La Curva di Luce della COMETA C/2002 V1 (NEAT)
di Toni Scarmato (Associazione Astronomica di San Costantino di Briatico)
Cometa C/2002 V1 (Neat)
Orbital elements:
C/2002V1
Perihelion 2003 Feb 18.297378 TT
Epoch 2003 Jan 1.0 TT = JDT
2452640.5
M 359.99911 (2000.0) P Q
n 0.00001824 Peri.
152.16422 -0.44677090 -0.08979609
a1428.9020752 Node 64.08710
-0.88666661 -0.08816541
e 0.9999305 Incl.
81.74078 0.11923954 -0.99205016
P54013.67 H
12.5 G 0.15
q 0.0992790
From 777 observations 2002
Nov. 6-2003 Jan. 4; RMS error 1.976
arcseconds
La
cometa denominata C/2002 V1 è stata scoperta dal sistema automatico NEAT e
dalle prime osservazioni non sembrava dovesse dare
spettacolo se non quando avesse raggiunto il perielio e quindi si sarebbe resa
visibile nelle immagini della camera LASCO C3 della sonda SOHO. La mia prima
osservazione visuale risale all’ 11 Dicembre e la
cometa appariva deboile nel telescopio Newton da 25 cm. La magnitudine stimata
attorno a m1=11.2 non faceva pensare a possibili cambiamenti nei giorni
successivi. Ma
le comete sono davvero imprevedibili…………….
La seconda osservazione visuale l’ho fatta il 26 Dicembre 2002. La cometa mostrava una discreta attività ed era chiaro che in 15 giorni aveva subito un cambiamento rilevante sia nella struttura che nella luminosità della chioma. La magnitudine m1=8.0 è stata stimata con il binocolo 7x50 en la chioma appariva molto larga circa 12’ mentre la condensazione centrale non era ancora ben definita.
Nel telescopio Newton 25 cm a 45x si poteva osservare una debole coda lunga circa 40’.
Il 27 Dicembre 2002 effettuai la prima ripresa
fotografica della cometa con il rifrattore da 8 cm f/5 su pellicola 400 ISO con
5 minuti di esposizione.
La cometa mostrava una chioma molto larga e la sua luminosità
discreta. Al binocolo 7x50 ho stimato
m1=8.0, e la chioma circa 13’.
Con le prime stime ho ricavato una curva preliminare riportata di
seguito:
La
curva di luce teorica m1=2.38+5log(r)+38.4log(D)
dove M0=2.38 è la
magnitudine assolouta, r la distanza
Sole-Cometa, D la distanza Terra-Cometa dava
come risultato una magnitudine totale al perielio uguale a –11 se la cometa
avesse mantenuto il ritmo relativo all’aumento di luminosità.
Inoltre,
facendo riferimento alla formula di Bortle sulla possibile sopravvivenza di
comete che si avvicinano troppo al Sole, q<0.5
U.A., si poteva notare che mentre prima del 26 Dicembre il valore H0=10 poneva
la cometa al di sopra del limite di sopravvivenza al perielio, in quanto la
cometa mostrava un falso nucleo molto piccolo e quindi non i grado di
sopportare gli stress dinamici dovuti alla gravità e al vento solare, la nuova
situazione faceva pensare che la cometa poteva sopravvivere al perielio. Infatti si poteva ricavare un H0=7 cioè vicino al limite di
Bortle. Questo dato suggerisce che la cometa può sopravvivere al perielio. Nei
giorni successivi l’aumento di luminosità è stato repentino e la chioma mostrava dimensioni attorno a 18’-20’.
L’osservazione
telescopica dell’1 Gennaio 2003 mi consentiva di stimare una coda lunga almeno
50’ mentre la magnitudine m1=7.2. La chioma era molto
larga mentre la condensazione centrale cominciava ad essere evidente.
Il 7 Gennaio
anche al binocolo la coda e la condensazione centrale erano visibili. La magnitudine m1=6.7 mostrava un aumento non
molto veloce ma sicuramente evidente rispetto alle osservazioni di una
settimana prima.
Il 14 e il 15
Gennaio a dispetto della Luna che interferiva con la sua intensa luce, riprendevo la cometa con il rifrattore da 8 cm su pellicola
800 ISO con 5 minuti di esposizione.
Si
può notare l’evoluzione della chioma che il 15 è sicuramente
più larga e si intravede l’inizi della coda.
Il 21 Gennaio la
cometa aveva raggiunto una magnitudine m1=6.0 mentre la coda era lunga circa
1.5 gradi. Nella foto si può notare la
parte iniziale molto luminosa rispetto alle immagini del 14 e 15 Gennaio.
Rilevante
cambiamento della coda e della chioma osservato il 24 Gennaio con il telescopio
da 25 cm a 45x.
Le osservazioni CCD
hanno confermato l’osservazione visuale.
La cometa è entrata nella fase di grande attività. Lo testimoniano anche le numerose immagini
CCD riprese dal GOC e visibili all’indirizzo www.uai.it
alla Sezione Comete. Le mie ultime
osservazioni binoculari mi hanno permesso di stimare una magnitudine m1=5.4 il
27 Gennaio e m1=5.3 il 28 Gennaio con una coda lunga circa 3 gradi.
Le osservazioni
visuali di fine gennaio mostrano un aumento graduale della luminosità della
cometa a prova del fatto che la curva di luce si è
appiattita. Non vi sono stati eventi di outburst, ma la coda ha mostrato una discreta evoluzione.
Infatti le immagini del mese di febbraio mostrano
una coda lunga almeno 4 gradi con la prima parte molto luminosa, mentre le
dimensioni dcella chioma si sono leggermente ridotte e la parte centrale ha
raggiunto un grado di condensazione elevato. Con le mie ultime osservazioni
visuali ho potuto stimare una magnitudine attorno ad
m1=4.0 e a dispetto della bassa altezza sull’orizzonte la cometa è ben visibile
ad occhio nudo con una coda lunga circa 2 gradi. Assomiglia molto alla cometa P/153=c/2002 C1
(Ikeya-Zhang).
L’andamento
luminoso della cometa è quindi ben descritto dalla formula m1=6.8+5log(D)+6.5log(r)la quale dimostra che la curva
di luce calcolata con i dati inziali davano un
andamento non realistico.
Fra qualche
giorno la cometa non sarà più visibile perché si avvicinerà al Sole e
raggiungerà il perielio il 28 Febbraio così come indicano
i parametri orbitali. La potremo
ammirare nelle immagini LASCO C3 della sonda SOHO. Al perielio ci aspettiamo
una magnitudine m1~-2.0 se la cometa sopravviverà allo stress gravitazionale e
del vento solare. Fino ad ora sembra
abbia dimostrato di avere un nucleo ben saldo.