mischiati!". Bravi. Proprio qui è il punto.

Normalmente, i Cattolici prendono i comandamenti del Deuteronomio per buoni, perché in Deuteronomio 5, 22 Mosè asserisce:

Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.

e su questo punto avremo qualcosa da ridire più avanti. Comunque, visto che siamo in un Paese a maggioranza (?) cattolica, prendiamo per buono il Deuteronomio - tanto, per Ebrei e Protestanti non cambia molto, come vedremo.... Quindi, questi sono i Dieci, giusto? E allora, come dividerli? Ecco come procedono, rispettivamente, Protestanti + Ebrei e Cattolici:

Suddivisione Protestante ed Ebraica

Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
  1. Non avere altri dèi di fronte a me.
  2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. (...)
  3. Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
  4. Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. (...)
  5. Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.
  6. Non uccidere.
  7. Non commettere adulterio.
  8. Non rubare.
  9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
  10. Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Suddivisione cattolica

Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
  1. Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. (...)
  2. Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
  3. Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. (...)
  4. Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.
  5. Non uccidere.
  6. Non commettere adulterio.
  7. Non rubare.
  8. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
  9. Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
  10. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Notare due cose:

  1. Il terzo comandamento cattolico diventa, nel Catechismo, Ricordati di santificare le feste. La Bibbia parla espressamente di Sabato, non di "feste" in genere: le varie feste ebraiche sono stabilite separatamente nel corso della Torah. Si è voluto, con questo sotterfugio, da un lato estendere la potenza del terzo comandamento cattolico a tutte le feste e/o ricorrenze comandate dalla Chiesa, che sono veramente tante; dall'altro nascondere il fatto che la Bibbia stabilisce che il giorno di riposo è il Sabato, e non c'è nessun brano in tutta la Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, che dica che il giorno di riposo debba essere la Domenica!
  2. La Chiesa Cattolica fonde i primi due comandamenti Ebraico-Protestanti, e per arrivare a dieci spezza in due il loro decimo, che, come abbiamo visto confrontando il testo del Deuteronomio con quello dell'Esodo, è in realtà uno solo. Perché? Beh, pensate a come si imparano i Comandamenti al catechismo:

    1. "Non avrai altro Dio all'infuori di me"
    2. "Non nominare il nome di Dio invano"
    3. "Ricordati di santificare le feste"
    4. "Onora il padre e la madre"
    5. "Non uccidere"
    6. "Non commettere atti impuri"
    7. "Non rubare"
    8. "Non dire falsa testimonianza"
    9. "Non desiderare la donna d'altri"
    10. "Non desiderare la roba d'altri"

    Sorvoliamo pure sugli atti impuri o sull'adulterio, ché dipendono dalle traduzioni. Notato cosa sparisce dal primo? La parte relativa al "non ti farai idolo né immagine alcuna...". Ed infatti, i Protestanti accusano i Cattolici di idolatria proprio per il loro esagerato utilizzo di immagini sacre, Cristi crocefissi e Madonne delle Sette Spade, Sante Lucie con gli occhi sul piattino e San Lorenzi alla griglia con un filo di limone... E, guarda un po', il comandamento sull'evitare immagini e/o idoli sparisce dal Decalogo spiegato alla plebe... È un caso?

Ecco qua quello che la cara Chiesa Cattolica ci combina, per nascondere il fatto che il suo business di santini ed offerte alle cappelle dei vari Santi è espressamente vietato dal libro che dovrebbe costituire la sua base di pensiero. E poi vengono ad ammannirci le balle della giustificazione "mistica" della suddivisione, i Tre Comandamenti del Rapporto con Dio (1-3) ed i Sette Comandamenti del Rapporto col Prossimo (4-10)...sì, come no!

E c'è un altro fatto: è la sola Chiesa Cattolica ad utilizzare la versione dei Comandamenti riportata nel Deuteronomio: Protestanti ed Ebrei utilizzano quella riportata nell'Esodo, dove cioè non è possibile spezzare il decimo comandamento in due! Nel confronto fatto prima, ho voluto essere buono: in effetti, per Ebrei e Protestanti, utilizzare l'una o l'altra versione cambia poco, salvo la giustificazione del Sabato (ma siamo buoni, e diciamo che potrebbero essere buone tutte le giustificazioni: quando si tratta di non lavorare, divento stranamente tollerante): cambia invece per i Cattolici, eccome se cambia!

Ma poco danno. In fin dei conti, se l'uomo erra nella divisione, bisogna perdonare l'umana debolezza: l'importante è che queste sono le Parole dell'Alleanza tra Dio e Israele. Come dice l'edizione Paoline della Bibbia nella nota a Esodo 20, 1:

Al dono della liberazione offerto da Dio deve rispondere l'impegno concretizzato in queste famose dieci parole (così sono chiamate anche dalla Bibbia e questo è il significato del termine greco Decalogo). [Corsivi originali, sottolineature mie]

Ah, beh, se sono chiamate così anche dalla Bibbia, non parliamo più. Ma andiamo a vedere la Bibbia. Prendiamo Esodo 20 e cerchiamo dove dice "le dieci parole". Accidenti, non c'è! Beh, allora ci sarà in Deuteronomio 5...macché! Neanche lì. Dove diamine sono queste benedette dieci parole?

Niente da fare: tocca prendersi i quattro libri con Mosè protagonista (Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) e leggerseli da cima a fondo. Vediamo un po' dove troviamo queste dieci parole...

Ah, eccole: in Esodo 34, 28:

Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.

Ah, dunque è qui che Mosè scrive le parole dell'alleanza! Bene. Continuiamo, comunque: hai visto mai...

Allora: Levitico, niente; Numeri, niente; Deuteronomio...

Rieccole: Deuteronomio 4, 13:

Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra.

Beh, circa...Qui altre tradizioni parlano specificamente di dieci parole anziché di dieci comandamenti. Non è distante da Deuteronomio 5: un po' defilato, ma c'è.

Insistiamo, comunque. Dunque, dunque, dunque...ah! Rieccole: Deuteronomio 10, 4. Questa parte ricalca Esodo 34:

Deuteronomio 10
[1] In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un'arca di legno;
[2] io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca.
[3] Io feci dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano.
[4] Il Signore scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò.
[5] Allora mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta e là restarono, come il Signore mi aveva ordinato.

Anche qui, dieci comandamenti anziché dieci parole. Ma è una questione di traduzione. La vecchia Vulgata in Latino aveva decem verba, "dieci parole", sia in Dt 4, 13 che in Dt 10, 4; idem la Bibbia "nuovissima versione dai testi originali". Diamolo per buono.

In sintesi: pare confermato che le dieci parole sono quelle che Mosè ha portato giù dal monte la seconda volta, copia conforme di quelle che aveva spezzato dopo aver scoperto che, dopo soli 40 giorni e con un dio che faceva gli effetti speciali sulle loro teste, i suoi Ebrei avevano preferito venerare un vitello d'oro. Dato che il Deuteronomio è solo un riassunto delle puntate precedenti, andiamo a vedere direttamente alla fonte, cioè nell'Esodo, come si svolge l'episodio.

Il tutto inizia in Esodo 34, 1:

Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. (...)»

Per la miseria! La Direzione Generale della Divinità - Ufficio Relazioni con il Pubblico rilascia copia conforme delle prime tavole, quelle che erano state spezzate - ed in pietra semplice! Mosè allora si improvvisa scalpellino (notare che le prime due tavole gli erano state offerte da Colui-che-è, mentre queste le deve portare lui: il buon Dio è anche tirchio, a quanto pare), ed il giorno dopo si mette due panini in tasca, allaccia gli scarponi e sale sul Sinai. Qui, Dio gli detta le parole dell'Alleanza, e conclude [Esodo 34, 27]:

Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele».

Dopodiché, come visto in Esodo 34, 28, le scrive sulle tavole, e rimanda Mosè a casa sua. Il racconto è ripetuto papale papale in Deuteronomio 10, 1-4, e concorda perfettamente con quanto dichiarato in Deuteronomio 5, 22; pertanto dovremmo trovare gli stessi Comandamenti. E se ci fossero delle piccole differenze, la versione "Esodo" dovrebbe essere quella di riferimento, dato che è questa la versione più antica, originale, mentre quella in Deuteronomio è solo un compendio, relativamente recente. Vediamo dunque il testo, e suddividiamolo nei Dieci Comandamenti:
[10] Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.
[11] Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo.
[12] Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te.
[13] Anzi distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri.

  1. [14] Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso.
[15] Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali.
[16] Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
  1. [17] Non ti farai un dio di metallo fuso.
  2. [18] Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto.
  3. [19] Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto.
    [20] Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare. Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
  4. [21] Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
  5. [22] Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno.
    [23] Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d'Israele.
    [24] Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese.
  6. [25] Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale;
  7. la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere fino alla mattina.
  8. [26] Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra.
  9. Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre».


Eh? E questi da dove saltano fuori? Eppure c'è scritto chiaro e tondo che sono le dieci parole dell'Alleanza! Ma non hanno niente a che vedere con quanto visto in precedenza...E sono in piena contraddizione con Deuteronomio 5!

Inoltre, la stessa suddivisione in Dieci Parole è abbastanza incerta. Quella che ho riportato sopra è tratta da K. Budde, History of Ancient Hebrew Literature, a sua volta citata da un interessante articolo al proposito di cui troverete i riferimenti in nota. Ho prediletto questo autore perché ho supposto che, in quanto autore di una Storia della letteratura ebraica, sapesse il fatto suo. Peraltro, Budde trascura tutte quelle parti che, nella citazione precedente, sono riportate in corsivo. Un'altra numerazione è stata tentata dal "mio" solito Frank R. Zindler, in un articolo di cui pure troverete gli estremi in nota:

[10] Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.
[11] Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo.
  1. [12] Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te.
    [13] Anzi distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri.
  2. [14] Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso.
    [15] Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali.
    [16] Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
  3. [17] Non ti farai un dio di metallo fuso.
  4. [18] Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto.
  5. [19] Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto.
    [20] Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare. Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
  6. [21] Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
  7. [22] Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno.
    [23] Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d'Israele.
    [24] Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese.
  8. [25] Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere fino alla mattina.
  9. [26] Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra.
  10. Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre».


Beh, qui le differenze di suddivisione non sono forse molto importanti...Ah, no? Vediamo cosa sparisce dalla prima suddivisione: tutta la parte riguardante i rapporti con le altre tribù, e dunque le altre religioni. Come sintetizzare questi comandamenti? Semplice: distruggere i loro templi ed altari, evitare di stringere alleanza (vale a dire, tenerli sempre per nemici), impedire matrimoni misti... ragazzi, e che è? Il Cardinal Biffi?

Anche qui, purtroppo, dobbiamo assistere ad una censura, anche se non da parte di una Chiesa. Posso ardire un'ipotesi? Il Budde ha, o aveva, un grande rispetto per la Bibbia e per ciò che rappresenta per il Popolo del Libro e per i Cristiani, e non se la sentiva di asserire che Dio aveva ordinato la Guerra Santa e la discriminazione: come, proprio gli Ebrei, il popolo perseguitato per eccellenza, avrebbero iniziato per primi la persecuzione degli "altri"? E così, con una pia fraus, ha cercato di nascondere questo fatto, riducendolo ad una circostanza occasionale, dovuta al fatto che gli Ebrei dovevano conquistarsi militarmente una terra già abitata da altre popolazioni, e si sa, in questi casi non si va tanto per il sottile... Lo Zindler, invece, bastardo dentro, ha evidenziato questo fatto importantissimo: l'intolleranza religiosa è sancita dalla Bibbia.

C'è da dire che gli Ebrei di oggi non sono più gli Ebrei di Mosè. Il primo passo in questo senso fu fatto dai Romani, che, dopo la Rivolta di Gerusalemme, rasero al suolo il Tempio (70 EV) e sterminarono tutti gli Ebrei più integralisti, lasciando in vita solo quelli un po' più "elastici" (ovvero i Farisei), che già da un pezzo avevano cominciato a discutere la Bibbia, a dare molta importanza alla tradizione orale ed alla discussione su di essa. Questo, unito alla diaspora che prometteva di essere lunghetta, portò gli Ebrei ad essere meno rigidi e più tolleranti, ad accettare tutte le opinioni discutendole, anche perché, stranieri in terra straniera, non era opportuno cominciare a scannarsi tra di loro! Nacquero così opere strane come il Talmud, raccolta di duecento anni di discussioni rabbiniche, in cui sono riportate, su ogni argomento, non solo le opinioni vincitrici, adeguatamente evidenziate, ma anche tutte le altre opinioni emerse. Ed il Talmud ha generato biblioteche intere di commenti talmudici...Come dice Moni Ovadia, "il Talmud è probabilmente l'unico libro sacro che non solo accetti ma che solleciti la sua rimessa in discussione" [Moni Ovadia, L'ebreo che ride, Einaudi 1998]. Gli Ebrei moderni sanno che "Una parola ha detto Dio, due ne ho udite" [Salmi 61, 12; 62, 12 in altre edizioni della Bibbia].

Sì, lo confesso: ho un debole per la cultura ebraica. Che volete? Sono gli unici, almeno fino ad ora, che hanno in mano una bomba sociale come questo libro, questi Dieci Comandamenti, e non lo usano per massacrare tutti gli altri (tralasciamo la guerra Israele / Palestina, che ha basi diverse dalla pura intolleranza religiosa ebraica). Non sono certo questi Ebrei a farmi paura. Chi mi fa davvero paura sono quelli che hanno in mano questo libro e ne insegnano una versione edulcorata ai bambini, un'altra versione edulcorata agli adulti, che negano di avere nel proprio DNA filosofico geni di intolleranza, e poi invece, a scalfire appena la superficie, salta fuori che sono roba da integralisti Algerini. E non per ridere. Questo articolo salta fuori come sottoprodotto di una ricerchina che sto portando avanti su come gli Ebrei usciti dall'Egitto conquistarono la terra di Canaan (e che pensavo poi di condensare in un articoletto dal titolo "Torah! Torah! Torah!"): e, ragazzi, se credete che Milosevic sia un criminale di guerra, aspettate di vedere quello che ha fatto Mosè!

Ecco il problema. "Una parola ha detto Dio, due ne ho udite": che per un Ebreo vuol dire "la Torah è troppo complessa per l'uomo, bisogna discutere e discutere, e tutte le opinioni sono valide, perché chi siamo noi per interpretare le parole di Colui-che-è?"; per un Ateo vuol dire "l'intera faccenda è una raccolta di vecchie leggende e norme di legge ormai troppo inadeguate, pertanto lasciamo pure perdere, a parte il valore antropologico"; e più o meno tra Atei ed Ebrei si può andare d'accordo. Ma per molti, per troppi, questo vuol dire: "se ne hai udite due, ti dico io quale delle due è giusta: e non azzardarti a contraddirmi, sennò ti passo a fil di spada e/o ti metto al rogo - e guarda che posso farlo, lo dice la Bibbia!". Questo libro è una bomba innescata in una società già troppo propensa ad esplosioni violente di "noi contro loro": dovrebbero vendere questo con la scritta "Vietato ai minori", altro che le riviste con le donne nude!


Note bibliografiche

Inutile dire che il lavoro bibliografico principale è consistito nello sfogliare la Bibbia: è tutto lì, papale papale, e non ci vuole molto a vederlo!
Ma, onestamente, il lavoro non è tutto farina del mio sacco. Sono stato pesantemente ispirato da un po' di materiale trovato in rete.
In primo luogo, per deviazione personale, devo citare l'articolo Hang'em all - completely! del "mio" solito Frank R. Zindler, che, prendendo spunto dalla richiesta della Chiesa Fondamentalista di appendere i Dieci Comandamenti nelle scuole, porta avanti un'analisi abbastanza simile alla mia (beh, il materiale è quello...).
In seconda battuta, un articolo a libera diffusione realizzato da Cliff Walker, dal titolo Which Ten Commandments?, disponibile su Positive Atheism (scusate, ho perso il link diretto). Da Cliff Walker ho copiato la disposizione "sinottica" delle diverse versioni, nonché la suddivisione in comandamenti operata da K. Budde.
Infine, c'è un altro articolo interessante al proposito: The Real Ten Commandments, di Richard Carrier. In questo articolo viene effettuata un'impietosa analisi dell'adeguatezza dei Dieci Comandamenti alla struttura di un moderno Stato laico, e ne esce un quadro desolante (per la Bibbia si intende). Viene poi presentato un confronto con il Decalogo di Solone, e, ragazzi, la differenza si vede! Quasi quasi un giorno gli butto una traduzione, visto che Internet Infidels non è stitica con i diritti di ripubblicazione...