Ciao,
 
continuo con le segnalazioni dei tagli Moratti alla scuola pubblica. Oggi,
in particolare, invio i seguenti articoli:
 
1-Sole 24 ore-Sulla secondaria arriva la stangata
 
Del Sole 24 ore avevo a suo tempo già inviato un articolo con i dettagli
dei tagli alle scuole materne ed elementari. In questo articolo il
quotidiano elenca invece i tagli della "stangata" alle scuole medie e
superiori.
 
2-Mess.Veneto-Scuola, negato l'aumento delle classi a tempo pieno
 
3-La NAzione-Siena-La scuola è malridotta Il tempo pieno è a rischio
 
4-Repubblica-Palermo-Perse mille cattedre in tre anni la scure Moratti
sulle superiori
 
5-Resto del CArlino-Ravenna-Il Csa [ex provveditorato agli studi] boccia il
tempo pieno a scuola
 
 
 
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Sole 24 ore-Sulla secondaria arriva la stangata
 
L'istruzione secondaria di primo e di secondo grado subisce un decremento
complessivo di 3.103 cattedre. In questo settore non si registra alcuna
compensazione determinata dalla riforma, che peraltro interesserà, dal
prossimo settembre, solo le classi prime della secondaria di primo grado.
 
Scuola secondaria di primo grado
 
La scuola secondaria di primo grado perde 590 posti ( 0,37%). Guadagnano
delle cattedre, in contro tendenza, l'Emilia Romagna (+57), il Friuli
Venezia Giulia (+34), il Lazio (+33), la Liguria (+36), la Toscana (+29),
il Veneto (+40). Chi ne perde di più è la Sicilia ( 161).
 
E' confermato il numero dei posti istituiti nell'anno scolastico in corso
per le attività di tempo prolungato. Le attività obbligatorie, quelle
facoltative e l'attività di assistenza alla mensa sono assicurati "entro il
limite delle risorse di organico assegnate». Il tempo scuola può essere
organizzato «in tutte le attuali articolazioni e configurazioni a
condizione che non venga superato il contingente di posti assegnato"
Per l'insegnamento delle due lingue comunitarie, cui sono interessate solo
le classi prime, in organico di diritto si terrà conto della lingua
straniera già utilizzata in ciascun corso, nel rispetto delle attuali
consistenze orarie. Sono inoltre confermate le dotazioni organiche per le
ex sperimentazioni in atto della seconda lingua stramera. Dopo una verifica
del reale fabbisogno, si procederà alla copertura delle necessità in sede
di organico di fatto.
 
I'insegnamento dello strumento musicale è collocato nell'ambito
dell'organico di diritto e del monte ore riservato alle attività
facoltative.
 
Per quanto riguarda la riconduzione delle cattedre a 18 ore, per le classi
di concorso A028, A030, A032 e lingua straniera si procede dopo. la
formazione delle cattedre e dei posti interni ed esterni. La riconduzione
avviene attraverso l'utilizzo degli spezzoni residui in tutto l'istituto e
con l'estensione anche alle cattedre orario esterne.
 
Scuola secondaria di secondo grado
 
La scuola secondaria di secondo grado perde 2.513 posti ( 1, 13%). Perdono
posti tutte le regioni tranne il Molise che chiude in pareggio. I
decrementi più consistenti si registrano in Sicilia ( 388 posti), nel Lazio
( 321), in Campania ( 320).
 
Le cattedre sono ricondotte a 18 ore. Possono essere utilizzati anche
modelli organizzativi diversi da quelli previsti per la costituzione delle
cattedre salvaguardando l'unitarietà d'insegnamento di ciascuna disciplina.
Fino all'entrata in vigore della riforma della scuola tale regola si
applica solo se non vengono a determinarsi situazioni di soprannumerarietà,
a eccezione delle cattedre costituite tra più scuole, i posti costituiti
solo ai fini della salvaguardia della titolarità non sono disponibili per
le operazioni di mobilità.
 
Nella secondaria di secondo grado, le prime classi di sezioni staccate,
scuole coordinate, sezioni di diverso indirizzo e specializzazione
funzionanti con un solo corso sono costituite con un numero di alunni non
inferiore a 20. Per le classi intermedie si procede all'accorpamento se il
numero medio di alunni è inferiore a 20. Le classi finali vanno accorpate
«qualora se ne preveda il funzionamento con un numero esiguo di alunni,
avendo comunque cura di non frazionare il gruppo classe».
 
Posti di sostegno
 
Un decremento subiscono anche i posti di sostegno. Si tratta di 800 docenti
specializzati in meno rispetto all'anno scolastico 2003/2004. Non viene
toccato il numero di posti funzionanti in organico di diritto per l'anno in
corso (48.680). La riduzione degli 800 posti avviene, invece, sui posti
aggiuntivi assegnati nel 2003/2004, che passano da 8.274 a 7.474, con un
decremento, appunto, di 800 posti.
La riduzione riguarda tutte le regioni. Perdono più posti la Lombardia
(-107) e la Campania (-107)"
 
 
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Mess.Veneto-Scuola, negato l'aumento delle classi a tempo pieno
15-04-2004
 
 
Caso elementari. La realtà pordenonese è uscita ridimensionata dalla
trattativa regionale
 
Il sindacato teme l'incremento progressivo del numero degli allievi in
tutte le classi
 
Scuola, negato l'aumento delle classi a tempo pieno
 
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Negate 22 classi a tempo pieno negli organici elementari 2004-2005 del
Pordenonese, che incassa il record negativo regionale (-13 a Udine, -1 a
Gorizia, -3 a Trieste, totale meno 39). Circa 300 famiglie private del
"full-time" trasformato in tempo normale e 20 docenti "saltano" in
cattedra. Nessuna sigla sindacale ha firmato in calce la concertazione di
ieri con il direttore Cataldi: i conti non tornano e l'ipotesi di una
compensazione (con il travaso di numeri in organico dagli altri settori di
materne e medie inferiori) non trova consensi.
Nel panorama provinciale restano scampoli del tempo lungo in aula e se il
fortino dell'istruzione regionale commenta «in Friuli non c'è impoverimento
né arricchimento di organico», l'eufemismo non convince il popolo della
scuola. La realtà ha i numeri listati a lutto.
Cancellata dai desiderata una classe a tempo pieno in organico per "La
Nostra famiglia" di San Vito al Tagliamento, alla faccia delle politiche di
integrazione sull'handicap. Aumentano gli alunni elementari nel Pordenonese
(192 in più rispetto all'organico di fatto 2003-2004, circa 300 se il
confronto cala su quello di diritto), si riducono le classi. Il "niet" su
21 a tempo pieno e una a tempo normale blocca pure gli sdoppiamenti di
classe (saranno sovraffollate, a settembre) nel secondo circolo di
Pordenone, Casarsa della Delizia, Spilimbergo, Travesio e Pasiano. Tutti i
dettagli sul gran rifiuto del tempo pieno.
Caso di punta nel Sanvitese, perché il circolo didattico soffre in organico
separato dalla "Nostra Famiglia" la mancata autorizzazione di 4 classi,
segue Porcia nel bollettino di guerra con 3 classi a tempo lungo negate,
poi con una in meno, rispetto al fabbisogno, a Pordenone primo circolo e
terzo circolo, Casarsa della Delizia, Azzano Decimo, Chions, Cordenons per
il tempo normale, Cordovado, Maniago, Montereale Valcellina, Prata,
Spilimbergo.
«Nel circolo didattico di Spilimbergo non si autorizza nemmeno la
formazione di 3 classi di fronte all'iscrizione di 51 alunni al terzo anno
elementare - si indignano i vertici di Cgil scuola Carla Franza e
Gianfranco Dall'Agnese -. Una dimostrazione palese che l'amministrazione
Moratti non concede la "t" nella scuola riformata, cioè il tempo pieno in
barba alle promesse e agli spot formato famiglie».
Genitori allertati, pronti a riprendere le iniziative anti-riforma e
l'appuntamento del comitato Per la scuola pubblica è fissato il 15 aprile
alle 18, nella Casa del Popolo di Torre. Probabile un sit-in a Trieste, di
fronte all'ufficio del direttorato regionale entro aprile, con eco anche
nel Pordenonese.
«Problema in agguato per gli organici docenti è la strutturazione modulare
del tempo scuola a settembre - i cigiellini mettono in fibrillazione i
maestri precari delle elementari -, con l'articolazione di 4 docenti su 3
classi. Capiterà nelle elementari di Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto,
Maniago, Meduno e Prata. La scelta farà calare le cattedre, con ricadute
negative sul piano occupazionale nel settore precariato. La politica del
ministero dell'Istruzione si traduce in un aumento del numero degli alunni
per classe: la richiesta dei capi di istituto provinciale è di mille 212
classi (per un totale di 12 mila 146 bambini iscritti), la proposta
dell'amministrazione le riduce a mille 169».
Prossimi "faccia-a-faccia" sugli organici del settore materne e superiori
dal 21 marzo in poi: «il barometro della scuola vira a burrasca» ammette il
segretario regionale cigiellino Antonio Luongo. Un'impresa coniugare
bisogni e risparmi nelle secondarie di secondo grado, forse le più colpite
dalla "purga" ministeriale.
Chiara Benotti
 
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La NAzione-Siena-La scuola è malridotta Il tempo pieno è a rischio
14-04-2004
 
SINDACATI La situazione nella nostra provincia
 
«La scuola è malridotta Il tempo pieno è a rischio»
 
SIENA ­ Con l'approvazione della riforma Moratti, la situazione nelle
scuole della provincia peggiorerà ulteriormente. Parola dei sindacati
scuola Cigl e Cisl: «Nonostante gli spot del ministro - dice Antonio
Barillà, del direttivo nazionale Cgil Scuola - per il prossimo anno
scolastico si prevedono ulteriori difficoltà. Per la scuola materna ci sono
4726 iscrizioni (70 in più dell'anno scorso), di cui 186 rischiano di non
essere accolte o solo per metà in centri come Gaiole, Castelnuovo
Beradenga, Asciano, Cetona, Colle, Montalcino, Pienza, Sovicille,
Monticiano, Monteriggioni. Anche nella scuola elementare sono aumentate le
iscrizioni: 9799 e 4223 per il tempo pieno. Nonostante l'aumento delle
richieste per il tempo pieno - precisa Barillà - per la mancanza di
organico non vengono attivate nuove classi. Accade a Poggibonsi,
Montepulciano, Torrita, Trequanda e Sarteano, e non si garantisce la
prosecuzione di classi già avviate, come a Siena e a Colle. Inoltre sono
stati ridotti gli insegnanti di sostegno. Per la scuola media le iscrizioni
sono 6183, più o meno come l'anno scorso, ma c'è il problema del mancato
aggiornamento del software del Ministero, che non prende le nuove richieste
di tempo pieno e nemmeno dà risposte sulla seconda lingua comunitaria,
prevista dalla riforma, accorpandola nelle ore riservate alla prima. Anche
nella scuola superiore aumentano gli iscritti (2,50 per cento in più
dell'anno scorso), con un aumento delle iscrizioni nei licei a scapito
degli istituti professionali». «Per ammissione del Governo - osserva Enzo
Badii, segretario provinciale Cisl scuola - questa è una riforma
sperimentale che necessita di altri aggiustamenti: resta da definire il
ruolo del tutor nella scuola elementare». «La protesta continua - specifica
Gabriele Viviani, segretario provinciale Cgil scuola - con la costituzione
del coordinamento genitori della scuola pubblica e con azioni legali contro
il decreto di riforma per eccesso di delega e incostituzionalità».
Mario Ciofi
 
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Repubblica-Palermo-Perse mille cattedre in tre anni la scure Moratti sulle
superiori
14-04-2004
 
.718 STUDENTI
 
1.031 DOCENTI
 
Perse mille cattedre in tre anni la scure Moratti sulle superiori
 
 
 
Il numero di allievi nell´Isola continua a crescere, ma i posti per i
docenti vengono tagliati
Risultato: classi con oltre trenta ragazzi e insegnanti che ruotano in
continuazione
Problemi anche per le lingue: mancano 300 professori alle medie organico
insufficiente anche per l´inglese alle elementari
I sindacati: "I dati dimostrano che le famiglie credono nella scuola
statale che però in questo modo viene penalizzata"
 
SALVO INTRAVAIA
 
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Migliaia di studenti in più e centinaia di docenti in meno nelle scuole
superiori dell´Isola. Ecco il bilancio di tre anni di politica scolastica
del governo Berlusconi in Sicilia. Ieri pomeriggio i sindacati hanno
incontrato il direttore dell´ufficio scolastico regionale Guido Di Stefano
per concordare la ripartizione (a livello provinciale) delle risorse per il
prossimo anno scolastico. E i tagli annunciati sono stati confermati: 301
posti in meno nelle scuole elementari, 161 nelle medie, 388 alle superiori
e 89 sul sostegno.
A pagare il prezzo più salato della politica di «razionalizzazione» del
personale scolastico avviata sin dal 2002 dal ministro dell´Istruzione
Letizia Moratti, di concerto con il ministro dell´economia Giulio Tremonti,
è la scuola secondaria di secondo grado. Per il prossimo settembre sono
infatti previsti quasi 400 posti in meno che, sommati a quelli
volatilizzatisi l´anno scorso e quest´anno, determinano un bilancio
negativo di oltre mille posti (esattamente 1.031).
E se alle elementare e medie i tagli sono parzialmente giustificati dal
calo delle iscrizioni, lo stesso non si può dire per le scuole superiori.
Dall´anno scolastico 2002-2003, il primo in cui il governo di centrodestra
ha potuto ritoccare gli organici, al prossimo (per il quale i giochi sono
ormai fatti) il numero degli studenti è cresciuto di 13.718 unità. Un
incremento che dall´anno scorso (12.081 classi) lascia praticamente
invariato il numero delle classi, che nel 2004/2005 secondo il ministero
saranno 12.096.
Dove sono andati a finire gli studenti in più è facile immaginarlo. Sono
stati stipati in classi sempre più numerose e meno governabili per gli
insegnanti. Solo a titolo di esempio nelle prime classi del liceo classico
Meli quest´anno ci sono mediamente 30 alunni. Media che scende a 29 allo
scientifico Cannizzaro, dove ci sono classi anche con 32 alunni. «Quella
del governo Berlusconi è la scuola del "si salvi chi può". E per chi non ha
come fare ci pensa il Padreterno», commenta Angelo Prizzi, segretario
regionale della Cisl scuola. L´effetto dei tagli sulla pianta organica dei
docenti, secondo i sindacati, «determina la precarizzazione della scuola,
prima di tutto a scapito degli studenti», che in molti casi si vedono
cambiare i docenti ogni anno. Ma provoca disagi anche agli insegnanti
costretti a cambiare scuola, e in alcuni casi disciplina d´insegnamento,
per effetto delle cattedre che scarseggiano.
«Il ministero dell´Istruzione opera i tagli sulla base delle previsioni -
lamenta Enza Albini, della Cgil scuola regionale - che però già risultano
clamorosamente sbagliate. Rispetto al dato ministeriale alle superiori ci
sono quasi 10 mila alunni iscritti in più ma il governo continua
imperterrito a tagliare». Per la Cgil «le famiglie, malgrado la propaganda,
continuano a credere nella scuola statale e questi numeri lo dimostrano»,
mentre la Uil parla di «tagli indiscriminati»: «Quando un governo comincia
a tagliare sull´istruzione vuol dire che il paese è alla frutta», commenta
Enzo Granato. Ma non è solo il colpo di forbici sulle superiori che suscita
lamentele. Chi insegnerà l´anno prossimo la seconda lingua comunitaria in
prima media? E quale sarà: francese, tedesco, spagnolo, portoghese, greco
moderno o qualche altro idioma dei paesi comunitari? «Tra i tanti dati che
ci hanno fornito - dice Prizzi - mancano quelli sui professori che
dovrebbero insegnare la seconda lingua comunitaria in prima media. Mentre i
posti assegnati alla scuola elementare per la cosiddetta "implementazione
della lingua inglese" sin dalla prima ci sembrano insufficienti».
All´appello mancano circa 300 posti. Insomma, il traguardo della lingua
straniera per migliaia di alunni siciliani della scuola elementare e media
«modello Moratti» sembra ancora lontano: inglese dimezzato e seconda lingua
in alto mare. Di fronte a tutto ciò e a conclusione dell´incontro di ieri i
sindacati siciliani (Cgil, Cisl, Uil e Snals) «si riservano di adottare
tutte le azioni necessarie a garantire una dotazione organica adeguata alle
necessità della scuola isolana».
 
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Resto del CArlino-Ravenna-Il Csa boccia il tempo pieno a scuola
10-04-2004
 
RIFORMA I dirigenti avevano chiesto anche un aumento dell'orario prolungato
alle medie e venti nuove classi alle superiori
 
Il Csa boccia il tempo pieno a scuola
 
«È indispensabile riaprire il confronto con il ministero della Pubblica
istruzione perché l'organico assegnato alla nostra provincia è totalmente
insufficiente a coprire l'aumento della popolazione scolastica». Nadia
Simoni, assessore alle politiche educative della Provincia, durante la
riunione della Conferenza unificata, ha espresso forte preoccupazione per
le sorti del prossimo anno scolastico. Filo conduttore dell'incontro sono
state le risposte del Csa (ex Provveditorato agli studi) alle richieste
fatte dai dirigenti scolastici sulla base delle iscrizioni. Il Csa, su
indicazione della direzione regionale, non ha concesso le 13 nuove classi
di tempo pieno richieste nella scuola primaria né le 54 classi di tempo
prolungato richieste per le medie. Responso negativo è arrivato anche sulla
domanda di venti classi in più nella scuola superiore. È stata invece
accolta la richiesta di attivare quattro nuove sezioni nelle scuole per
l'infanzia. I dirigenti scolastici e i rappresentanti degli enti locali
hanno sottolineato anche l'impossibilità, per mancanza di personale, di
dare risposte adeguate all'integrazione scolastica degli studenti disabili
negli istituti professionali. Per questo hanno chiesto un confronto fra
l'Uffico scoalstico regionale e la Regione per un'aumento dell'organico. «I
dati dell'Ufficio regionale ­ osserva invece Federico Fronzoni di FI
Ravenna ­ confermano garanzie su organici e tempo pieno. Le famiglie
possono stare quindi tranquille».
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