Cara Giovanna,

eccoti la mia proposta di discussione, sono delle riflessioni che ho fatto negli ultimi tre mesi e non sono in ordine, ma almeno ti danno l'idea di quello che penso. Credo che se si perde l'elemento "genitori" dal movimento o se questo diventa a prevalenza di docenti, la lotta sia persa in partenza perche' diventa settoriale e cioe' di categoria e quindi riassorbibile da un tavolo di negoziazioni tra governo e sindacati.

Questo e', secondo il mio punto di vista, il limite del documento di Picunio, che per quanto corretto e giusto e necessario e' di fatto un documento di categoria. Se non si ripensano a queste cose, la lotta contro la legge 53 e per la scuola, diventa un problema tipo quello degli operai di Melfi che fa notizia per poco tempo, ma appena si riaprono le negoziazioni il discorso finisce li'. Credo invece che la forza di questo movimento almeno a Venezia sia stato quello di essere riusciti a portare il dibattito sulla scuola fuori dalla scuola stessa e dentro la societa' civile e credo anche che cosi' debba restare perche' se e' vero che la legge puo' essere battuta tecnicamente e' vero anche che deve essere battuta culturalmente e che quindi la lotta deve rimanere nel tessuto sociale.

 Mi scuso fin da ora con tutti per la lunghezza di questo messaggio, ma spazio per l'analisi non e' stato mai dato.

 ciao Roberta